(g.l.) Dal lontano 1963, a Nimis è consolidata consuetudine che la domenica immediatamente successiva alla Festa dei Santi e alla Commemorazione dei Defunti, si ricordino con un rito di suffragio i sacerdoti originari del paese pedemontano o nel quale hanno operato. La bella tradizione era appunto cominciata nel primo anniversario della scomparsa di monsignor Beniamino Alessio, spentosi nei primi giorni di novembre del 1962, ed è continuata nei decenni successivi in modo ininterrotto, aggiungendo nel ricordo i preti che man mano venivano chiamati alla “Casa del Padre”. E così avverrà anche questa sera, nel corso della messa vespertina che monsignor Rizieri De Tina celebrerà, alle 18, nell’antica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio.
Quindi, accanto al ricordo dell’indimenticato pievano che giunse da Buja e che fu a Nimis per oltre mezzo secolo, vivendo assieme al paese le tragedie della seconda guerra mondiale, sarà reso omaggio ai sacerdoti che lo hanno seguito alla guida della comunità spirituale, e quindi Eugenio Lovo e Luigi Murador. Ma anche ai preti nati a Nimis, come il cardinale Ildebrando Antoniutti, Giuseppe Micossi, Pietro Mini e Giovanni Nimis, fino a Francesco Frezza e Giampietro Arduini, gli ultimi ad aver lasciato la vita terrena.

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In copertina, ecco un’immagine della storica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio a Nimis.

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