Dopo il successo del debutto con il tutto esaurito al Teatro Nuovo Giovanni da Udine de “La Cjase. Lagrimis di aiar e soreli”, prima produzione del Teatri Stabil Furlan, l’opera con la regia di Carlotta Del Bianco ispirata al dramma “La casa” del poeta carnico Siro Angeli, ritorna nel luogo che le è più congeniale, nel giorno più opportuno e in una nuova veste. Ritorna a casa, perché è proprio a Cesclans di Cavazzo Carnico, terra natale dello scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, che “La cjase” andrà in scena, domenica prossima alle ore 18.30, proprio nel giorno anniversario che segna i trent’anni dalla scomparsa dell’autore, avvenuta il 22 agosto del 1991.  La pièce friulana, tratta da “La casa” del 1937, prima opera della cosiddetta Trilogia carnica, sarà poi l’evento principe di una tre giorni che la civica amministrazione dedica al grande artista compaesano, per un’importante iniziativa che porta il titolo: “Siro Angeli. Posso affermare che esisto” e che si snoderà tra Tolmezzo, Cesclans e Cavazzo Carnico, il 21, 22 e 28 agosto.


La messa in scena del 22 agosto, che vede protagonista l’ente teatrale di produzione friulana diretto da Massimo Somaglino, promotore di un teatro professionale in marilenghe per la realizzazione, lo studio, la ricerca e la collaborazione con altre realtà di settore intorno e addentro alla letteratura storica e contemporanea friulana, nasce in collaborazione con il “Teatro nei Luoghi – XV edizione” – Prospettiva T Associazione per la Musica e la Prosa, e vedrà gli attori della produzione originale recitare diverse scene secondo una nuova ed efficace prospettiva itinerante.
Sarà infatti un viaggio, calato nelle profondità degli ambienti naturali di Angeli, a più fermate, tra i cortili, la casa natale di Siro, le strade del borgo, fino alla Pieve di Santo Stefano che domina la rupe sopra il lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Si produrranno così, in questa nuova formula particolarmente attrattiva, tra scenari pieni di verismo e concretezza, le scene più significative de “La Cjase. Lagrimis di aiar e soreli”. Uno spettacolo itinerante, che il pubblico potrà seguire e vivere per l’appunto seguendo gli attori, calati nelle rispettive parti in un peregrinare carnico pieno di richiami alla poesia del grande poeta e drammaturgo, tale da fare risuonare attraverso nuove voci le sue parole immortali, nella culla in cui è nato.


L’opera vede in scena il gruppo affiatato della prima rappresentazione composto da giovani di talento: Elsa Martin, che ha scritto anche le musiche dello spettacolo su testi di Angeli, nel ruolo della protagonista Madalene, Paolo Mutti nelle vesti di Just, Alessandro Maione di Pieri, Caterina Bernardi di Mie e Manuel Buttus di Toni. Assistente alla regia è Marta Riservato, i costumi sono a firma Sart’è di Patrizia Battacchi e le scenografie di Luigina Tusini.
Sono i temi della famiglia, delle crisi di coppia, dell’emancipazione femminile, dei rapporti tra luoghi domestici, luoghi d’emigrazione e luoghi dell’anima, i vissuti dei personaggi attraverso cui si snoda “La Cjase. Lagrimis di aiar e soreli”. Sono anime forti e fragili che si incontrano e scontrano in esperienze contrapposte, da comporre un quadro pregnante di drammi e purezze.

(Foto Luca A. d’Agostino)

Per informazioni sulle modalità di prenotazione dello spettacolo: Ufficio segreteria del Comune di Cavazzo Carnico, 0433.487400; www.comune.cavazzocarnico.ud.it

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In copertina, Siro Angeli con Vittorio Cottafavi durante la lavorazione di Maria Zef; all’interno, “La Cjase”.

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