Con l’inaugurazione, finalmente in presenza, della “Stanza di Tartini”, la sede museale permanente e interattiva allestita al Conservatorio “Giuseppe Tartini”, si è aperto a Trieste il cartellone “Tartini 330”, progettato per celebrare i 330 anni dalla nascita del grande violinista e compositore, il Maestro delle Nazioni: un “gigante” dell’Età dei Lumi, poliedrica personalità musicale, culturale e scientifica. Appuntamento domani 7 aprile, alle 18, nella Sala Tartini di via Ghega 12, per l’incontro introduttivo condotto dalla musicologa Margherita Canale, che guiderà anche la visita appunto alla “Stanza di Tartini”. Interverranno il presidente del Conservatorio, Lorenzo Capaldo, e il direttore, Sandro Torlontano. Lettere, spartiti, gli archetti originali del violino del Grande Piranese, cimeli e oggetti personali appartenuti all’artista, ritrovano vita negli spazi della sua “Stanza”, al Conservatorio Tartini. Lo spazio resterà visitabile per tutti ogni giovedì dalle 10 alle 13, con ingresso gratuito previa richiesta email a prenotazioni@conts.it entro il lunedì precedente. Per accogliere i visitatori saranno formati alcuni studenti del Conservatorio, che illustreranno in forma di conferenza la “Stanza di Tartini” al pubblico. E tutti potranno accedere online ai contenuti della mostra grazie alla visita guidata digitale su discovertartini.eu. Sempre domani, ma alle 20.30, ancora in Sala Tartini, spazio alla musica con il festoso concerto dell’Ensemble Barocco del Conservatorio di Trieste in un programma dedicato al genio compositivo di Giuseppe Tartini con l’esecuzione del mitico “Trillo del diavolo”, banco di prova per i più virtuosistici talenti del violino e di altre partiture integrate dal concerto per fagotto, archi e cembalo di Antonio Vivaldi. L’Ensemble barocco del Conservatorio “Giuseppe Tartini” è formato da studenti dei corsi superiori che affrontano il repertorio barocco seguendo un percorso filologico per esecuzioni storicamente informate. Il concerto inaugura il cartellone Primavera 2022 dei Concerti del Tartini.

La “Stanza di Tartini”.

DUE ANNI DI ATTESA

«Dopo due anni di sospensione legata all’emergenza pandemica, finalmente possiamo aprire al pubblico la “Stanza di Tartini” – ha affermato il presidente Capaldo –. Lo spazio espositivo è allestito in un ambiente recentemente restaurato, un piccolo gioiello dedicato completamente alla figura di Giuseppe Tartini, con cimeli originali preziosi e finora mai fruiti ed esposti. Un’iniziativa che si contestualizza in un progetto di respiro internazionale, condotto nell’ultimo biennio assieme a partners transfrontalieri, per rendere accessibile a tutti l’eredità artistica e umana di una personalità eclettica e geniale, il Maestro delle Nazioni cui è stato intitolato il Conservatorio di Trieste. Da tempo i cimeli tartiniani si trovavano custoditi nella Biblioteca del Tartini; abbiamo fortemente voluto che diventassero a tutti gli effetti patrimonio della città, così come abbiamo voluto dare dimensione digitale a un archivio oggi accessibile a tutti in un clic, da qualsiasi latitudine, sul portale discovertartini.eu». «L’inaugurazione del 7 aprile – ha ricordato il direttore Torlontano – giunge dopo due anni di pandemia, di aperture attese e nuove chiusure. Nel 2020 l’anniversario del 26 febbraio, che cadeva a 250 anni dalla morte del grande compositore, veniva interrotto pochi giorni prima dal lockdown. Nel 2021 le criticità ancora in corso ci spingevano a promuovere il tour virtuale alla “Stanza di Tartini”, che dava accesso online alla spiegazione dei contenuti e che è stato visitato da un gran numero di utenti. Oggi cogliamo l’occasione del 330° anniversario della nascita e possiamo finalmente dar corso alle visite in presenza e al contatto diretto con i cimeli tartiniani. Vogliamo offrire così alla città un nuovo incontro con la figura di Giuseppe Tartini, violinista, compositore e intellettuale di statura europea». La musicologa Margherita Canale, curatrice dell’allestimento, ha quindi osservato: «Creare un’esposizione permanente dei cimeli di un grande musicista e intellettuale del passato potrebbe forse sembrare anacronistico o ricordare vecchi musei polverosi con le vetrine rese opache dal tempo in cui giacciono testimonianze incartapecorite… Ma forse, anche grazie al lockdown, la realizzazione del museo virtuale è stata per lo “staff tartiniano” del Conservatorio una grande opportunità di innovazione. La lettura dal vivo delle lettere di Tartini, la spiegazione di aspetti tecnici legati al violino e alle caratteristiche dello stile tartiniano, gli aneddoti, l’ascolto delle musiche stesse ha reso Tartini un personaggio vicino a noi, che ha ancora molto da dire e da dare al repertorio musicale corrente e ci offre l’occasione di godere ancora di questo grande patrimonio di arte, cultura e spiritualità.

