(g.l.) «Il merito di queste ultime edizioni di Mittelfest è quello di aver portato Cividale e il territorio fuori dall’ombra del campanile, in una dimensione sempre più internazionale che è la strada giusta per far arrivare il Friuli Venezia Giulia pronto all’appuntamento di Nova Gorica e Gorizia capitale europea della cultura 2025». Questo il concetto espresso ieri pomeriggio, a Cividale, dall’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, in occasione della inaugurazione ufficiale della 31ma edizione di Mittelfest, il festival che animerà la città longobarda fino a domenica 31 luglio in un crescendo di iniziative e proposte.

Il presidente Roberto Corciulo…

… e il direttore Giacomo Pedini.

Dopo il sipario alzato sui primi spettacoli già venerdì, la cerimonia di apertura della edizione dedicata agli Imprevisti – il tema scelto per quest’anno dal direttore artistico Giacomo Pedini – ha visto la partecipazione, oltre all’assessore Gibelli e a sindaco di Cividale, Daniela Bernardi, numerose autorità. In apertura della cerimonia, condotta da Alessandra Salvatori, direttore responsabile di Telefriuli, un applauso commosso della platea ha ricordato Elena Lo Duca, la volontaria della Protezione Civile che ha perso la vita nei boschi di Prepotto mentre era al lavoro per spegnere gli incendi che stanno devastando il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia. «È un onore come prima cittadina poter aprire le porte ad un Mittelfest che rende Cividale capitale dell’espressione culturale mitteleuropea grazie al linguaggio universale di teatro, musica e danza – ha sottolineato il primo cittadino –. Grazie quindi alla Regione che ha creduto nel festival e nel presidente Corciulo che ha saputo confrontarsi con la città, con le associazioni, con le realtà e tutto il territorio. Ringrazio anche il segretario generale di Mittelfest, Nadia Cijan, che da oltre 30 anni è capace di organizzare una squadra che lavora per il festival e per l’intera città».

«Quando abbiamo presentato il tema Imprevisti lo scorso novembre – ha ricordato il presidente Roberto Corciulo – pensavamo agli ultimi anni che abbiamo vissuto, caratterizzati da una pandemia che ha minato certezze, modificato abitudini e regole sociali a livello globale, rivelando tante nostre fragilità. Oggi, l’imprevisto è ancora più attuale, purtroppo: ci ritroviamo qui insieme, in uno scenario internazionale stravolto dal conflitto in Ucraina scoppiato ormai cinque mesi fa e con tutte le conseguenze politiche, economiche e sociali che pesano sulla vita di tutti. E non posso non ricordare con grande preoccupazione i roghi che stanno bruciando il nostro amato territorio, culmine di un cambiamento climatico che ci riguarda tutti, a livello globale. Ecco allora che Mittelfest si ritrova con ancora più forza ad essere ponte tra i popoli, fucina di cultura e di arti che hanno il potere di creare nuove visioni sociali e politiche e nuove opportunità di coesione in Europa, di fronte a quell’inaspettato che fa paura». Mittelfest ha così la grande responsabilità di rappresentare l’immagine di una nuova Europa e di un rinnovato ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia in tale scenario. L’inaugurazione ha visto diversi interventi dell’ensemble de “Il silenzio in cima al mondo” (in scena oggi alle 22), lo spettacolo che racconta in parole e musica la storia di Dino Zoff: flauto, contrabbasso e fisarmonica hanno suonato un assaggio delle musiche composte da Cristian Carrara e Marco Attura.

