Ritorna il Premio letterario Caterina Percoto, contest biennale promosso dal Comune di Manzano – assessorato alla Cultura, giunto al traguardo della sua 9a edizione: il tema viene annunciato nella giornata che idealmente celebra l’iconica scrittrice friulana, e cioè oggi 19 febbraio, a 210 anni dalla nascita di una delle pochissime “penne” al femminile nel periodo fra il Risorgimento e l’Unità d’Italia. Come sempre, l’iniziativa sarà aperta ad autori adulti e ai giovani attraverso due diverse sezioni. I dettagli del bando saranno illustrati in occasione della pubblicazione sul sito del Comune.
Silvia Parmiani
L’ispirazione per il tema della 9a edizione è sintetizzata in un estratto dalla novella “La coltrice nuziale”: un testo che ci riporta ai “Fatti di Jalmicco”, nel 1848, quando Udine e altri villaggi friulani si ribellarono al dominio asburgico. Gli austriaci decisero di fermare i ribelli dando fuoco a interi villaggi, saccheggiando e rivendendosi il maltolto. Caterina Percoto ebbe modo di assistere alla repressione austrica e affidò all’epistola che chiude la novella una sorta di “manifesto” della propria opera. Scrive infatti: «Tra i figli di due Paesi egualmente liberi, egualmente potenti, bella è l’unione di sangue! Ella è preludio di quella santa alleanza, che nel cospetto di Dio stringerà un giorno, come altrettante sorelle, tutte le nazioni della terra». Una incisiva visione proto “internazionalista”, quella della scrittrice, pur nella forte aspirazione all’unità italiana, come per molti letterati di età risorgimentale. È questo, dunque, il motore pulsante per i racconti in gara all’edizione 2022 del Premio.
«Il Premio Letterario Caterina Percoto – rileva l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli – rappresenta un’occasione per riscoprire l’opera di una delle autrici friulane più importanti ed innovative. Non a caso, il tema scelto per l’edizione 2022 è incentrato sulla visione internazionale della scrittrice, tema molto popolare all’epoca in cui è vissuta la Percoto, ma altrettanto attuale anche oggi, tanto più in una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia che, non a caso, nel 2025 vedrà Gorizia affiancare Nova Gorica in quella che è la prima Capitale europea della Cultura transfrontaliera. Una sfida che sarà fondamentale per tutta la nostra regione e che, ne sono convinta, potrà trovare molti spunti di riflessione anche negli elaborati che verranno presentati per il Premio. Ci tengo anche a fare un plauso alla collaborazione che è stata avviata con Vicino Lontano che è tra i soggetti di produzione culturale più importanti della nostra regione e che contribuirà certamente a far crescere ulteriormente la manifestazione».
Osserva poi Silvia Parmiani, assessore alla Cultura di Manzano: «Dopo la riflessione sulla “noia”, stimolata nella precedente edizione, in tempo pandemico e in pieno lockdown, vogliamo quest’anno sottolineare quel senso di umana solidarietà che ci deve guidare verso la ripresa. Sarà quindi un’edizione che guarda al futuro inevitabilmente concatenato e connesso del genere umano, come abbiamo imparato nella lunga convivenza con il virus: questa la suggestione che traspare, in filigrana, dalle parole di Caterina Percoto. E ancora una volta siamo felici di testimoniare la sorprendente attualità dell’opera della concittadina Caterina Percoto: un patrimonio letterario che il Premio si propone di preservare e tramandare, nella consapevolezza che si tratta di un prezioso tesoro culturale ereditato dalla comunità».
Novità rilevante dell’edizione 2022 è l’inaugurazione di un partenariato speciale con il festival Vicino/lontano, in programma a Udine dal 12 al 15 maggio: «Siamo da sempre al fianco delle realtà culturali del territorio – spiega la presidente Paola Colombo – e questa nuova collaborazione con il Premio offrirà l’occasione per un piccolo focus sulla figura di Caterina Percoto, già previsto nel cartellone della 18a edizione del festival. D’altra parte, quest’anno a Vicino/lontano si parlerà di “sfide”, e ci sembra che l’autrice friulana ne abbia raccolte parecchie, coraggiosamente per il suo tempo: come donna e come scrittrice italiana sotto la dominazione asburgica».
Elisabetta Pozzetto
I racconti saranno al vaglio della Giuria tecnica, presieduta dalla giornalista Elisabetta Pozzetto e composta da William Cisilino, Elisabetta Feruglio, Valter Peruzzi, Walter Tomada e Silvia Parmiani. «A chi si impegnerà nella rilettura della novella di Caterina Percoto – sottolinea la presidente Pozzetto – daremo un’occasione preziosa per approfondire una dei pochi autori del Risorgimento che ha testimoniato in presa diretta gli orrori della guerra sulla gente comune. Un tema che, con i venti di conflitto che spirano ancora pericolosamente in questi giorni alle nostre porte, è più che mai utile ricollocare all’attenzione. Caterina Percoto non è la letterata chiusa in una torre eburnea ma un’intellettuale per cui è irriducibile l’esigenza di farsi testimone, di dar voce a chi ha subito ingiustizia, di scuotere le coscienze dell’opinione pubblica. Da giornalista, prima che da appassionata lettrice della Percoto letterata, resto sempre colpita dalla capacità di questa autrice ottocentesca di affrontare temi così delicati con la vividezza e il coraggio richiesti per realizzare un reportage che sia, diremmo oggi, “un pugno allo stomaco” per chi legge: la crudeltà della guerra viene raccontata dalla Percoto nelle lacerazioni che provoca ai vincoli più naturali, quelli di sangue. Testi come “La coltrice nuziale” e “La donna di Osopo” porteranno la censura austriaca a vietare la circolazione della sua opera e per il suo schierarsi apertamente a fianco della causa unitaria l’autrice rischierà anche di farsi arrestare. Ma se il tema patriottico-risorgimentale le causerà non pochi problemi a livello personale, porterà d’altra parte alla creazione di alcune tra le sue opere più riuscite, che la giuria è particolarmente interessata a riportare all’attenzione di appassionati, studiosi, lettori e soprattutto giovani generazioni».
Il Premio Letterario Caterina Percoto è stato ideato dal Comune di Manzano per onorare la scrittrice friulana nata a San Lorenzo di Soleschiano, sul Natisone, nei pressi di Manzano. La forma racconto fu una delle cifre stilistiche care a Caterina Percoto, così come la tematica intorno alla donna fu terreno privilegiato d’indagine per la “Contessa contadina”, come l’autrice friulana venne anche ribattezzata. I suoi racconti custodiscono una documentazione culturale e antropologica dell’Italia fra Risorgimento e unità nazionale.
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In copertina, un ritratto di Caterina Percoto nata il 19 febbraio di 210 anni fa.
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