(g.l.) Libri grandi protagonisti in Friuli. Oltre alla festa a Udine per il Premio Terzani, tra oggi e domani saranno presentate anche le nuove opere di Ido Cibischino e Diego Navarria, a Flambro di Talmassons e nello stesso capoluogo friulano. Ma ecco in dettaglio i tre eventi culturali.

UDINE – Con la cerimonia di consegna del Premio Terzani 2021 allo scrittore e attivista ambientale Andri Snær Magnason e con oltre 50 grandi voci impegnate nella riflessione sul tema “Distanze”, questione iconica del tempo di pandemia, giunge a conclusione oggi, la 17ªa edizione del festival Vicino/lontano, a cura di Paola Colombo e Franca Rigoni per la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro. Sarà anche quest’anno il Premio Terzani a suggellare il festival Vicino/lontano, con un evento altamente spettacolare: stasera, alle 21, nella scenografica cornice del piazzale del Castello di Udine (ma in caso di maltempo nell’ex chiesa di San Francesco) il riconoscimento sarà consegnato al vincitore, lo scrittore, poeta e attivista ambientale islandese Andri Snær Magnason, autore de “Il tempo e l’acqua” (Iperborea). L’autore sarà intervistato da Marino Sinibaldi, già direttore di RadioRai3 e ora presidente del Centro per il libro e la lettura, oltre che membro della giuria del Premio Terzani. Come ogni anno, e con la grande emozione che sempre l’accompagna nell’assegnare il riconoscimento, sarà Angela Terzani, cittadina onoraria di Udine, a consegnare il Premio al vincitore, che si è dichiarato orgoglioso di vedere il suo nome legato a quello di un grande autore come Tiziano Terzani, del quale sente profondamente di condividere la filosofia e l’impegno. Ne “Il tempo e l’acqua” Magnason lancia un forte grido d’allarme per salvare la terra e onorare la nostra responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni che lo abiteranno dopo di noi. Seguirà l’esecuzione dello “Stabat Mater” scritto e diretto a Udine dal compositore Valter Sivilotti, uno spettacolo coinvolgente, per voce recitante di eccezione, quella di Moni Ovadia che intreccerà le parole con la musica, dando spazio alla prosa poetica di Erri De Luca,; alle parole struggenti di Pier Paolo Pasolini e al racconto, lucido e suggestivo insieme, di Andri Snær Magnason. La regia dell’evento è di Marco Caronna, in scena il gruppo vocale femminile ArteVoce Ensemble, l’Accademia Giovanile del Coro Fvg e i solisti dell’Accademia Musicale Naonis (Luca Carrara alla batteria, Francesco Tirelli alle percussioni e Marco Bianchi, producer, alle chitarre e live electronics), con l’intervento del soprano solista Franca Drioli. In caso di maltempo, la serata-spettacolo del Premio sarà allestita nella chiesa di San Francesco. A causa della ridotta capienza della sede, tutte le prenotazioni online verranno annullate e l’evento verrà trasmesso in diretta streaming.
Il confronto “La vostra libertà e la mia. La questione curda nella Turchia di Erdoğan” (ore 16, in collaborazione con le Librerie in Comune e il Festival dei Diritti Umani) chiamerà a discutere l’artista, giornalista e attivista curda Zehra Doğan (in collegamento video) – che è stata in carcere in Turchia a causa di un tweet per più di due anni –, l’avvocata ed esperta in materia di protezione internazionale e diritti delle donne sopravvissute alla violenza maschile Barbara Spinelli, il ricercatore Uniud esperto in processi partecipativi che ha fatto parte della delegazione di pace di Imral ed è stato recentemente espulso da Erbil come ospite indesiderato Federico Venturini e il fumettista Zerocalcare (in collegamento video), da sempre vicino alla causa curda che ha seguito di persona a Kobane e, recentemente, a Shengal nel nord dell’Iraq; l’evento sarà moderato dal giornalista e direttore del Festival dei Diritti Umani Danilo De Biasio.
La giornata di chiusura del festival era cominciata in musica con “Tango!” (Chiesa di San Francesco, stamane alle 7), un concerto-omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° anniversario della nascita, che ha rinnovato la collaborazione del festival con la prestigiosa Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni, diretta dal maestro Massimo Belli, con Lucio Degani violino solista e Gianni Fassetta fisarmonica solista.