La statua in piazza a Pirano.

IN CITTA’ E A PIRANO

Gli eventi di “Tartini 330” a Trieste prevedono ancora, il 4 giugno, un concerto di grande spicco: in collaborazione con il Comune di Pirano il Conservatorio Tartini ospiterà, alle 20.30, il concerto del grande violinista serbo Stefan Milenković, affiancato dalla Novi Sad Chamber Orchestra. Il concerto, che sarà replicato nell’auditorium di Portorose di Pirano la sera successiva, si propone di avvicinare un pubblico giovane a repertori classici e sarà arricchito da un allestimento speciale della sala, grazie alle installazioni del Dipartimento di Nuovi linguaggi musicali del Conservatorio.
Sempre nell’ambito di Tartini 330, il Conservatorio di Trieste, in collaborazione con le Università di Padova e di Lubiana, sta raccogliendo e curando i contributi degli studiosi (musicologi, storici, storici dell’arte, liutai, musicisti, archivisti e bibliotecari) che hanno partecipato ai convegni su Giuseppe Tartini che si sono tenuti a Trieste (2019), Padova e Lubiana (2020). La pubblicazione (in tre volumi in lingua inglese) uscirà negli ultimi mesi dell’anno tartiniano 2022 per una prestigiosa casa editrice, e intende contribuire a diffondere la conoscenza di Tartini nel panorama internazionale degli studi musicologici.
“Tartini 330” è in svolgimento anche nella vicina Slovenia, per iniziativa del Comune di Pirano: proprio nella serata dell’anniversario Tartiniano, venerdì 8 aprile, è in programma al Teatro Tartini il Concerto della Venice Baroque Orchestra, integrata dalla violinista Chouchane Siranossian, fra i maggiori virtuosi sulla scena barocca internazionale. Il 13 maggio a Pirano, Casa Tartini, in collaborazione con il Conservatorio di Trieste si terrà la conferenza della musicologa Margherita Canale sul tema “Da Pirano all’Europa, Tartini a 330 anni dalla nascita”. E il 6 settembre l’Ensemble barocco del Conservatorio presenterà un concerto di musiche tartiniane ai Magazzini del sale di Pirano, con doppia replica per le scuole in mattinata e per il pubblico nel pomeriggio.
Inoltre il Conservatorio Tartini, attraverso il suo Tartini Electronic, collabora a Pirano ad uno degli eventi più innovativi, il progetto Tartini 3l3ctr0nic che comprende un concorso per la produzione di un remix della musica Tartiniana in chiave elettronica, laboratori didattici con presentazioni di corsi di musica elettronica e un festival serale con l’esecuzione dei brani vincitori. Per garantire la fruizione delle iniziative al pubblico più vasto, alcuni dei concerti programmati a Pirano saranno introdotti da una presentazione bilingue a cura di Margherita Canale e Helena Gardina.

La presentazione in Conservatorio.

