di Giuseppe Longo

Ci sono oltre 2 milioni di euro per rifare completamente il ponte della Motta, tra Nimis e Povoletto, struttura che dimostra sempre più la sua precarietà. Il manufatto risale, infatti, alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, quando fu costruito appunto collegare i territori dei due Comuni, proprio nella suggestiva zona della Motta che si estende prima di arrivare a Savorgnano, oltrepassando così il Cornappo che, a valle, dopo poche centinaia di metri s’immette nel Torre. A quell’epoca il traffico era molto limitato: pochissimi ancora i trattori, per cui i trasporti agricoli avvenivano quasi interamente a trazione animale – cavalli, buoi o mucche -, tanto che la struttura per quei tempi era più che sufficiente. Dopo oltre 60 anni, però, la situazione è profondamente cambiata, il traffico è aumentato e anche i mezzi pesanti sono numerosi. Oltre a ciò, il ponte deve fare i conti con le ricorrenti piene del torrente che, durante questi decenni, sono state numerose e violente. E la più grave, come molti ricorderanno, era stata quella di fine settembre 1991, esattamente trent’anni fa, quando le acque impetuose – in poche ore sul Gran Monte erano caduti oltre 250 millimetri di pioggia! – distrussero ben due ponti (borgo Plovert, prontamente ricostruito, e borgo Valle, ancora sostituito da un guado). Probabilmente già a quel nubifragio, che causò esondazioni e moltissimi danni, risalgono i primi effetti negativi sulla stabilità del ponte, acuiti poi nei tempi più recenti, tanto che si sono dovuti adottare provvedimenti a tutela della sicurezza, negando il transito ai camion, e addirittura decidendone la chiusura in occasione di piogge abbondanti e prolungate.


Un problema, dunque, che da anni è monitorato dal Comune di Nimis, tanto che ora è arrivata la tanto attesa svolta. «Fin dai primi tempi dell’insediamento di questa Amministrazione – spiega al riguardo il sindaco Gloria Bressani -, si è manifestato il problema relativo alla sicurezza della viabilità del ponte della Motta che congiunge i Comuni di Nimis e Povoletto con traffico sostenuto anche da mezzi agricoli pesanti, vista la zona prevalentemente agricola. Sono stati fatti degli incontri con tecnici ed assessori regionali per individuare la soluzione e l’iter più rapido al fine di risolvere l’annoso problema».
«Stante il continuo verificarsi di fenomeni atmosferici anche di grande intensità – continua il primo cittadino di Nimis -, il manufatto era una costante fonte di preoccupazione per le Amministrazioni coinvolte, causa la rotazione dell’ultima campata verso il Comune di Povoletto ed il precario stato dei plinti di fondazione dei piloni di sostegno, oggetto di continuo monitoraggio da parte dell’ingegner Matteo Cuffolo. Per cui in sede concertazione per il riparto dei fondi regionali, il Comune di Nimis, in qualità di capofila, ha inoltrato istanza di contributo per il finanziamento della demolizione e ricostruzione dell’opera: su tale tratto stradale è individuato altresì il percorso del tratto ciclabile FVG3 e lo studio preliminare della nuova opera prevede anche tale viabilità. Per la realizzazione dell’opera la Regione Fvg ha previsto lo stanziamento di complessivi 2 milioni 156 mila euro a valere sugli esercizi finanziari 2022-2023».

Il ponte in costruzione.

Questo significa che, nel giro di un paio d’anni, l’attuale ponte sarà sostituito da uno più moderno e funzionale, adatto a sopportare i carichi stradali di oggi e l’aggressione continua delle acque. Risolvendo così un problema molto sentito, non solo perché il manufatto collega due territori comunali, ma anche per agevolare le attività agricole. Nella zona che precede Savorgnano del Torre, anche se il Comune è quello di Povoletto, sono infatti numerosi i proprietari residenti a Nimis, come gli stessi gestori del famosissimo “Fogolar della Motta”.
Il ponte attuale, come si diceva, fu costruito alla fine degli anni Cinquanta, quando era sindaco il geometra Francesco (Cino) Casati, su sollecitazione di un apposito comitato presieduto da Antonio Nimis. Fu inaugurato durante una solenne cerimonia testimoniata dalle fotografie del commendator Bruno Fabretti, nelle quali si riconoscono tante persone che non ci sono più, come l’avvocato Antonio Comelli, allora amministratore della Provincia di Udine. La benedizione all’opera fu invece impartita da monsignor Beniamino Alessio, pievano di Nimis per oltre mezzo secolo, del quale fra pochi giorni ricorreranno i 59 anni dalla scomparsa. Con lui c’erano anche il cappellano Giuseppe Vanone (don Bepi) e il compaesano don Pietro Mini (Lilo), mansionario della Cattedrale di Udine.

La cerimonia inaugurale.

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In copertina e all’interno ecco due immagini del ponte della Motta, tra Nimis e Povoletto, come appare oggi.

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