(g.l.) «“Prâts de Tombe”. Dal secondo millennio avanti Cristo ai giorni nostri. Uomini invisibili resi visibili. Nel nome del luogo già si richiama una storia, fascinosa e piena di misteri, e questo perché i toponimi portano in sé testimonianze antiche e accade che la voce popolare abbia spesso un fondamento di verità. In quest’area, infatti, si trova un tumulo funerario protostorico della prima metà del II millennio a.C.. L’altura fu innalzata in terra e ghiaia sopra una calotta emisferica in ciottoli e ospita la camera funeraria di un uomo». Con queste parole inizia la presentazione di Maria Paola Frattolin, leader di Itineraria, del prossimo appuntamento a Udine in programma proprio per oggi, 2 settembre, con incontro alle 18 nel Parco di Sant’Osvaldo presso il chiosco. Tema di questa nuova iniziativa dell’associazione culturale è, infatti “Visibili / Invisibili – Storia dell’ex ospedale psichiatrico e visita al tumulo protostorico”. Come dire un “viaggio” alla scoperta di quello che una volta veniva identificato come “manicomio”, luogo di cura ma anche di tanta sofferenza.
«Con le recenti campagne di scavo – prosegue la presidente – è stato realizzato anche un accesso, non presente in origine, ma che permette di entrare nel cuore del tumulo e di visitare questa preziosa testimonianza. Nell’area attigua, ma certamente non collegato intenzionalmente al tumulo, nel 1904 fu inaugurato l’Ospedale Psichiatrico, con criteri allora all’avanguardia. Fu progettato come una città giardino e realizzato con una struttura semplice, simmetrica rispetto all’asse del viale centrale, suddivisa in tre zone con padiglioni separati ma collegati da viali alberati. Un “giardino-paradiso” ma che vedeva gli uomini scomparire…».
Poi, venendo all’epoca a noi più vicina, Maria Paola Frattolin aggiunge: «Con l’applicazione della “Legge Basaglia” del 1978, l’ospedale è stato progressivamente dismesso e nel 1999 definitivamente chiuso. Molte sono state le iniziative per mantenere la coscienza storica e la memoria di questi luoghi, progetti per la valorizzazione di un’ampia area urbana, che è patrimonio della città di Udine che tutti dovremmo conoscere per amare la storia che noi siamo». E conclude con un invito a «scoprire insieme come ciò che è stato “invisibile” in passato, sia oggi reso visibile per la storia e per la società».
Prenotazione:
ITINERARIA
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www.itinerariafvg.it
Con il patrocinio di: Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Comune di Gorizia, Comune di Udine, Università degli studi di Udine, Camera di Commercio di Pordenone-Udine. Con l’apprezzamento del Club per l’Unesco di Udine.
Con il contributo di: Comune di Udine, Fondazione Friuli, Camera di Commercio Pordenone-Udine.
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In copertina e all’interno, due immagini riguardanti il tumulo funerario protostorico di Sant’Osvaldo; quindi, il progetto dei primi anni del Novecento per la costruzione del Manicomio provinciale di Udine, l’ingresso attuale dell’ex ospedale psichiatrico e l’area verde in cui si trova l’edificio.
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