Elena Lo Duca

«Il cartellone di Mittelfest è dedicato agli imprevisti ma non vi parlerò del programma artistico, preferisco invitarvi a vederlo con i vostri occhi in questi giorni – ha poi sottolineato Pedini -. La vocazione del nostro festival, infatti, è essere spettacolo dal vivo con teatro, musica, danza e circo e rappresenta un unicum nel panorama nazionale e internazionale perché promuove l’incontro tra Italia e Mitteleuropa. Abbiamo numerose coproduzioni e quattro importanti collaborazioni con Austria (paese ospite dell’edizione 2022), Svizzera, Lituania e Grecia. Mittelfest è anche dialogo culturale verso GO!2025 che si realizza con lo spettacolo di danza di Mn Dance Company (Slovenia) e con il concerto del pianista goriziano di nascita e di famiglia slovena, Alexander Gadjiev. Ci tengo poi a sottolineare il lavoro che Mittelfest fa con nuovi artisti impegnandosi a dare presenza e spazio ai giovani: lasciatevi meravigliare, per esempio, dagli spettacoli under30 che hanno vinto Mittelyoung. E ringrazio il Carinthischer Sommer Music Festival con cui condividiamo il progetto under30 e grazie a cui domani avremo sul palco la musica del trio Nyala».
Sono 28 i progetti artistici provenienti da 15 Paesi che aspettano di accogliere il pubblico, di cui 20 prime assolute o nazionali e 10 produzioni/coproduzioni, unendo linguaggi diversi e fornendo spunti di riflessione sull’attualità, la storia e la scienza per orientarci in un presente inatteso e con un’attenzione in più alle proposte per le famiglie e i bambini affinché Mittelfest sia di e per tutti. Stili e generi diversi si incontrano, con un’attenzione particolare al circo, arte dell’imprevisto, al friulano e alle lingue minoritarie nel centenario di Pasolini.

L’assessore Tiziana Gibelli.

«L’obiettivo di Mittelfest è unire culture, popoli e lasciare qualcosa alle generazioni future – ha quindi commentato l’assessore Gibelli – è parte attiva e connessa con la città e il territorio, ma ha anche saputo portare il territorio fuori dall’ombra del campanile. Il festival sa valorizzare i giovani e muovere collaborazioni: basta leggere le ultime pagine del programma per trovare il folto numero di sponsor, aziende e partner che lo sostengono. Mittelfest sarà attore protagonista in vista di GO!2025, un’occasione unica per tutta la nostra regione che avrà i riflettori puntati per un anno intero». Come ha ricordato l’esponente della Giunta Fedriga, chi ebbe l’intuizione di immaginare il Mittelfest, lo scomparso ex ministro Gianni De Michelis riconobbe in questa parte del Friuli quel crocevia erede di storia e di cultura europee; fu poi merito delle istituzioni e dei privati di allora aver creduto in un progetto culturale divenuto strategico per tutta la programmazione regionale. Tra i tanti obiettivi conseguiti dalla manifestazione, come ha sottolineato l’assessore, c’è quello della valorizzazione dei giovani talenti e di avere avuto il coraggio di investire nella sperimentazione e nelle avanguardie, come ad esempio la proposta della musica contemporanea ancora non sufficientemente diffusa tra il grande pubblico.
Ma questa edizione, come ha aggiunto il rappresentante dell’Esecutivo regionale, è connotata anche dallo spirito di rilancio che ha animato l’intero sistema economico del Friuli Venezia Giulia, capace di recuperare e superare i livelli pre-crisi pandemica. Infine, l’assessore ha posto l’accento su GO!2025, un evento che metterà al centro dell’attenzione internazionale non solo la città di Gorizia ma l’intera regione per 365 giorni. Un’occasione che non è mai capitata prima nella storia e che quindi va colta coinvolgendo le migliori realtà di produzione artistica del territorio, nell’ottica di una crescita culturale complessiva capace di attrezzare sul piano civico e morale le comunità del Fvg di fronte ai cambiamenti in atto e alle sfide future.

Il concerto all’inaugurazione.

