di Giuseppe Longo

“L’Epifania tutte le feste porta via”, recita un vecchio adagio noto a tutti. E così, giorno più giorno meno, si spengono anche le tantissime luci nelle vie, nelle piazze, ma anche nelle nostre case, dopo avere rallegrato le giornate natalizie simboleggiando la luce che Cristo è venuto a portare nel mondo con la sua nascita a Betlemme. E proprio oggi si ricorda l’arrivo dei Magi nella grotta.
Lo storico “Platano di Nimis”, in piazza 29 Settembre, quest’anno non è stato ricoperto dalle tantissime luci che l’avevano caratterizzato ormai da molti anni, suscitando ammirazione in tutti, in quanto era diventato nel paese il vero simbolo del Natale. A partire da queste festività la civica amministrazione ha dovuto, infatti, pensare a soluzioni alternative perché continuare con la ormai consueta illuminazione avrebbe potuto comportare dei rischi (campi magnetici) per la salute della storica pianta – si sta avvicinando a un secolo e mezzo di vita -, catalogata dalla Regione Fvg fra i suoi “alberi monumentali”. Un doveroso riconoscimento alla bellezza del platano, da tutti accolto con grande soddisfazione.
Così, questo storico “testimone” della vita del centro pedemontano è stato sì illuminato ma da luce diffusa, sistemando invece centinaia di piccole luci bianche su degli abeti posti ai suoi piedi che hanno creato comunque un gradevole effetto intonato al Natale: un bel colpo d’occhio che spazia fino alla facciata del Duomo di Santo Stefano con il suo tradizionale “presepe di luce”. Una soluzione che è piaciuta, a giudicare dai commenti letti o ascoltati, perché prima di tutto conta la salute del vecchio, caro, insostituibile “Platano di Nimis”.

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In copertina e qui sopra il “Platano di Nimis” in queste feste natalizie e in quelle fino all’anno scorso.

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