Il Folk Club Buttrio compie 30 anni e l’associazione del presidente Marco Miconi ha voluto festeggiare l’anniversario con una serie di eventi speciali all’insegna della tradizione e della canzone d’autore distribuiti nel corso dell’anno (Buttrio a primavera con il fado portoghese dei maestri Carlos Leitao e Sofia Ramos, Tricesimo e Udine in luglio con le favolose voci bulgare dell’Eva Quartet, ancora Tricesimo in settembre con la cantautrice del Gambia Namvula e le australiane Hussy Hichs, beniamine del pubblico di “Madame Guitar”, poi Moruzzo a novembre con il grande chitarrista scozzese Tony McManus).
Finale con un trittico di eventi di nuovo a Udine con il sotegno del Comune: la trionfale serata con le 10 star del 25° Guinness Irish Christmas Festival, l’omaggio alla lingua e alla cultura friulana con Lino Straulino a cantare Ermes di Colloredo a 400 anni dalla nascita, e ora l’evento finale, domenica primo gennaio al Palamostre, con inizio alle 17.30 ed ingresso libero. Sarà un concerto per Giorgio Gaber nello stesso giorno in cui, 20 anni fa, il grande artista morì. Protagonista la band emiliana Flexus, che dal 2004 porta in tutta Italia le canzoni ed il teatro-canzone del mai dimenticato ‘Signor G’.
Ci sono stati cantastorie e cantautori contro le guerre, contro il potere, contro le ingiustizie, voci che spesso hanno pagato in prima persona per giudizi affatto graditi dai potenti di turno. Gaber era diverso e la sua inedita protesta personale si incarnava nel teatro-canzone, formula che unisce musica e monologhi in totale libertà, al di sopra delle ideologie e degli schemi fissi. Lui divertiva il pubblico, ma lo portava a riflettere fino a pentirsi di quelle risate, riconoscendosi nei difetti più o meno gravi di quei personaggi.
E il “popolo” l’ha capito e seguito in massa, fedelmente finché la salute di questo maÎtre à penser ha retto. L’ampio repertorio, da “Ciao ti dirò” a “Barbera e Champagne”, da “Lo shampoo” e “La libertà” fino alle estreme “Io non mi sento italiano” e “Non insegnate ai bambini”, evidenzia la qualità di questo cantautore che lascia il successo facile per una canzone d’impegno con cui racconta a suo modo l’Italia, dai ’60 ai 2000.
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In copertina, il grande cantautore Giorgio Gaber scomparso quasi vent’anni fa.