L’omaggio che il Teatro Verdi di Pordenone dedica a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita, si tinge delle note, delle voci e delle visioni dell’originale e inedita composizione firmata da Stefano Gervasoni, “In nomine PPP” – in prima mondiale, giovedì 17 novembre (ore 20.30) -, punta di diamante della programmazione musicale 2022 firmata dal consulente artistico Maurizio Baglini.

Foto di Olivier Allard

Questa originale e inedita Cantata – elementi di musica elettronica, voci, contributi multimediali e proiezioni video – è stata scritta dal celebre compositore bergamasco per 8 voci e 16 musicisti su testi di Pier Paolo Pasolini, appositamente selezionati dal docente e musicologo Roberto Calabretto. Una composizione in aperto dialogo con la storia, in particolar modo con quanto ispirato dal compositore franco-fiammingo Josquin Desprez, che guarda al futuro attraverso il mezzo tecnologico, grazie al contributo video originale di Paolo Pachini. Qui la musica del più grande compositore del Quattrocento viene immersa nelle sonorità di Gervasoni, mentre la drammaturgia video unifica l’opera rileggendo la complessità del rapporto tra musica e immagine. Un’opera che segna la nascita di un nuovo pensiero musicale su quel crinale di confine tra barbarie e civiltà, al centro della visione pasoliniana. La cantata di Gervasoni fa particolare riferimento al ruolo politico-culturale di Pasolini all’interno della società italiana ed europea degli anni ‘60 e ’70. La drammaturgia si basa su una selezione di sue poesie e scritti che Gervasoni mette in musica ponendo l’accento sui contenuti e sui valori dell’opera letteraria e cinematografica di PPP, sottolineandone la profondità e l’impressionante attualità. Dalla contaminazione dei linguaggi – dove spicca appunto la drammaturgia del video originale di Pachini – emerge un’espressione coerente con lo sguardo crudo di Pasolini, il cui potere educativo mette a nudo le cose e le rende esemplari, tanto più oggi, in un mondo globalizzato, del cui intreccio di modernità e ancestralità il poeta era stato profeta.
Obiettivo di questo evento in prima mondiale – commissionato Phace & Wien Modern, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia e Teatro Verdi Pordenone – è approfondire ulteriormente il pensiero musicale di Pasolini, che riconosce a musica e suoni, annidati nella parola o accostati ad altri codici, la capacità di oltrepassare i confini visibili del reale ed evocarne il mistero: il tutto alla ricerca di una autenticità il più possibile vicina alle nostre radici e alla terra abitata dagli uomini. Nell’opera anche un omaggio nell’omaggio, dedicato al poeta gradese, amico di Pasolini, Biagio Marin e al suo componimento “El critoleo del corpo fracassao”, scritto per la tragica morte del poeta friulano. Sul palco l’Ensemble vocale Company of Music, l’Ensemble strumentale Ensemble Phace, la direzione musicale è firmata da Nacho de Paz mentre la concertazione vocale è a cura di Johannes Hiemetsberger. L’allestimento prevede un grande schermo alle spalle dei 16 musicisti e degli 8 cantanti divisi in due cori: il video di Paolo Pachini unifica l’opera con immagini poetiche che si intrecciano a squarci di visioni contemporanee.
«In Nomine PPP è un progetto che lungamente desiderato di realizzare e che è stato reso possibile dall’incontro con Phace – spiega il compositore Stefano Gervasoni –, è una video-cantata incentrato sul lavoro di Pasolini, soprattutto degli anni Sessanta, cinematografico e letterario, nel quale l’intellettuale e regista affrontava il tema dell’ancestralità, cioè della sopravvivenza nel mondo moderno e la perdita della ricerca di un’autenticità umana, fino al disincanto e alla disillusione degli anni Settanta. Il libretto propone un viaggio nei frammenti di brani di Pasolini a partire da un testo in friulano della sua giovinezza, legato al mondo contadino, per poi attraversare gli anni e i luoghi e quindi tornare a un testo in friulano del suo ultimo periodo, dove tema centrale è quello della perdita e dell’ingiustizia sociale».
E oggi, 15 novembre, alle 18.30 al Caffè Licinio, primo piano del foyer del Teatro, per gli incontri con il gusto della scoperta attorno ai concerti e agli spettacoli della Stagione, il professor Roberto Calabretto accompagnerà il pubblico alla scoperta di un mondo musicale in relazione con l’immagine pasoliniana. Ingresso gratuito, con prenotazione alla Biglietteria del Teatro.

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“Viers Pordenon e il mont. Pier Paolo Pasolini da Casarsa ai luoghi della giovane poesia italiana” è il ciclo di incontri legati ai luoghi di Pasolini in Friuli realizzato da pordenonelegge con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia. Oggi, 15 novembre, a Udine alla Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” (Sala Corgnali), alle 18, l’appuntamento “Al di là dei vent’anni”: con il giovane poeta Giuseppe Nava, Valter Colle, Caterina Di Fant e Valentina Rivelli. Conduce Gian Mario Villalta.
Partendo dal video realizzato da Fondazione Pordenonelegge.it per il Progetto PASOLINI undici#ventidue, scandito da una prima parte sul giovane Pasolini e una seconda alla scoperta dei luoghi che maggiormente hanno influito nella definizione della poetica di Giuseppe Nava, l’incontro –, organizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale – verterà sul mito di un passato lontano e “innocente”: sia Pasolini che Nava lo identificano in un “paese nel paese”. Per il poeta casarsese è Romàns (borgo Runcis) dove i tratti del mondo borghese hanno contaminato il suo carattere originario e rurale in maniera meno invasiva rispetto ad altre frazioni o aree di Casarsa. Per Nava, invece, il “quartiere” (invero qualche via), nel quale si trasferì dalla Lombardia rappresenta ancora oggi un piccolo mondo “incontaminato” nel cuore di Trieste dove «vivere in queste vecchie case, impregnate di altre esistenze, ha senz’altro segnato lo scrivere di quel periodo rivolto ai movimenti e alle stasi del tempo, di fronte al vivere quotidiano».
Al termine dell’incontro, l’inaugurazione della mostra Pasolini100, dedicata a Pier Paolo Pasolini a cento anni dalla sua nascita, a cura di Mario Brandolin e Renato Danelone in collaborazione con Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa.

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