L’abilità degli artigiani friulani, grazie a un occhio giovane e fresco, ora è in vetrina nell’affascinante cornice di Villa Manin, a Passariano. È stata infatti aperta, nella dimora di campagna dell’ultimo doge di Venezia, la mostra “Poleârt”: il primo evento della ripartenza, ora che finalmente si sta allentando la presa del Covid sulle nostre vite, delle attività delle Pro Loco del Friuli Venezia Giulia. All’inaugurazione sono intervenuti il presidente del Comitato regionale Pro Loco d’Italia, Valter Pezzarini, l’assessore alla cultura del Comune di Codroipo Tiziana Cividini, Helene D’Ambrosio, responsabile Servizio Informazione e Accoglienza turistica di Promoturismo Fvg, e i giovani curatori della mostra, operatori volontari del servizio civile universale Giulia Vatri, Eugenia Venier ed Enrico Fantino, assieme all’artista protagonista della prima parte del progetto Giulia Vesentini che presenta opere realizzate assieme al marito Matteo De Giusti. Presenti pure i sindaci di Lestizza Eddi Pertoldi e di Varmo Fausto Prampero.

IL PROGETTO – Il Comitato regionale delle Pro Loco, con sede proprio a Villa Manin, ha accolto tre operatori volontari del Servizio civile universale attraverso il progetto “Artisti e artigiani di ieri, oggi e domani per una nuova cultura glocal in Friuli Venezia Giulia”. Il progetto ha come obiettivi la ricerca e la valorizzazione dell’attività di artisti e artigiani operanti nel Friuli Venezia Giulia, nella fattispecie nei Comuni di origine dei tre operatori volontari: Codroipo, Lestizza e Varmo. Nasce così “Poleârt”, progetto che raccoglierà un susseguirsi di iniziative che abbiano l’arte e l’artigianato locali come protagonisti. Poleârt è la fusione di “poleâr”, in lingua friulana “pollice”, e “art”, per sottolineare l’importanza dell’esperienza tattile nella creazione manuale di progetti unici nel loro genere. La prima di queste iniziative è la realizzazione di una piccola esposizione che alternerà per alcuni mesi i lavori di diversi artisti e artigiani locali negli spazi dell’Ufficio turistico di Passariano. La prima a esporre è JoVe – Giulia Vesentini, maestra mosaicista, che mostrerà le sue creazioni nell’ufficio turistico della Villa dogale fino al 20 marzo.

GLI INTERVENTI – «Durante questi mesi di servizio civile – raccontato i tre operatori Eugenia, Giulia e Enrico – abbiamo svolto un lavoro di ricerca e di censimento delle realtà artigianali e artistiche attive attualmente nel nostro territorio di indagine e abbiamo così scoperto diverse attività che ci hanno colpito e che abbiamo deciso di annoverare tra i lavori da valorizzare e promuovere all’interno del nostro progetto». «“Poleârt”– aggiunge il presidente Pezzarini – vuole essere progetto pilota per offrire spunti di sviluppo ai futuri operatori volontari del Servizio civile universale che subentreranno nei prossimi anni, per creare una rete di artisti e artigiani solida e affermata localmente e non solo. Un’esperienza, quella del Servizio civile nelle Pro Loco, che apre al futuro. Infatti negli anni passati i nostri progetti di Servizio civile, a partire dal 2003, hanno coinvolto oltre 500 giovani sul territorio regionale e diversi di loro sono rimasti poi attivi come volontari nelle loro Pro Loco, con alcuni che hanno trovato lavoro in ambito turistico grazie anche a quanto imparato nell’anno trascorso insieme a noi».

LA PRIMA ARTISTA – Giulia Vesentini è una giovane professionista diplomata nella rinomata “Scuola Mosaicisti del Friuli” di Spilimbergo, dove ha conosciuto il marito con cui tuttora collabora. Proprio nella cittadina in riva al Tagliamento ha avuto l’occasione di imparare le tecniche tradizionali romane e bizantine e di poter poi sperimentare nella ricerca del proprio stile personale. Al termine dei tre anni didattici, ha lavorato per un periodo a Verona, la città natale, su commissioni ecclesiastiche, per poi decidere di tornare in Friuli e stabilirsi a Varmo, paese natale del suo Matteo, dove ha realizzato il sogno di aprire un proprio laboratorio. I lavori che realizza vedono l’alternarsi di opere tradizionali e opere innovative con alla base il desiderio che l’arte del mosaico venga riconosciuta non solo per il suo valore tecnico artigianale, ma anche per un valore artistico ed emozionale attraverso l’utilizzo di tecniche, colori e materiali diversi.

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In copertina e all’interno immagini della cerimonia inaugurale e della mostra allestita a Vjlla Manin di Passariano.

(Fotografie di Elia Falaschi)

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