di Giuseppe Longo

Il fascino dello strumento antico abbinato alla funzionalità e praticità di quello moderno. Come dire, l’arco barocco utilizzato su un violino dei nostri tempi per ricreare antiche e preziose suggestioni legate a un’epoca straordinaria, quella tra ‘600 e ‘700, attraverso opere di Antonio Vivaldi, Giuseppe Tartini e Biagio Marini, pilastri di quell’epoca. Ecco dove punta la seconda parte del Festival Schippers 2020-21 che prevede tre concerti ad Aquileia, a Muggia e a Gradisca d’Isonzo. In queste due ultime località era stata presentata, suscitando grande ammirazione (un vero peccato che il maltempo ci abbia messo lo zampino), la prima parte del progetto, protagonista una formazione di archi (violini, violoncello e contrabbasso) dell’Orchestra “Thomas Schippers”, diretta da Carlo Grandi, che ha segnato la ripartenza della sua programmazione dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. Nelle prime due occasioni erano state proposte le “Danze per orchestra” di Ludwig Van Beethoven, brani affascinanti ma poco conosciuti perché raramente eseguiti (il grande pubblico, come è noto, è solito ascoltare le monumentali Sinfonie).


Ecco, allora, la nuova fase del Festival – quella già proposta “ripescava” quanto non eseguito proprio a causa dell’emergenza sanitaria – che la “Thomas Schippers” ha intitolato “Giuseppe Tartini e la Serenissima”. L’obiettivo dell’Orchestra diretta dal maestro Grandi è, infatti, quello di ricreare il clima musicale e culturale che caratterizzò il passaggio dal Patriarcato di Aquileia, soppresso nel 1751 (quando vennero istituite le arcidiocesi di Udine e di Gorizia), alla Repubblica di Venezia, ormai avviata sulla strada del tramonto. E, oltre a Vivaldi e Marini, il musicista che con la sua opera meravigliosa caratterizzò quel periodo storico è proprio Giuseppe Tartini, nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770. Nel 2020 ricorrevano, dunque, i 250 anni dalla morte del geniale violinista (scrisse il famosissimo “Trillo del diavolo”) e pressoché tutte le iniziative programmate – a cominciare da quelle del Conservatorio di Trieste intitolato proprio al grande istriano – dovettero essere cancellate o perlomeno rinviate causa Covid.
Ora, dunque, la “Thomas Schippers” vuole rendere omaggio al celeberrimo piranese attraverso questi tre concerti programmati ad Aquileia, Muggia e Gradisca. «In questa occasione – anticipa appunto il direttore Carlo Grandi – intendiamo creare un anello di congiunzione tra la ricerca filologica, quasi archeologica, che ha fatto riscoprire la prassi musicale dell’epoca, con l’utilizzo dell’arco barocco assieme al violino moderno, innestando così la tradizione su quanto avviene con gli strumenti attuali». Questa nuova e sicuramente entusiasmante esperienza vedrà protagonista, con l’aggiunta della viola, l’ensemble dei primi due concerti, vale a dire: Carlo Grandi (concertatore), Laura Grandi, Marco Favento, Lucia Premerl, Lorenzo Mian e Daniel Longo (violini); Giovanni Boscarato (appunto viola); Massimo Favento (violoncello) e Aleksandar Paunovic (contrabbasso). Il primo concerto è dunque fissato per sabato prossimo, alle 11, nella Chiesa di Monastero, ad Aquileia, che sorge accanto al Museo paleocristiano ospitato nell’ex convento benedettino. Gli altri due seguiranno lunedì 13 e mercoledì 15 dicembre, entrambi alle 20.30, nella Basilica di Muggia Vecchia e a Palazzo Torriani, sede del Municipio di Gradisca. Tutti gli appuntamenti saranno con ingresso libero.

—^—

In copertina e all’interno il concerto a Muggia Vecchia; qui sopra, la replica a Gradisca d’Isonzo.

 

, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,
Similar Posts
Latest Posts from 2021-22.FriuliVG.com