IL PROGRAMMA
DI OGGI

Dalle 10 alle 11 e dalle 16.30 alle 19.30 – Déjà Walk, teatro, Italia, prima assoluta – partenza da piazza Duomo
Déjà Walk è il racconto poetico di una città in un cammino che attraversa il tempo. Lo spettacolo, appositamente creato per Cividale del Friuli dopo un intenso lavoro con il territorio e la sua comunità, guida lo spettatore in una passeggiata reale per le vie della città con l’uso di tablet e cuffie audio. Il racconto corale dà voce alla memoria collettiva, giocando con il confine tra realtà e finzione. Il percorso viene svelato passo dopo passo attraverso lo strumento video che si fa dispositivo di rilettura dei luoghi.

Ore 10 – L’imprevedibile fragilità (5/9 anni), workshop, Italia – Orto delle Orsoline
In un mondo alla disperata ricerca di certezze e conferme, il circo, con la sua poetica basata sulla fragilità, rimane l’ultimo presidio dell’imprevisto. Entrare al circo significa aspettarsi qualsiasi cosa, anche l’imprevedibile. In questo laboratorio per bambini e ragazzi si sperimenteranno varie discipline: acrobatica aerea e a terra, giocoleria ed equilibrismo.

Ore 10.30 – Progetto Tempesta, teatro, Italia, prima assoluta – Parco Acrobati del Sole
Il Progetto Tempesta segna la rinascita delle preziose marionette di Podrecca, che lo Stabile regionale conserva. A seguito del corso per marionettisti che – con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Enaip – il Rossetti ha organizzato, nasce un inedito allestimento ispirato al capolavoro di Shakespeare. Progetto Tempesta si muove attorno alla metafora dell’isola e alle tre figure di Prospero, Ariel e Calibano, generate “dalla stessa sostanza dei sogni”, in una dimensione pensata non solo per il palcoscenico ma che tende a spazi museali e performativi.

Ore 11 – Kaffee: The Handke Project – Il Curtil di Firmine
Insieme allo scrittore Jeton Neziraj e ai protagonisti dello spettacolo, si dialoga di arte e libertà a partire dal caso controverso del Premio Nobel Peter Handke. Jeton Neziraj è un drammaturgo kosovaro, già direttore artistico del Teatro Nazionale del Kosovo e ora di Qendra Multimedia. Neziraj ha scritto più di 25 opere, tradotte e pubblicate in più di 15 lingue, messe in scena in Europa e negli Stati Uniti. Scrive anche di questioni culturali e sociali, in riviste e giornali locali e internazionali. È anche autore di vari libri, tra cui uno sul famoso attore kosovaro Faruk Begolli. È membro del Parlamento Culturale Europeo e coordinatore per il Kosovo della rete Eurodram.

Ore 11, 14, 16 e 18 – Death and Birth in My Life, teatro, Svizzera – Germania – Italia – Museo Archeologico Nazionale
In Death and Birth in My Life l’artista Mats Staub indaga il passaggio e i confini dell’esistenza, la nascita e la morte, l’inizio e la fine della vita. La performance è pensata per un gruppo di 15 spettatori alla volta, a cui viene chiesto di accomodarsi davanti a una postazione a due schermi, indossare le cuffie e prestare attenzione ai racconti che altri partecipanti prima di loro hanno consegnato al regista. Lo spettacolo libera la conversazione dalle convenzioni del quotidiano, restituendo una narrazione composta da piccole fragilità, in un gioco di specchi in cui riconoscere sé stessi nelle parole degli altri.

Ore 16 – Kaffee con Tra i Legni. I voli taciturni di Dino Zoff – Il Curtil di Firmine
Campione, atleta rispettato, che ha trasformato il ruolo più misterioso del calcio in una filosofia di vita, volto serio stampato nella memoria di tanti tifosi, Dino Zoff è il più grande portiere della storia del calcio italiano, se non «il più grande portiere di tutti i tempi», come ebbe a dire Trapattoni. E poi l’epica vittoria dei Mondiali di Spagna nel 1982. Un’avventura unica che Giuseppe Manfridi ha saputo raccontare con il polso del vero narratore, prima nel libro Tra i legni (TEA, 2022) e poi nello spettacolo Il silenzio in cima al mondo, in debutto a Mittelfest. Lo scrittore ne parla assieme a Giuseppe Passoni, presentando il volume e lo spettacolo.