Andri Snær Magnason

TALMASSONS – Il giornalista Ido Cibischino ha scelto la terra d’origine per presentare il suo libro fresco di stampa con illustrazioni di Gianni Di Lena, “Il fros curt” (Aviani&Aviani Editore), che sarà presentato oggi, alle 18, al Mulino Braida a Flambro di Talmassons. Durante l’incontro, moderato da William Cisilino, saranno proposte alcune letture da Eddi Bortolussi, presenti con il sindaco Fabrizio Pitton il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e lo storico Roberto Tirelli.  «“Il fros curt” – scrive l’autore nell’introduzione – non è un’invenzione, non è un’opera di fantasia. Anche se l’immaginazione ne è in parte il tessuto che la riveste. Sotto, a reggere la trama, sta l’architrave di una storia vera e tragica, come altre di maggiore risonanza accadute negli ultimi spasimi del regime fascista, in una fase frastagliata di guerra civile e di lotta di liberazione, sui crinali incerti tra atti di giustizia e vendette, e mentre serpeggiavano prospettive sconvolgenti che lasciavano in bilico persino i destini di parte delle terre friulane. Di quel fatto – l’uccisione nel luglio del 1944 dell’ex podestà di Talmassons per mano partigiana – avevo colto imprecisi e vaghi frammenti da bambino: in paese ne parlavano mal volentieri e con circospezione, quasi maneggiassero una mina ancora capace di esplodere, quindi da lasciare sepolta sotto la stessa terra che copriva le tombe dei protagonisti. Ebbene, le reticenze di allora, moltiplicatrici di curiosità, me le sono portate dietro per 60 anni, allorché la voglia di sapere è sfociata in una simil-ossessione. Chi erano quegli uomini, perché e come era successo?  (…)». Questa nuova opera letteraria di Cibischino segue “Teiello. Da la vuere a la ghitare cuant che il mont si è ribaltât” di qualche anno fa, pubblicato dallo stesso editore cividalese. Primo lavoro in lingua friulana, il cui testo è radicato nel territorio della famiglia e rievoca gli anni molto difficili seguiti alla Grande Guerra, con la tragedia del fascismo e il secondo conflitto mondiale, giungendo poi agli anni dal miracolo economico fino alla “rivoluzione” (ma con la chitarra) del mitico ’68. Ido Cibischino è nato, appunto, a Talmassons nel 1950. Giornalista professionista dal 1975, ha speso tutta la sua intensa vita professionale al “Messaggero Veneto”, nella sede centrale di Udine, dapprima come redattore soprattutto delle cronache provinciali e quindi alla guida della redazione sportiva del quotidiano di viale Palmanova.

Ido Cibischino

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UDINE – Diego Navarria, già sindaco di Carlino e primo presidente dell’Assemblea della Comunità linguistica friulana, ha scritto un libro un po’ fuori dall’ordinario: “dut in furlan”. E’ un libro di storia, nato dall’amore per quel periodo ormai lontano del Patriarcato di Aquileia, simbolo mai dimenticato di un Friuli autonomo, con una moderna organizzazione civile, Stato nello Stato, come forse non era mai accaduto e poi non sarà più per secoli. Navarria ne aveva parlato lungamente sulle pagine de “La Patrie dal Friûl”, racconti, come dice lui stesso, legati alla vita di uomini che hanno fatto grande il Friuli. La raccolta è diventata oggi, “Patriarcjis fur dal ordenari” , ovvero “La storia del Friuli che nessuno ti racconta”, ma che è di interesse europeo, come afferma Cesare Scalon ne L editoriâl del mese scorso de La Patrie. Già in edicola, domani 5 luglio, alle 17 a Udine, in sala Aiace, il volume verrà presentato da La Patrie dal Friûl in collaborazione con la Assemblee de Comunitât Linguistiche Furlane. Saranno presenti Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale Fvg; Pietro Fontanini, sindaco di Udine; Markus Maurmair, presidente dell’Aclif; Cesare Scalon, presidente dell’Istituto Pio Paschini. Moderatore del dialogo con l’autore e gli ospiti sarà Walter Tomada, direttore de “La Patrie dal Friûl”. L’ingresso è per tutti, fino al raggiungimento dei posti stabiliti. (s.b.)

Diego Navarria

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In copertina, il Castello di Udine che oggi per la prima volta (se non piove) farà da cornice alla festa per la consegna del Premio Terzani.

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