di Giuseppe Longo

SAGRADO – Con una dolcissima “Ninna Nanna” che Laura Grandi, violinista ma anche compositrice, ha voluto dedicare alla figlioletta che stava per nascere e che ora ha eseguito per festeggiare i suoi nove anni – ma pure con altri applauditissimi bis anche intonati all’ormai vicino Natale -, è calato il sipario, ieri sera, sul secondo modulo musicale del nuovo progetto dell’Associazione Thomas Schippers dal titolo “Nuove sinergie musicali e sportive – Ripartiamo da Castelnuovo” che l’orchestra d’archi, diretta da Carlo Grandi, ha regalato nell’accogliente barchessa della prestigiosa azienda Castelvecchio, sul Carso sopra Sagrado, tra pietraie, un secolo fa insanguinate dalla Prima Guerra mondiale raccontata da Giuseppe Ungaretti, e pregiati vigneti in cui Terrano e Malvasia sono incontrastati portabandiera. E oggi, alle 18.30, si replica nella romanica Basilica di Santa Maria Assunta, a Muggia Vecchia, dove si tratta di un sicuramente graditissimo ritorno, mentre domani la “Thomas Schippers” tornerà, alle 20.30, a Villa Romano, nel piccolo borgo di Case, a Manzano, dove era stata già applaudita in versione sinfonica nella prima sezione di questa nuova iniziativa che coniuga arte, storia e sport appunto con la musica. Ma la chiusura avverrà sabato prossimo, ancora a Castelvecchio, dopo il concerto della sera precedente a Tarvisio.


La formazione del maestro Grandi ha fatto letteralmente viaggiare con la fantasia il folto ed entusiasta pubblico quando di Leopold Mozart ha portato tutti sulle immacolate nevi salisburghesi. Il padre del ben più conosciuto Wolfgang Amadeus immaginò, infatti, di accompagnare sulla sua slitta un gruppo di amici a una festa da ballo, tanto da scrivere “Die Musikalische Schlittenfahrt”, con i cavalli incitati dalla frusta mentre il silenzioso veicolo è annunciato dal tintinnio dei sonagli. Un brano offerto anche come bis e che ha fatto il paio con l’altrettanto coinvolgente “Kinder Symphonie”, tradotto in “sinfonia dei giocattoli”, sempre attribuita, in questa scrittura, al genitore del Genio di Salisburgo, ma con origini piuttosto incerte. Poco cambia, però, sulla singolarità del brano che ha incuriosito la platea, anche per l’inserimento di “musiche” inconsuete, come i simpatici canti del cucu e dell’usignolo, o i goffi versi della raganella e della quaglia.


Brani che hanno impreziosito, ma non ce n’era bisogno vista la bellezza del programma, tanto la prima che la seconda parte del concerto la quale ha fatto ascoltare preziose partiture di Fletcher, Lewis e Willams, oltre che della “premiata ditta” Strauss della quale è stata proposta una bellissima “Pizzicato Polka” nella quale i violinisti hanno riposto gli archi per appunto “pizzicare” le corde con le dita. Stupenda, dopo la meritata pausa, anche la ripresa del concerto che si è aperta con un “riflessivo” brano dei nordici Bull e Svendsen, per continuare con l’intramontabile e conosciutissimo Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, avviandosi poi alla conclusione, dopo appunto il viaggio in slitta di Leopold Mozart, sulle note di un sincopato brano di Anderson e della trascinante Danza Ungherese numero 5 di Johannes Brahms. Prolungati applausi per il direttore e per i suoi bravissimi musicisti che ricordiamo: violini Laura Grandi, Snezana Acimovic, Marco Favento, Lucia Premerl, Daniel Longo, Giulia Pontarolo, Lorenzo Mian, Marco Zanettovich e Simonetta Fumiato; viole Rachele Castellano, Giovanni Boscarato; violoncelli Massimo Favento e Katja Panger; contrabbassi Donata Paduano e Marco Abbrescia; percussioni Francesco Pandolfo; arpa Laura Pandolfo. E per gli effetti speciali nei due brani mozartiani: Kuckuck Rachele Castellano, Nachtigall (Usignolo) Giovanni Boscarato; Knarre (Raganella) Valentina Roselli; Triangel Laura Pandolfo; Trompete-Trommel Francesco Pandolfo; Wachtel (Quaglia) e Sognagli Marianna Bressan.
E oggi, appunto, l’Orchestra dal Carso Goriziano passa a quello Triestino. Cornice di questo secondo concerto, tutto incentrato sullo stesso programma, ma sicuramente con qualche piccola variante che il maestro Grandi “adatta” con la sua sensibilità a ogni uditorio, sarà infatti l’antichissima Basilica di Muggia Vecchia, dal cui sagrato si gode di un panorama irripetibile, anche con le luci della notte, sul Golfo di Trieste. Poi, come dicevamo, sarà la volta dell’agreste Villa Romano, a Case di Manzano, venerdì di Tarvisio, nella storica Parrocchiale che dà su piazza Unità, e infine nuovamente a Castelvecchio dove un matinée tutto speciale concluderà anche questo secondo modulo musicale del ricco progetto della “Thomas Schippers”.

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In copertina, Laura Grandi nella sua parte da solista; all’interno, alcune immagini del bellissimo concerto a Castelvecchio diretto da Carlo Grandi.

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