(g.l.) Concluse a Gemona le celebrazioni cittadine “Sulle orme di Sant’Antonio”, indette a 800 anni dalla vocazione francescana del religioso portoghese, ieri ha preso il via il cammino che, in forma di staffetta, porta una sua reliquia in varie tappe del Friuli: la prima è stata Majano, mentre la conclusione del percorso è prevista per venerdì 15 ottobre a Sacile. In questo modo si vuole riproporre il percorso che il Santo compì per raggiungere Padova.

La statua del Santo.


«Un’iniziativa di respiro internazionale che fa bene al nostro territorio e ne esalta le qualità e le eccellenze, rendendolo attrattivo e ben orientato alla ormai vasta platea del turismo lento», aveva detto l’assessore regionale alle Finanze, la concittadina Barbara Zilli, intervenendo nel Convento gemonese alla presentazione della manifestazione programmata appunto per questi giorni di ottobre. «La serenità, il lavoro di squadra, la capacità di guardare in avanti oltre le difficoltà, per creare, grazie alle ricerche e la rivisitazione della nostra storia, le condizioni per lo sviluppo sostenibile del territorio; uno sviluppo di carattere turistico, storico, religioso, culturale, sportivo, naturalistico: è questa la ricetta vincente», aveva detto l’esponente della Giunta Fedriga a proposito del Progetto Cammino di Sant’Antonio e di tutte le attività correlate alla riscoperta della vita e dei percorsi compiuti dal Santo di Padova.

Barbara Zilli


«Si tratta di iniziative efficaci – aveva osservato infine l’assessore – perché si fondano sulla creazione di reti sovracomunali che permettono di fare sistema e di proporre le attrattive di una realtà ricca di peculiarità com’è la nostra; sono uno stimolo a guardare lontano, oltre difficoltà che al primo approccio potrebbero sembrare insuperabili, così come ha saputo fare Sant’Antonio nella sua epoca travagliata per affrontare e valicare ben più gravi asperità».
Le manifestazioni di questi giorni, come è noto, hanno contato, tra l’altro, il convegno sul tema “Il Sant’Antonio della gente: reliquie, devozione e carte a Gemona e in Friuli” e l’inaugurazione di una mostra collettiva antoniana dal titolo “La Voce e il Miracolo. Espressioni del tempo contemporaneo”. La esposizione, curata da suor Maria Gloria Riva, resterà aperta fino al 7 novembre, dal martedì alla domenica, con orario 9.30-12.30 e 14.30-18.
E ora la conclusione di queste celebrazioni antoniane appunto con il “cammino” da Gemona a Sacile. Dopo la tappa majanese di ieri, oggi si raggiungerà Sequals, domani Montereale Valcellina, giovedì Polcenigo e venerdì la cittadina sul Livenza.

A Sacile l’ultima tappa.

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In copertina, il Santuario antoniano di Gemona, ricostruito dopo il sisma.

 

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