QUEI DUE ARCHETTI

Due archetti del suo violino, testimonianza tangibile dell’attenzione di Giuseppe Tartini alla tenuta del suono: un’innovazione progettata con lungimiranza, che aprirà la strada alle sonorità preromantiche. E ancora: manoscritti che testimoniano le rilevanti ricerche teoriche in ambito acustico, spartiti tramandati in edizioni a stampa settecentesche, lettere, cimeli, oggetti personali come la parrucca e persino la maschera mortuaria che ci riporta ai suoi ultimi istanti di vita terrena. Giuseppe Tartini rivive attraverso il percorso espositivo allestito nel Conservatorio di Trieste, a lui intitolato. La “Stanza di Tartini” è un affettuoso omaggio al grande violinista istriano, concepito come uno spazio “fisico” e tangibile, una sede museale permanente e interattiva, ma anche accessibile al pubblico di qualsiasi latitudine, in quanto parte del Museo Diffuso Transfrontaliero, attraverso un percorso digitale, una vera e propria visita guidata, disponibile in un clic sul sito discovertartini.eu. Il percorso virtuale permette anche di valorizzare l’eredità tartiniana nelle città chiave della vita e dell’opera del geniale artista. Dove sono finiti i violini di Tartini? Il percorso virtuale, attraverso l’intervento della musicologa Margherita Canale, avanzerà alcune ipotesi esaminando il documento testamentario conservato a Pirano. La realizzazione tecnica della visita guidata digitale è a cura di Divulgando.

La visita ai cimeli.

LA DONAZIONE DEL 1903

La stanza di Tartini nasce grazie all’eredità dei cimeli tartiniani in dotazione al Conservatorio di Trieste: un avventuroso passaggio, di mano in mano, sino alla donazione del 1903. Si tratta di oggetti, edizioni e manoscritti riguardanti il compositore piranese, alcuni noti come «cimeli» non solo per la preziosità e per l’antichità, ma anche perché la loro proprietà è fatta risalire allo stesso Tartini, come alcuni elementi della montatura di un violino, i due archetti, la custodia di violino di stoffa riportante le iniziali G T, un quadretto che lo ritrae, una parrucca, un Crocifisso. Ma come giunsero tutti questi oggetti nella Biblioteca di un Conservatorio la cui istituzione risale al 1953, e come possiamo attestarne l’autenticità a oltre due secoli dalla morte del compositore? I cimeli furono donati da un privato cittadino a una delle scuole musicali che precedettero l’istituzione del Conservatorio, e da lì giunsero sino a noi, oggi. Era il 1903, Ettore Rampini donò al Liceo Musicale Giuseppe Tartini gli oggetti tartiniani che per anni aveva gelosamente custodito. In occasione della donazione, lo stesso Rampini esibì la documentazione che descriveva i passaggi di proprietà dall’amato discepolo di Tartini sino a lui.
Parte significativa della mostra è legata all’Epistolario di Giuseppe Tartini, “Lettere e documenti” (EUT 2020), che per la prima volta raccoglie oltre 200 lettere, per la maggior parte inedite, a cura del Conservatorio di Trieste. Si possono ascoltare, attraverso la visita guidata online, affidate alla voce dell’attore triestino Adriano Giraldi: getteranno così un fascio di luce sulla personalità artistica di Giuseppe Tartini e sulla sua dimensione umana e quotidiana. Ci parleranno anche del “terzo suono” che Tartini pone a fondamento delle leggi dell’armonia musicale.

Stefan Milenkovich

UN GRANDE INTERPRETE

Il violinista Stefan Milenkovich, figura di riferimento nel virtuosisimo violinistico mondiale, vanta una vastissima carriera in veste di solista e recital di livello internazionale, con una straordinaria longevità produttiva, professionalità e creatività. Considerato uno dei grandi violinisti della sua generazione, Milenkovich si è esibito sui palcoscenici più famosi del mondo come Carnegie Hall, New York City (Usa), Kennedy Center, Washington (Usa), Cadogan Hall, Londra (Regno Unito), Suntory Hall, Tokyo (Giappone), così come nei teatri italiani La Fenice, Venezia, San Carlo, Napoli e Petruzzelli, Bari. “Artista serbo del Secolo”, ha iniziato lo studio del violino a tre anni con il padre, che è rimasto suo insegnante fino ai suoi 17 anni. Stefan Milenkovich dimostra subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, a soli 5 anni. A 7 anni conquista il suo primo premio alla Jaroslav Kozian International Violin Competition. All’età di 10 anni ha effettuato la sua prima incisione: i concerti di Mendelssohn e Kabalevsky per la Metropolitan Records. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico. Stefan Milenkovich si è inoltre esibito con: Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (Italia), Orchestra Filarmonica Marchigiana (Italia), Prague Symphony Orchestra (Repubblica Ceca), New Jersey Festival Orchestra (Usa), Zagreb Philharmonic Orchestra (Croazia), Radio ucraina – Television Orchestra (Ucraina), e Sloveno Radio-Symphony Orchestra (Slovenia). Le esibizioni recenti includono la collaborazione con Utah Symphony Orchestra (Usa), Grand Rapids Symphony Orchestra (Usa), Oklahoma City Symphony Orchestra (Usa), Slovenian Philharmonic Orchestra (Slovenia).

