Il Conservatorio Giuseppe Tartini ha celebrato la giornata dell’8 marzo, Festa internazionale della donna, con l’intitolazione della sua sala conferenze alla scrittrice triestina Elody Oblath, l’autrice di “Poesie e Notturni di Maggio” (1950) e di “Confessioni e Lettere a Scipio” (1979 postumo, edizioni Fogola), moglie di Giani Stuparich. Nella sede dell’istituzione musicale si è così anticipato il cinquantenario della scomparsa di una grande personalità della letteratura e delle arti dello scorso secolo, che si spegneva a Trieste il 6 settembre 1971.
Elody Oblath
«Un gesto che rafforza il nostro impegno per la promozione della parità di genere fra le nuove generazioni», ha spiegato Rossella Lucchini, presidente del Cug che ha promosso l’iniziativa nell’ambito della diffusione della cultura delle Pari opportunità prevista dal Piano di azioni positive adottato dal Conservatorio. Alla cerimonia, con il presidente del Tartini, avvocatoLorenzo Capaldo, e il direttore, maestroM° Roberto Turrin, ha partecipato in collegamento streaming la nipote di Elody Oblath Giusy Criscione dello Schiavo, mentre era presente al Conservatorio Elisabetta Tigani Sava, del Comitato unico di garanzia. La scelta dell’intitolazione a Elody Oblath ha reso omaggio a una figura che si è distinta ache per una profonda passione per la musica ed in particolare per il bel suono del canto e dell’arpa che tanto la scrittrice amava, ma dalla quale ha dovuto distaccarsi per necessità economica dopo la seconda Guerra mondiale. Valorizzare la figura di Elody Oblath significa ricordare una persona che l’anagrafe ebraica ha condannato alla tragica esperienza della Risiera di San Sabba, e che per tutta la vita ha coltivato con passione la promozione della cultura, anche musicale.
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Porto, riconoscimenti
al cartellone digitale
Riconoscimento importante per #iorestoacasaenavigo, il cartellone digitale ideato e curato dal Porto di Trieste nella primavera 2020, ripreso adesso nelle pagine di due libri dedicati al tempo di lockdown. L’iniziativa del Porto si era dispiegata da aprile a maggio 2020 sulle onde della rete, spaziando fra cinema, musica, laboratori creativi e filastrocche in rima per i più piccoli, offrendo visite guidate virtuali alla Torre del Lloyd quando non ci si poteva muovere da casa e tante proposte originali in un clic con l’apporto di rilevanti realtà culturali come Pordenonelegge, Trieste Film Festival e festival Wunderkammer. «Un impegno nel quale abbiamo subito creduto – spiega il presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino – perché siamo convinti che il Porto di Trieste possa essere un riferimento e un valore aggiunto per tutti i triestini. Abbiamo voluto puntare sulla cultura per creare momenti di condivisione e ridurre le distanze, per riavvicinare i cittadini utilizzando la comunicazione digitale». E quell’intuizione è adesso ripagata anche dall’inserimento di #iorestoacasaenavigo nelle collections editoriali che ricordano l’impresa degli italiani in lockdown: a cominciare dalla pubblicazione Dac – Designers Against Coronavirus, il progetto digitale di CaroselloLab con opere grafiche sull’emergenza covid19, destinato a sostenere le attività della Croce Rossa. Nel libro scorrono 272 opere di grandi artisti, illustratori e grafici italiani, fra i quali il triestino Jan Sedmak, che con il suo tratto elegante e inconfondibile aveva restituito in un’immagine l’avventurosa web-navigazione delle famiglie, dal divano e dal pc di casa. E dell’intero progetto #iorestoacasaenavigo si parla nel libro “365 idee per superare la crisi” (Erga edizioni), della giornalista Paola Scarsi: il cartellone del porto come una bestpractice di estro e fantasia artistica, per superare la crisi causata dalla pandemia. Un esempio dell’Italia creativa, impegnata generosa, ingegnosa, solidale, che ha cercato, riuscendoci, di rimanere a galla. I video di #iorestoacasaenavigo sono ancora disponibili sul canale Youtube del Porto di Trieste: info porto.trieste.it
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In copertina, il presidente Capaldo allo scoprimento della targa dedicata alla scrittrice Elody Oblath.