di Mariarosa Rigotti
Nuova proposta dal Cta, Centro teatro animazione e figure, di Gorizia. Un doppio appuntamento per domani, 30, e domenica 31 ottobre. Intitolato “Dall’alto da lontano. Corale di confine”, è un progetto articolato nell’ambito di “Gorizia nascosta”, ideato e curato da Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi che arriva dopo “Le voci del silenzio” dedicato ai percorsi ebraici sul territorio. Questa occasione, invece, ha l’intento di porre l’attenzione sul difficile tema delle frontiere.
Ecco, allora, un nuovo percorso teatrale per accompagnare il pubblico alla scoperta, o riscoperta, del territorio con due uscite fra Gorizia e Nova Gorica, fra storia e natura. Un itinerario che rappresenta «un’esperienza sonora, di luoghi, storie, culture, visioni» prevede la partenza, domani alle 15 e domenica alle 11 e alle 15, da via della Cappella e arrivo (e rientro) all’ex valico del Rafut. Sarà, «un percorso a stazioni che sale come un pellegrinaggio lungo la via che conduce al monastero di Castagnevizza». Luogo da cui, anticipano gli organizzatori, «si potrà godere di un panorama che abbraccia, dall’alto e da lontano, Gorizia e Nova Gorica, divise fino a pochi anni fa da uno dei confini più discussi della storia del Novecento in questi territori». E allora ricorda la regista Caruzzi: «In un giorno di settembre del 1947, apparve all’improvviso un muro che divise una città, i luoghi dell’infanzia, gli affetti, le case, le famiglie e le persone. Abbiamo voluto raccontare per ricordare, anche attraverso stralci di testi di Franco Fortini e Ljubka Šorli, un confine disegnato a tavolino, insensibile e indifferente allo smarrimento e all’incredulità». Si tratta, viene evidenziato, «di una storia fatta di eventi importanti e tragici, ma anche di aneddoti, di esperienze personali, di “propusnice”, di frontalieri, di piccolo contrabbando, di racconti di cose quotidiane, di donne… di confini della mente… di chiusure… di paure. Piccoli eventi che si conoscono poco e male, ma che fanno parte della memoria storica di queste zone».
Al lavoro di Piaggio e della Caruzzi hanno partecipato anche: Alessandro Bortoluz che ha realizzato il materiale di scena; Francesca Valente per i testi, mentre la voce narrante e le canzoni sono di Adriana Vasques, il progetto sonoro e le musiche sono firmati da Claudio Parrino. Inoltre, per la realizzazione del tour c’è la partecipazione delle attrici Elena De Tullio, Serena Di Blasio, Stefania Beretta. Va ricordato, poi, che il progetto è stato sviluppato grazie alla collaborazione e alla disponibilità del monastero di Castagnevizza/ Samostan Kostanjevica; Lorenzo Daschek che ha curato la ricerca iconografica e storica; il museo Pristava / Muzejska Pristava. Mentre passando alle note “tecniche” per poter partecipare, va detto che il percorso teatrale prevede la prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0481.537280 o il 335.1753049 oppure digitando www.vivaticket.it. Il costo del biglietto è 15 euro intero, 10 (per gli under 25). Inoltre, per facilitare la procedura di registrazione, l’invito è ad arrivare in via della Cappella 20 minuti prima dell’orario di partenza. Importante poi avere con sé un documento di identità.
Una bella proposta, dunque, che arriva a breve distanza da un vero e proprio evento per il Cta: la 30ma edizione dell’Alpe Adria puppet festival, animatosi tra Grado, Aquileia, Nova Gorica e Gorizia. Tra gli eventi che erano stati programmati, vanno ricordati gli incontri, al giardino Farber, “Trent’anni di storia dell’Alpe Adria Puppet Festival” a cui aveva partecipato pure il presidente di Unima Italia Alfonso Cipolla, oltre a Mario Bianchi, Gigio Brunello, Giulio Molnar, Antonella Caruzzi e Roberto Piaggio. Intervenuti anche Fernando Marchiori e Cristina Grazioli dell’Università di Padova. Questi ultimi hanno preso la parola anche all’incontro “Puppet & design: immaginari e pratiche a confronto”. Oltre agli interventi di Marchiori, Grazioli e Michele Sambin, c’è stata la partecipazione di Jiri N. Jelinek, Peter Kus, Alessandro Martinello e Daviana Tabares.
Un momento di riflessione ospitato in sala San Rocco, ma anche l’occasione per presentare la seconda residenza creativa finalizzata alla produzione di “Circus”: lo spettacolo, che debutterà nel 2022, si propone di «sviluppare il potenziale teatrale dell’iconica collezione Alessi disegnata da Marcel Wanders, la celebre, ironica e coloratissima serie Circus». Infatti, «gli oggetti per la tavola e la casa inventati dal designer olandese sono la sintesi perfetta del rapporto fra l’immaginario del Puppet e il mondo del Design. Un affascinante invito, e insieme una sfida, per un teatro di figura aperto al confronto con altri linguaggi artistici»”. Ricco di suggestione il momento della presentazione, dove immagini video si fondevano con oggetti che prendevano anima, e il violino di Jelinek, non “solo” suonato, maneggiato con la “sacralità” di un musicista, ma fatto diventare anche oggetto performativo.
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In copertina, all’interno e qui sopra il Santuario della Castagnevizza, “balcone” sulle due Gorizie, oltre a immagini degli incontri avvenuti durante Alpe Adria Puppet Festival nel capoluogo isontino.