L’Ensemble barocco del Tartini.

PERCORSO FILOLOGICO

L’Ensemble barocco del Conservatorio Tartini è composto da studenti dei corsi superiori che affrontano il repertorio barocco seguendo un percorso filologico per esecuzioni storicamente informate. Domani 7 aprile si esibiranno, alle 20.30, in Sala Tartini: Milena Petkovic violino, Uendi Reka violino, Danijel Trajkovic viola, Emanuele Francesco Ruzzier violoncello, Chia Sultan Ahmed Ahemd contrabbasso, Mabel Troian cembalo, Martina Miniussi fagotto. Il programma prevede l’esecuzione di musiche di Giuseppe Tartini con la Sonata a quattro in sol maggiore GT 5.G01, la Sonata a violino e basso in sol minore “Il trillo del diavolo” GT 2.g05, la Sonata a violino e basso op. I n. 10 in sol minore “Didone abbandonata” (al violino Milena Petkovic). Chiuderà il concerto l’esecuzione di una celebre partitura di Antonio Vivaldi, il Concerto per fagotto e archi e cembalo 1678 – 1741 in fa maggiore RV 490 (fagotto Martina Miniussi). L’abbinamento tra Tartini e Vivaldi è legato alla comune radice dei due compositori nel substrato del grande violinismo veneto sviluppatosi tra Seicento e Settecento. Se non si ha notizia di un incontro di persona tra i due violinisti, a Venezia Tartini ebbe modo di conoscere le composizioni di Vivaldi e i suoi concerti devono molto alla forma del concerto di matrice veneziana, anche se il suo stile, la condotta della linea melodica, le scelte armoniche rivelano un pensiero musicale e una ricerca che segue itinerari diversi da quelli vivaldiani. Semplificando potremmo affermare che l’ideale di Tartini è un ideale di tipo vocale e cantabile, che modella le inflessioni della melodia sulla ricerca di un senso espressivo affine al discorso verbale, con passaggi che paiono esprimere una riflessione interiore e si arricchiscono con ornamentazioni improvvisate che guardano alla grande arte del belcanto. Lo stile di Vivaldi invece esplora le sfumature timbriche e strumentali, ricavando direttamente dalle possibilità tecniche dello strumento i suoi effetti, le sue scattanti ed estroverse linee melodiche, con novità negli accenti, nei colpi d’arco, negli effetti di densità e rarefazione sonora che definiscono una scrittura idiomatica violinistica. In Tartini il contenuto sentimentale ed emotivo della composizione guarda all’estetica naturalistica tardo settecentesca con una tensione espressiva che anticipa il romanticismo, soprattutto negli adagi. In varie sonate è presente un elemento patetico e lirico, come nella Sonata “Didone abbandonata” pubblicata nel 1734 all’interno dell’p. I, mentre il “Trillo del diavolo”, sonata in cui trionfa l’espressività dell’uso dei trilli e delle corde doppie, in origine pensata senza accompagnamento, ma con una scrittura a più voci tutta nel violino secondo la forma preferita da Tartini, venne pubblicata appena nel 1798 dal Cartier nell’Art du Violon. In realtà già quasi trent’anni prima, il sogno che si riferisce alla genesi della sonata era stato riportato come racconto autobiografico dello stesso Tartini dall’astronomo De Lalande nelle sue memorie di viaggio, alimentando il mito diabolico attorno al virtuosismo funambolico del pezzo.

Una celebre immagine.

