Domani, alle 18, al Museo Revoltella di Trieste, con replica il giorno successivo sabato 3 dicembre, stessa ora, all’auditorium di Povoletto in collaborazione con l’associazione Euritmia, il festival internazionale di musica contemporanea Trieste Prima propone il terzo appuntamento della sua 36ma edizione, quest’anno dedicata alla “Musica senza confini”.
Ed è sui valori della condivisione artistica transfrontaliera che il direttore artistico Corrado Rojac, proprio a partire da questo doppio concerto, fonda l’ensemble sloveno EmarSintonija diretto da Simon Perčič. Un sestetto composto dal flautista Matej Grahek, dal clarinettista Jože Kotar, dal violinista Rok Zgonc, dalla violista Maja Rome, dal violoncellista Milan Hudnik e dalla pianista Sae Lee. Sono interpreti di talento e solisti di varia estrazione, assieme in una nuova esperienza su musiche nuove in un programma che mette a dialogo compositori d’Italia e Slovenia.
«In questo doppio appuntamento si confronteranno due compositori italiani e due compositori sloveni», anticipa il direttore artistico di Trieste Prima, nonché presidente dell’associazione Chromas promotrice del festival. «La parte italiana – afferma Rojac – è rappresentata da Fausto Romitelli, il compositore goriziano definito dal musicologo Alessandro Arbo “inaudito, frutto di poesia più che d’imitazione”, di cui sentiremo “Nell’alto dei giorni immobili” per sei esecutori. Con lui Roberta Vacca, compositrice che ha trovato una propria inimitabile espressività, costante e impellente quanto necessaria. Di lei sentiremo “El dado”. La parte slovena è rappresentata invece da Nina Šenk, che trova in “Movimento fluido per tre esecutori” un perfetto equilibrio tra suono e rumore, di squisita fattezza formale. Infine, Uroš Rojko, il compositore sloveno più in vista attualmente, che ci presenterà “Lo scorrere del tempo”, un brano in prima esecuzione assoluta, appositamente commissionato da Trieste Prima».
Un doppio appuntamento di “prime”, questo al Museo Revoltella e all’aditorium di Povoletto, con la nascita di un ensemble e la creazione di nuove composizioni, nel rinnovato sodalizio che la realtà musicale triestina, sostenitrice e promotrice della musica nuova, certifica con la comunità slovena e quella friulana. I due concerti sono ad ingresso libero ed i prossimi appuntamenti saranno dedicati al compositore, nato a Trieste e morto a Lubiana, Marij Kogoj. Si potrà assistere, in due concerti nelle ultime tappe del festival, all’esecuzione di brani inediti esito di una “call for scores”, e di opere originali del compositore eclettico di cui quest’anno ricorrono i 130 anni dalla nascita, pupillo di Schoenberg e Schreker.
Tutte le informazioni sul sito chromas.it
—*—
In copertina, il direttore Simon Perčič; all’interno, il compositore Uroš Rojko.