«In questi cinque anni abbiamo affrontato sfide enormi superando grandi difficoltà, non solo economiche. Nonostante la pandemia, la guerra in Ucraina e la pesantissima crisi energetica, il Friuli Venezia Giulia è tornato a essere la locomotiva del Nordest. Un risultato che si deve in primo luogo a un tessuto produttivo e sociale unito e resiliente, che ha saputo rimboccarsi le maniche e far fronte con coraggio agli ostacoli imprevisti; un sistema che ha potuto contare sul sostegno costante della Regione, cui abbiamo prestato ascolto rispondendo con risorse crescenti anno su anno fino a raggiungere, nell’arco della legislatura, l’importo di un miliardo di euro a coprire interventi sia di natura emergenziale sia strutturale». È il bilancio tracciato dall’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini a margine della conferenza stampa di fine anno della Giunta guidata dal governatore Massimiliano Fedriga.
«Un lavoro – ha spiegato l’assessore – fatto anche attraverso la legge SviluppoImpresa, che ha modernizzato e spinto l’economia regionale verso uno sviluppo sostenibile. Proprio attraverso tale legge, la Regione ha dato vita ai distretti del commercio, che hanno già visto coinvolti 133 Comuni, e si è dotata del masterplan delle zone produttive degradate, uno strumento innovativo mirato alla re-industrializzazione di 180 siti produttivi dismessi». «Sono stati inoltre potenziati i consorzi di sviluppo industriale e lo strumento degli incentivi all’insediamento, che negli ultimi cinque anni hanno generato investimenti complessivi per oltre 310 milioni di euro e creato occupazione per quasi mille addetti, a fronte di uno stanziamento regionale di 60 milioni di euro».
«Sempre per attrarre investimenti – ha evidenziato Bini – la Regione ha creato l’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa e potenziato l’accesso al credito. Con il Frie nello specifico si sono deliberati prestiti alle imprese per oltre un miliardo di euro. Inoltre, si è conclusa la fase di commissariamento dell’Aussa Corno, restituendo così alla piena operatività una delle più importanti aree produttive regionali». Bini ha sottolineato la centralità del commercio e del turismo, «veri e propri asset dell’economia regionale, cui abbiamo destinato, in 5 anni, oltre 470 milioni di euro, marcando un incremento del 44% sulla legislatura precedente».
«Solo per il potenziamento dei poli montani – ha proseguito l’assessore – gli investimenti superano i 65 milioni di euro: risorse che, unite a un deciso cambio di passo sul versante della promozione in virtù del nuovo claim identitario ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’, hanno già portato risultati importanti. Nel 2022 il Friuli Venezia Giulia figura infatti, come rilevato da un’analisi condotta da Demoskopika, tra le destinazioni turistiche più gettonate in Italia, al pari di Trentino Alto Adige e Toscana. A testimoniarlo – ha sottolineato l’assessore con delega al Turismo – i dati sul record di presenze fatto registrare nell’ultima stagione estiva: oltre sei milioni di turisti, segnando una crescita del 2,3% rispetto al periodo pre-Covid non soltanto nelle località balneari ma nell’intero territorio regionale«».
«Ciò che più ha contraddistinto la legislatura a guida Fedriga – come ha voluto rimarcare Bini – è stata la capacità di rispondere tempestivamente alle emergenze. Ne sono esempio gli 80 milioni di euro di ristori a favore di ben 55mila imprese del Friuli Venezia Giulia nel periodo pandemico, liquidati in media nell’arco di 30 giorni dalla chiusura dei molti bandi istituiti per sbloccare l’economia; più recentemente – come evidenziato dall’esponente della Giunta regionale – si annoverano gli interventi per far fronte al caro energia, con contributi a fondo perduto per circa 13mila partite iva e il potenziamento del sostegno al credito attraverso i Confidi, a cui nell’arco della legislatura sono stati destinati circa 39 milioni di euro. Non da ultimo, l’incentivo per l’installazione di impianti di autoproduzione di energia da fonte rinnovabile nelle piccole e medie imprese del manifatturiero, del commercio e del terziario: una misura, quest’ultima, che può contare su fondi regionali e su importanti risorse comunitarie per un totale di 55 milioni di euro». «Se oggi – ha concluso l’assessore Bini – guardiamo ai prossimi cinque anni con fiducia, forti di una Regione economicamente dinamica e più attrattiva, significa che abbiamo saputo trasformare le tante crisi affrontate in altrettante opportunità di crescita».

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In copertina, l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini.

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