«Il tema della mostra di Illegio di quest’anno è davvero avvincente: ci ricorda come cambiare sia utile per migliorarci, ma soprattutto come nel cambiamento vi siano alcune cose che non devono mai mutare e, tra queste, la bellezza di questo luogo, i tesori che racchiude, i valori che il curatore di questa mostra, don Geretti, propone sempre con sapienza e al quale va il ringraziamento dell’Amministrazione regionale». Lo ha detto ieri pomeriggio l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, a margine dell’inaugurazione della 17ª mostra d’arte di Illegio a cura del Comitato di San Floriano, frutto della partnership del borgo carnico con musei e collezionisti privati e pubblici di tutta Europa.

L’intervento di Barbara Zilli.

«Qui, in questa perla incastonata nelle montagne è concentrato un inestimabile valore artistico-culturale e di attrattività turistica fatto crescere negli anni con la raccolta e proposta di opere d’arte spesso inedite e sempre di inestimabile valore», ha osservato Zilli – come informa una nota Arc – al termine della visita accompagnata dall’arciprete di Tolmezzo e fondatore del Comitato di San Floriano monsignor Angelo Zanello e dal curatore don Alessio Geretti, presenti il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, la direttrice del Museo di Miramare e della Direzione regionale musei del Friuli Venezia Giulia Andreina Contessa e il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini.
Quattro le sezioni del percorso espositivo sul tema del “Cambiare” che mettono in scena con trenta opere provenienti da Francia, Inghilterra e Italia, mezzo millennio di bellezza. «Ci sono due opere straordinarie di Tintoretto e Antoon Van Dyck, ma i visitatori avranno il privilegio di vedere per la prima volta anche quadri contemporanei inediti come il Picasso e il Balla o un Monet che in Europa non è stato mai visto da quando è stato dipinto», ha spiegato don Geretti.
«I salici al tramonto” di Monet, assieme a “Dramma di paesaggio” di Giacomo Balla e “Testa di donna” del 1943 di Picasso sono infatti opere di una collezione privata di un friulano che vive all’estero, mai esposte al pubblico. «Saper cambiare è un’arte e l’arte che parla del cambiamento serve a farci scegliere le migliori strade per intraprenderlo. Cambiare è un’esperienza inevitabile nella vita e questi trenta capolavori permetteranno di riflettere su vicende storiche o letterarie o interiori e daranno spunti importanti», ha spiegato don Geretti.

Geretti, l’assessore e Zanello.

La mostra di Illegio, sostenuta dalla Regione Fvg, da PromoturismoFvg e dalla Fondazione Friuli assieme a 30 soggetti ed imprese che come ambasciatori di Illegio si sono schierati al fianco della sua opera culturale, sociale e spirituale, può accogliere, pur con la regolamentazione del flusso che garantisce la sicurezza e la salute di tutti, decine di migliaia di visitatori con un rigido protocollo fino al 17 ottobre. Per i gruppi sono state riservate tre mezze giornate ogni settimana (domenica mattina, giovedì mattina, sabato pomeriggio), con le giovani e preparatissime guide che cureranno la visita dividendo la compagnia in microgruppi contemporaneamente immersi tra le opere della mostra. È confermata la necessità della prenotazione per tutti (sarà accettata anche con preavviso minimo se ci sono posti disponibili), attraverso il telefono (0433.44445) o la mail (mostra@illegio.it) o l’apposita sezione del sito www.illegio.it

La visita alla grande mostra.

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In copertina, l’arciprete Angelo Zanello taglia il nastro inaugurale assieme all’assessore Barbara Zilli, al sindaco Francesco Brollo e a don Alessio Geretti, curatore della esposizione. (Foto Regione Fvg)

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