Ore 17 – L’imprevedibile fragilità (10/13 anni), workshop, Italia – Orto delle Orsoline
In un mondo alla disperata ricerca di certezze e conferme, il circo, con la sua poetica basata sulla fragilità, rimane l’ultimo presidio dell’imprevisto. Entrare al circo significa aspettarsi qualsiasi cosa, anche l’imprevedibile. In questo laboratorio per bambini e ragazzi si sperimenteranno varie discipline: acrobatica aerea e a terra, giocoleria ed equilibrismo.

Ore 17.30 – Kuku, teatro-famiglie, Germania, prima nazionale – Teatro Ristori
KuKu è uno spettacolo emozionale, per grandi e bambini. È un po’ circo e un po’ teatro, con due clown imprevedibili, dalle mille abilità, che sfidano un grande e beffardo orologio a cucù. È un vortice di emozioni, dove commedia, tragedia, realtà astratta e grottesco si fondono, portandoci a ridere e piangere allo stesso tempo. Anatoli Akerman, uno dei più importanti clown al mondo, già interprete per il Cirque du Soleil e per la versione cinematografica di Dumbo, inventa un’elegia ispirata a situazioni quotidiane, all’amicizia, ai desideri, all’amore e alla solitudine.

Ore 18.00 e 19.30 – Stand-alones, danza, Austria, prima nazionale della versione museale – Palazzo De Nordis, Galleria De Martiis
Stand-Alones è una composizione coreografica e musicale, ideata per il Leopold Museum di Vienna, noto per le opere di Egon Schiele, basata su una serie di assoli, eseguiti simultaneamente in stanze diverse, che si sincronizzano e si fondono via via in una impressionante polifonia. Ogni sequenza è basata su uno specifico linguaggio, composizione sonora o musica.

Ore 19.30 – More than meets the ear, musica, Paesi Bassi, prima nazionale – Chiesa di Santa Maria dei Battuti
Nyala è un gruppo composto da Pau Li Liem (voce e pianoforte), Stef Joosten (basso elettrico) e Jorrit Romme (batteria). Come dice il loro stesso nome (in indonesiano Nyala significa fiamma), la loro musica è qualcosa che brucia, si muove e muta di continuo. Può ardere silenziosa sotto la cenere, tendendosi lentamente, di soppiatto, ma può in qualsiasi istante crescere ed erompere in fiammate di improvvisazione e di sorpresa.

Ore 22.00 – Il silenzio in cima al mondo. I voli taciturni di Dino Zoff nel cielo di Spagna ’82, musica, Italia, prima assoluta – Convitto Nazionale Paolo Diacono
Esiste un’epica misteriosa nei mondiali dell’82, tanto da farne un capolavoro sportivo del secolo scorso. Il silenzio in cima al mondo narra le gesta di Dino Zoff, seguendo la prospettiva di chi, all’interno di una squadra, ha scelto di praticare uno sport individuale, quello del portiere. Il friulano Zoff, complice di un altro grande friulano, il commissario tecnico Enzo Bearzot, scandirà i tempi di un’impresa definita dall’arbitro Abraham Klein “la partita più bella del secolo”, quella tra Italia e Brasile, teatro di una delle parate più leggendarie della storia del calcio. Un concerto di Cristian Carrara per le parole di Giuseppe Manfridi, con al centro della scena Pamela Villoresi, a narrare sia l’avventura di “un gran bel finale” sia l’ultimo lembo di un’Italia novecentesca, ricca di valori e figlia di un dopoguerra incarnato dai protagonisti del racconto.

Kuku

Pamela Villoresi

Trio Nyala

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In copertina, Daniela Bernardi, sindaco di Cividale, rivolge il saluto della città agli ospiti di Mittelfest.

(Le foto dell’inaugurazione sono di Luca d’Agostino)

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