È l’autrice della fotografia Daria D’Antonio, per il film “È stata la mano di Dio”, la vincitrice de Il Quarzo di Spilimbergo – Light Award 2022, il premio che il Festival Le Giornate della Luce di Spilimbergo, ideato da Gloria De Antoni che lo dirige assieme a Donato Guerra, assegna alla migliore fotografia di un film italiano dell’ultima stagione.
Daria D’Antonio
Nadia Trevisan
La giuria 2022 – presieduta dal direttore della fotografia Beppe Lanci e composta dai critici e giornalisti Cristina Battocletti, Carlo Brancaleoni, Oreste De Fornari ed Emiliano Morreale, il regista Maurizio Nichetti, il direttore della fotografia Matteo Cocco, vincitore della scorsa edizione del Festival e la produttrice e autrice Erica Barbiani – ha premiato Daria D’Antonio perché “Ha interpretato con originalità una storia così intima come quella dell’ultimo film di Sorrentino. La vividezza cromatica e la forza compositiva dell’immagine aggiungono una dimensione nuova allo sguardo del regista. D’Antonio si conferma uno dei direttori della fotografia più talentuosi e versatili del cinema italiano”.
Enzo Decaro
Michele D’Attanasio, per il film “Freaks Out”, si è aggiudicato il Quarzo del pubblico. Il Quarzo dei giovani, invece, è stato assegnato dalla giuria dei Giovani – presieduta da Enzo Decaro e composta da 38 studenti delle Scuole di Cinema di dieci Università italiane ed europee – a Mitja Licen per “Piccolo Corpo”, di Laura Samani. Il premio è stato ritirato dalla produttrice del film Nadia Trevisan.
«La giuria non ha raggiunto l’unanimità e tuttavia: pur apprezzando la tecnica, l’utilizzo della luce nonché l’estetica moderna di Michele D’Attanasio in Freaks out; pur mettendo in evidenza la ricerca narrativa e la sensibilità mediterranea di restituire alla realtà la sua sfacciata sacralità nell’utilizzo della luce naturale da parte di Daria D’Antonio per la fotografia di “È stata la mano di Dio”, ha decretato la vittoria di Mitjia Licen per Piccolo Corpo. Per la sua capacità di armonizzare personaggi e ambiente con semplicità non convenzionale e per la purezza dell’intimità, a tratti pittorica, nel tradurre in immagini il dolore della protagonista. Magic».
Nanà Cecchi
Luciano Tovoli
Il festival poi ha consegnato il Quarzo d’Oro alla carriera a uno dei più grandi direttori della fotografia della storia del cinema, Luciano Tovoli, “Perché si è sempre impegnato per il riconoscimento della professione e per questo ci teniamo a celebrare la sua carriera ricca ed eclettica”.
Assegnato anche il Premio Controluce per i mestieri del cinema e l’artigianato, della Confartigianato Imprese Pordenone a Nanà Cecchi. Nata a Roma, dove ha compiuto i suoi studi universitari in Lettere Moderne, si divide tra cinema e teatro, con un’attenzione speciale nei confronti del melodramma: il suo lavoro si concentra sul Costume, oltre che episodicamente in ambito scenografico. Tutti i premi sono opere in mosaico realizzate dalla Friul Mosaic.
Come ogni anno, Le Giornate della Luce hanno voluto rinnovare il ricordo di Michela, la ragazza di Spilimbergo vittima di femminicidio, di cui ricorrono quest’anno i sei anni dalla tragica morte: l’attore Enzo Decaro ha letto la poesia di Pier Paolo Pasolini “Supplica a mia madre”. A fine serata la proiezione del film di Uberto Pasolini “Nowhere Special – Una storia d’amore”, con l’autore in videocollegamento.
Gruppo di studenti.
Il festival Le Giornate della Luce è organizzato dall’Associazione Culturale Il Circolo di Spilimbergo e negli anni ha avuto il sostegno di MiC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Città di Spilimbergo, Fondazione Friuli e Friulovest Banca.
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In copertina, Luciano Tovoli con il premio appena ricevuto ringrazia Gloria De Antoni.
(Foto SIMONE SCOGNAMIGLIO)