IL BATTESIMO DI GIUSEPPE

Il 26 febbraio 2020, a Trieste, Pirano, Padova e a molte latitudini del mondo si è celebrato il 250° anniversario dalla scomparsa di Giuseppe Tartini. Proprio in quel momento l’Italia e il mondo stavano entrando nella tormentata era del Coronavirus e il grande anniversario, predisposto con ricchi cartelloni di concerti ed eventi pubblici, ha inevitabilmente risentito delle policies di sicurezza legate al biennio pandemico. Per questo il Conservatorio Tartini di Trieste, il Comune di Pirano e molte realtà partners del progetto Interreg tARTini (Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini – Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija) promosso in rete fra realtà culturali e istituzioni pubbliche, hanno colto l’occasione di un secondo, imminente anniversario legato ai 330 anni dalla nascita di Giuseppe Tartini: scoccherà venerdì 8 aprile, il giorno riportato nel registro della Parrocchia del Duomo di Pirano come data del Battesimo di Giuseppe, quarto dei 9 figli di Caterina Zangrando e Antonio Tartini. Per questo tutte le biografie di Tartini riportano l’8 aprile come data ufficiale della nascita. Da Pirano il giovane Tartini avrebbe intrapreso un lungo itinerario attraverso città cardine della sua carriera – Padova, Assisi e Praga – ed altre città italiane, diventando uno dei compositori e violinisti più noti della sua epoca, ma anche polo di attrazione per i migliori violinisti, studenti e musicisti d’Europa con la sua Scuola delle Nazioni, e inoltre Maestro di innovazione su violino e archetto: Tartini ha per sempre ricercato il bel suono, indagando anche aspetti legati al timbro, alla resa sonora e alla tenuta della nota, grazie anche agli studi di scienze fisiche e acustiche. Pubblicò inoltre importanti trattati sull’armonia e sulla teoria della musica, inclusa quella assai nota sul “terzo suono”. In questo biennio, attraverso il progetto Interreg tARTini che ha riunito anche l’Università di Padova, il Segretariato dell’Iniziativa Centro-Europea (InCE), la Comunità degli Italiani di Pirano e il Festival di Ljubljana, si è delineato un vero e proprio itinerario di turismo musicale e culturale nei “luoghi” di Giuseppe Tartini e attraverso il grande portale web www.discovertartini.eu si è data possibilità concreta di accesso allo “scibile” tartiniano. Un motore di ricerca musicale schiude infatti lettere, scritti scientifici e didattici, la guida a musei e luoghi tartiniani, le informazioni sulle eccellenze del territorio e una sezione, Tartini Junior, che racconta ai più piccoli la straordinaria figura di Tartini.

La casa natale a Pirano.

“BRUNO E MICHÈLE POLLI”

Nel 2008 si è costituito all’interno del Conservatorio Tartini il “Centro di documentazione e studi tartiniani Bruno e Michèle Polli”. L’intitolazione ricorda il violinista e docente del Conservatorio di Trieste Bruno Polli e la moglie Michèle, attraverso una donazione dedicata alla loro memoria, finalizzata alla valorizzazione dell’arte violinistica da parte della mecenate Christine Margherite Malèrme Beetham. Il Centro opera in ambito nazionale ed internazionale per promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la diffusione della documentazione e delle fonti relative all’opera di Giuseppe Tartini e al coevo repertorio musicale italiano ed europeo, con particolare riferimento alla letteratura violinistica. Si occupa inoltre della conservazione e valorizzazione dei cimeli tartiniani posseduti dal Conservatorio. Negli anni ha curato l’incremento delle dotazioni bibliografiche e multimediali dedicate a Giuseppe Tartini, con acquisti di opere rare e autografi, ha promosso il censimento e la recensione dei testimoni manoscritti e a stampa che tramandano l’opera del piranese, l’allestimento e l’aggiornamento costante di pagine web che documentino la conoscenza dell’opera di Giuseppe Tartini, con particolare attenzione alla realizzazione del Catalogo tematico digitale delle composizioni di Tartini. Il Centro ha anche promosso convegni, corsi d’interpretazione, registrazioni musicali, seminari di ricerca, conferenze, mostre, rassegne concertistiche e manifestazioni volte a diffondere e approfondire la conoscenza delle opere musicali e teoriche di Giuseppe Tartini e del repertorio musicale coevo, impegnandosi nella realizzazione della pubblicazione di studi, cataloghi ed edizioni musicali. Coordinatrice del Centro è la musicologa Margherita Canale, coadiuvata dal Comitato di indirizzo composto dai colleghi Paolo Da Col e Agnese Pavanello e dal Comitato scientifico allargato in cui rientrano gli esperti Ugo Poli e Cristina Scuderi.

Il Conservatorio di Trieste.

Info e approfondimenti: www.discovertartini.eu www.conts.it

—^—

In copertina, il grande Giuseppe Tartini in un ritratto con matita nera conservato al British Museum di Londra.

 

, , , , , , , , , , ,
Similar Posts
Latest Posts from 2021-22.FriuliVG.com