(g.l.) «Siamo pronti, concentrati al massimo e speriamo di poter aggiungere una ciliegina sulla già splendida torta rappresentata dalla stagione che fin qui siamo riusciti a costruire con le nostre vittorie. Molto dipenderà dal campo di regata, da come sapremo interpretarlo e non da ultimo da tutti i nostri avversari. Da parte nostra, speriamo di poter manovrare il più possibile perché pensiamo che il nostro equipaggio sia l’arma in più di cui disponiamo dopo tante miglia di regata affrontate quest’anno», aveva detto la vigilia della Barcolana, Furio Benussi.

Furio Benussi

E la barca dello skipper triestino, l’Arca Sgr, ha vinto ieri 53ª edizione della regata più grande del mondo, facendo così centro per la quinta volta. In poco più di 45 minuti, alle 11.16.03, il maxi ha infatti raggiunto la terza boa, di fronte al Castello di Miramare. Secondo classificato Ewol alle 11.18.10, nonostante abbia rotto la randa, e terzo Maxi Jena alle 11.26.45.
Anche questa nuova gara nel Golfo di Trieste è stata caratterizzata dalla bora, che da giorni soffia impetuosa sulla città e che, durante la regata, ha raggiungo raffiche a 40 nodi. Prima della partenza – come riferisce Ansa Fvg – sono state escluse circa 300 barche, quelle più piccole e leggere, proprio per la bora forte. Quelle iscritte erano oltre 1600.
Il Fast and Furio Sailing Team regata assieme a Arca Fondi Sgr, Amagis Capital, Pacorini, Foss Marai, Civibank, Slam, RH+, Mood, Dobner, Ca’Sagredo Hotel, Amrare Ropes, Marlin Yacht Paints. Il Team sostiene l’azione di One Ocean Foundation, Il Porto dei Piccoli Onlus e della Fondazione Io Do Una Mano.

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In copertina e qui sopra due immagini di Arca Sgr, l’imbarcazione che ha vinto per la quinta volta la Barcolana.

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