(g.l.) Il Bloomsday dedicato a James Joyce rimette in moto a Trieste, dopo la lunga parentesi pandemica, l’associazione Altamarea Cultura, guidata da Rina Anna Rusconi, la quale assieme alla nuova casa editrice Setteventidue ha promosso l’incontro poetico “Un mare di versi” che si terrà oggi, alle 17.30, al Caffè Tommaseo, sulle Rive, con lettura di testi a cura degli artisti presenti. Poiché domani, 16 giugno, cade appunto il Bloomsday, Graziella Atzori terrà una breve conversazione sulla religiosità e sulla spiritualità dell’“Ulisse”, il capolavoro dello scrittore irlandese. Presenterà la stessa presidente Rusconi, la quale a proposito della odierna conferenza ha detto: «Questa dovrebbe essere la prima di una, spero, bella e lunga serie del martedì».
In una lettera inviata a Nora, la sua compagna di vita e di avventure, James Joyce scriveva…. “la mia anima è a Trieste…”. Ed è proprio questa la frase scelta che sta ai piedi della statua che la città giuliana ha dedicato al grande scrittore, l’unica città in cui poteva scrivere, come disse al fratello nel 1907, dopo un periodo passato a Roma che Joyce considerò invece disastroso. Da più di dieci anni grazie a Renzo Stefano Crivelli e al Laboratorio Joyce dell’Università di Trieste, alla metà del mese di giugno scatta a Trieste l’ora del Bloomsday, la manifestazione che festeggia James Joyce attraverso la sua opera culto l’“Ulisse”, appunto, uno dei più celebrati capolavori della letteratura moderna che lo scrittore irlandese concepì, e iniziò a scrivere, proprio durante il suo lungo soggiorno in città ed è considerato il libro cardine della letteratura del Novecento. Ingresso libero fino a esaurimento posti:www.altamareatrieste.eu

Rina Anna Rusconi

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E ora ecco le altre iniziative. Si apre all’insegna di un caloroso omaggio ad Alfredo Lacosegliaz la seconda giornata del Bloomsday con la proiezione (Sala Luttazzi, ore 10) del docufilm “Cabaret Patafisico con documentario illustrato attorno alle mirabolanti gesta di Giacomo Zois” che esprime tutta la personalissima cifra espressiva di questo indimenticato artista. Attesa poi, alle 11.30, sempre in Sala Luttazzi, la presentazione dell’ultimo libro di John McCourt, “Ulisse di James Joyce. Guida alla lettura” (edizioni Carrocci 2021), un volume prezioso per chi vuole cimentarsi e orientarsi nel celeberrimo romanzo, un’opera che difficilmente può essere affrontata in modo convenzionale. Leggere “Ulisse” è un’esperienza unica, infatti. Arrivare alla fine di quella che tanti considerano la più grande opera di prosa mai scritta in lingua inglese è un’impresa notevole: è come compiere un’odissea. Il volume aiuta proprio ad orientarsi nel romanzo offrendo un’introduzione dettagliata e una lettura complessa di ciascuno dei suoi 18 episodi e dei personaggi principali, ritraendone l’ampio contesto storico e culturale irlandese ed europeo, e analizzandone lo stile e le tecniche di scrittura. Non per niente, Joyce stesso disse a Max Eastman: “Ciò che chiedo al mio lettore è di dedicarsi per tutta la vita a leggere le mie opere”. «L’Ulisse rappresenta il culmine ma anche il superamento del romanzo realista», spiega McCourt, «utilizzando tutti gli strumenti del genere per poi superarlo e sviluppare una forma ibrida degna dei tempi cambiati dopo la fine del secolo del progresso». L’autore dialoga con Enrico Terrinoni (Università per Stranieri, Perugia).
Nel pomeriggio, Sala Luttazzi, ore 16.30, la presentazione del libro di Martina Tommasi “Divagazioni gastronomiche sull’Ulisse di Joyce-Calypso” (Luoghi 2021), inedita lettura in chiave gastronomica del capitolo IV dell’“Ulisse”. Esistono cibi “da maschi” e cibi “da femmine”? Partendo dalle colazioni dei coniugi Bloom, l’autrice s’interroga sui rapporti di genere attraverso le valenze simboliche del cibo. L’autrice dialoga con Annalisa Metus.
Sempre in Sala Luttazzi gli ultimi due appuntamenti della giornata. Alle 18 lo spettacolo teatrale “Matinéè. Vite parallele di Stephen Dedalus e Mr Bloom” firmato da “Amici di San Giovanni” e “Art&Zan”. Il testo, nato, durante la pandemia, da un laboratorio joyciano degli amatori de L’Armonia, unisce il primo ed il quarto capitolo dell’“Ulisse”. L’unione, meglio l’intersecarsi, de “La Torre” e de “La Colazione”, collocati entrambi nell’intervallo temporale dalle 8 alle 9, chiarisce la struttura del testo joyciano presentando la contemporaneità delle due situazioni ed il parallelismo (che diventerà convergente nei capitoli successivi) tra le vite ed il “viaggio”, di un giorno, dei due protagonisti. In scena Leonardo Zannier, Alexander Sovich, Ruggero Zannier, Laura Salvador, Giuliana Artico, Giuliano Zannier, Chino Turco, Sara Dolce. La regia è firmata da Giuliano Zannier, gli effetti sono di Franca Zannier.
A conclusione (ore 19.30) il reading “Otto alle otto di ogni mattina”, Rap-presentazione del gruppo “Stolen Wordz” (Emma Vidonis, Emanuele Nicolini, Andrea Marfoglia, Raffaele Verdiani, Omar Macaluso, Beatrice Vecchio, Alessio Cecchi e Giulio Di Bin) diretto da Gigliola Bagatin, un testo originale di Matteo Verdiani che ripercorre la liturgia della colazione 117 anni dopo l’inizio dell’avventura di Leopold Bloom. Le musiche sono curate ed eseguite da Franco “Toro” Trisciuzzi. Gran finale con il Bloomsday nella canonica giornata del 16 giugno, dalle 10 apertura con due eventi all’Antico Caffè San Marco (richiesta la richiesta la prenotazione a: libreriacaffesanmarco@gmail o al numero 040.2035357).
Tutti gli eventi in Sala Luttazzi sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Diretta streaming sul sito e pagina Facebook del Museo Joyce e canale YouTube del Comune di Trieste. Programma completo su: www.museojoycetrieste.it

John McCourt

 

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