Due anniversari, una pagina della storia del Novecento da ricordare e una nuova serie di trasmissioni a tema da ascoltare su Radio Onde Furlane. Sono passati quarant’anni da quando dieci militanti repubblicani, rinchiusi nel carcere di Long Kesh (Irlanda del Nord), si lasciarono morire di fame per ottenere il riconoscimento dello status di prigionieri politici e rivendicare il diritto di tutto il popolo irlandese all’autodeterminazione. Quella vicenda ha segnato in maniera indelebile la storia delle sei contee dell’Irlanda del Nord, dando nuova tragica visibilità alla questione irlandese, e ha colpito e sconvolto la coscienza delle persone in tutto il mondo. Il primo a morire dei dieci militanti dell’Ira e dell’Inla che persero la vita durante lo sciopero fu Bobby Sands, che cominciò la sua protesta estrema il 1° marzo 1981, concludendola con la morte il successivo 5 maggio, dopo 66 giornate di sciopero della fame.
La personalità di Sands, la sua determinazione, la sua generosità e il suo spirito di libertà ne hanno fatto un simbolo della resistenza dei popoli all’oppressione. A 27 anni guidò la protesta dei prigionieri repubblicani, rinchiusi nei famigerati H Blocks di Long Kesh, in condizioni disumane tali che il cardinale Tomás Ó Fiaich, per descriverle, riuscì a compararle solo a quelle dei senzatetto delle fogne di Calcutta. Nonostante proibizioni e controlli che cercavano di impedire ogni comunicazione dei prigioneri con l’esterno, scrisse poesie, canzoni e testi in cui raccontava le condizioni di vita e di lotta in carcere. Il suo scritto più famoso è il Diario che scrisse, di nascosto e finché le forze glielo permisero, nei primi giorni di sciopero della fame: dal primo al 17 marzo.
A quarant’anni di distanza, Radio Onde Furlane propone un ciclo di trasmissioni, intitolato “Al jevâsi de lune”, per ricordare la sua figura, quella dei suoi nove compagni che con lui persero la vita e le lotte che li videro protagonisti. Si parte oggi con uno speciale curato da Carli Pup in cui si ricordano, anche con registrazioni d’epoca, le radici del conflitto e le vicende che culminarono con quegli scioperi della fame. La trasmissione andrà in onda alle 10.30 e in replica alla 13.30 e alle 17.30.
Da domani 1° marzo a mercoledì 17, giorno per giorno, l’emittente proporrà la lettura radiofonica da parte di Ferdinando Passone della corrispondente pagina del diario nella sua traduzione in lingua friulana, curata vent’anni fa dallo stesso Carli Pup (“Il diari di Bobby Sands”) e pubblicata da KappaVu. Le puntate andranno in onda, dal lunedì al sabato, verso le 8.15 e in replica alle 14.40 e alle 18.10, subito dopo le tre edizioni del Gjornâl Radio, e la domenica alle 8, alle 13.30 e alle 17.30. “Al jevâsi de lune” prevede poi delle brevi trasmissioni dedicate ai dieci volontari dell’Ira e dell’Inla che persero la vita durante lo sciopero: Bobby Sands il 5 maggio, Francis Hughes il 12 maggio, Raymond McCreesh e Patsy O’Hara il 21 maggio, Joe McDonnell l’8 luglio, Martin Hurson il 13 luglio, Kevin Lynch il primo agosto, Kieran Doherty il 2 agosto, Thomas McElwee l’8 agosto e, infine, Micky Devine il 20 agosto.
Il tutto sarà proposto sulle frequenze di Radio Onde Furlane – i 90 Mhz in gran parte del Friuli e i 90.200 Mhz in Carnia – e sarà diffuso in tutto il mondo in streaming (www.ondefurlane.it/player e www.radioondefurlane.eu). “Al jevâsi de lune” potrà essere ascoltato anche su tablet, smartphone, iPad e iPod attraverso la App, che permette a chiunque e dovunque di ascoltare la “radio libare dai furlans”. Tutti gli episiodi saranno altresì disponibili in podcast nei canali Spreaker e Spotify dell’emittente.

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