Gran finale a Trieste per il Festival pianistico “Giovani interpreti e grandi Maestri”: sarà uno dei talenti più interessanti e completi del nostro tempo, Benedetto Lupo, a siglare, domani 10 dicembre, alle 20.30, al Teatro Miela, l’ultima tappa della 20ma edizione della kermesse, come sempre promossa dall’Associazione Chamber Music Trieste per la direzione artistica della musicologa Fedra Florit. L’ingresso è aperto a tutti i possessori di super green pass, info e dettagli acmtrioditrieste.it

Fedra Florit


Il programma messo a punto da Benedetto Lupo ruoterà intorno a grandi pagine del repertorio di Johannes Brahms, con i tre Intermezzi op.117 e Klavierstücke op.118, e di Robert Schumann con la Sonata n. 2 in sol minore op. 22. Decisamente “introspettiva”, dunque, l’atmosfera del concerto che utilizza i tasselli più intimi e meditativi della scrittura di Brahms: se gli otto Pezzi op. 76 per pianoforte furono composti tra il 1877 e il 1878, apoteosi dell’Intermezzo brahmsiano e definiti spesso “Paesaggi d’autunno” per le sonorità attutite, i Sei pezzi per piano (Sechs Klavierstücke), op. 118, dedicati a Clara Schumann, furono scritti da Johannes Brahms nell’estate 1893 e segnano un ritorno al passato, quasi l’autore si compiacesse di uno sguardo incantato all’amata musica schumanniana e mendelssohniana. La collezione è stata la penultima partitura pubblicata durante la vita di Brahms e il suo penultimo lavoro composto per pianoforte solo, più introspettivo che virtuosistico. Ideale “antecedente” di queste pagine brahmsiane sarà la Sonata op. 22 di Schumann: tutto ciò che il compositore aveva potuto cogliere e ammirare del funambolismo di Paganini ascoltato in concerto converge idealmente nella scrittura, dove il virtuosismo, la tecnica e la spettacolarità diventano strumento di espressione dei contenuti poetici.

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In copertina, il pianista Benedetto Lupo sarà domani sera a Trieste.

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