Dopo l’entusiasmante concerto di ieri con il grande violinista serbo Stefan Milenkovich (che questa sera sarà replicato nell’auditorium di Portorose, a Pirano, nell’ambito di Tartini 330), al Conservatorio di Trieste ecco altre quattro serate concerto, da lunedì 6 a giovedì 9 giugno, per offrire ai giovani artisti un palcoscenico e alla città una caleidoscopica vetrina di grande musica, valorizzando tutti i corsi strumentali del Conservatorio stesso e attraversando i più vari compositori, repertori, tradizioni musicali. Una cascata rigenerante di note per ritrovarsi in scena, fra giovani musicisti di tante nazionalità, e in platea, in una rinnovata convivialità.

Il concerto di ieri sera al “Tartini”.


Questi i presupposti delle quattro serate dei Saggi finali del Conservatorio Giuseppe Tartini, in programma nella accogliente Sala Tartini di via Ghega 12. Spiega il direttore Sandro Torlontano: «Il Conservatorio Tartini ha voluto quest’anno riprendere, come nelle migliori tradizioni musicali, i Saggi finali che tanto erano richiesti dai nostri studenti, dai nostri docenti e da tutta la cittadinanza, alla quale diamo il benvenuto. I Saggi segnano un momento importante nel percorso di studi degli studenti e nella loro carriera musicale, che ci auguriamo di grande successo: si articoleranno in quattro serate, dal 6 al 9 giugno, per rappresentare tutti gli strumenti, eseguendo autori tra i più vari. La connotazione internazionale del nostro Conservatorio permetterà di alternare sul palco studenti di diversi Paesi e il linguaggio universale della musica ancora una volta ci unirà in un grande abbraccio sonoro. Sarà una grande festa musicale con timbri sonori differenti grazie ai vari strumenti rappresentati, e senza alcuna esclusione di autori. Gli studenti ritroveranno finalmente il pubblico serale. In un ponte accogliente di musica». Le porte della storica istituzione triestina di Alta formazione musicale – fondata nel 1903, quindi al traguardo dei sui 119 anni – ancora una volta si apriranno quindi alla città, nei luoghi dove la musica viene di giorno in giorno studiata e praticata. L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, con le modalità previste dalla normativa sanitaria vigente. Info e dettagli conts.it; prenotazioni telefono 040.6724911.


I Saggi finali spazieranno da Schumann a Brahms, da Mendelsshon a Rubinstein, da Mozart a Tchaikovsky, da Saint-Sains a Mancini, da Liszt a Scarlatti, a Chopin, con interpreti giovani e giovanissimi, tutti selezionati e di grande talento. Saranno rappresentate tutte le scuole di strumento dell’Anno Accademico 2021-2022: in ordine di programma le classi di Chitarra del prof. Eugenio Della Chiara, di Violino della prof.ssa Sinead Nava, di musica d’insieme per strumenti antichi del prof. Manuel Staropoli, di Oboe del prof. Pietro Milella, di Viola del prof. Andrea Amendola, di Contrabbasso del prof. Stefano Sciascia, di Musica da Camera del prof. Romolo Gessi, di Musica d’Insieme per strumenti ad arco del prof. Luca Paccagnella, di Chitarra del prof. Andrea Vettoretti, di Fagotto del prof. Sergio Lazzeri, di Pianoforte del prof. Luca Trabucco, di Canto lirico della prof.ssa Manuela Kriscak, di Musica da Camera della prof.ssa Paola La Raja, di pianoforte del prof. Andrea Rucli, di Musica da Camera della prof.ssa Alessandra Carani, di violino del prof. Massimo Belli, di flauto del Prof. Maestri, di violino della prof.ssa Diana Mustea, di clarinetto del prof. Massimiliano Miani, di Violoncello del prof. Federico Magris, di Organo della prof.ssa Elisa Teglia, di Musica d’insieme per strumenti a fiato del prof. Stefano Vezzani, di Arpa della prof.ssa Nicoletta Sanzin, di Flauto della prof.ssa Giuseppina Mascheretti, di pianoforte della prof.ssa Tiziana Bortolin, di Fisarmonica del prof. Corrado Rojac, di Pianoforte della prof.ssa Teresa Trevisan, di Trombone del prof. Domenico Lazzaroni, di pianoforte della prof.ssa Maria Letizia Michielon, di Tromba del prof. Massimiliano Morosini.

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Applausi scroscianti e una lunghissima standing ovation, come dicevamo, nella serata di ieri al Conservatorio Tartini, per l’esibizione del “violinista del secolo” – come è stato a lungo ribattezzato – Stefan Milenkovich, figura di riferimento del virtuosismo violinistico mondiale, protagonista di grandi recital sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, dalla Carnegie Hall di New York al Kennedy Center di Washington, dalla Cadogan Hall di Londra alla Suntory di Tokyo, ai maggiori teatri italiani. Milenkovich, in un entusiasmante programma sostenuto dalla poderosa Camerata di Novi Sad, è stato protagonista di una tappa centrale del cartellone Tartini 330, che celebra l’anniversario dalla nascita del violinista e compositore Giuseppe Tartini, poliedrica personalità musicale, culturale e scientifica. E Milenkovich lo ha onorato dedicandogli la prima parte del concerto, con l’esecuzione prima della “Didone abbandonata”,una partitura dai toni dolenti ma anche di grande dinamicità, poi con un brano iconico della produzione tartiniana, “Il trillo del diavolo”, di virtuosistica irruenza, eseguito con appassionata devozione “perché – ha spiegato lo stesso Milenkovich – tutti noi violinisti restiamo allievi di Tartini e cresciamo confrontandoci e studiando con la sua musica”. Subito dopo la grande chicca che Milenkovich ha riservato al pubblico del Tartini, in una sala che era da giorni sold out per il suo concerto: la prima esecuzione italiana dei Carmina Burana di Carl Orff, nell’arrangiamento di Ana Krstajic, che da tempo l’artista serbo sperava di poter eseguire in una versione per violino solista e orchestra d’archi. Basati su 254 manoscritti di poesie medievali dell’XI, XII e XIII secolo, scoperti nel 1847 in un monastero benedettino a Berna, in Baviera, i Carmina Burana eseguiti da Milenkovich hanno infiammato gli spettatori del Tartini, che hanno salutato l’esecuzione con molti minuti di applausi, tutti in piedi in acclamazione. A conclusione del concerto, ancora una attenzione speciale per il pubblico triestino, il bis sulle note coinvolgenti della “Bohemian Rhapsody” di Freddy Mercury, tributo a un grande artista del nostro tempo. A dimostrazione che la buona musica non ha confini di genere, epoca e gusto. E a ulteriore conferma che nessuno dei concerti di Milenkovich suona “uguale”’ al precedente: ciascuno è unico e irripetibile, e regala all’ascoltatore un momento di cui sentirà l’eco molto a lungo nella vita.

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Maggio di musica al Conservatorio Tartini con l’Open Day, il tradizionale appuntamento di primavera nel quale le porte della storica istituzione triestina di Alta formazione musicale si aprono alla città, ai giovani e giovanissimi che stanno valutando di dedicarsi allo studio della musica, alle famiglie che li accompagnano ma anche, semplicemente, ai curiosi e agli appassionati, per uno sguardo alle aule nelle quali ci si cimenta per la prima volta, a tu per tu con uno strumento, ai luoghi dove la musica nasce e viene di giorno in giorno praticata dai più piccoli, da ragazze e ragazzi per i quali suonare o cantare diventerà uno stile di vita.

Giovanni Aiello

Sono stati tantissimi i giovani e le famiglie che hanno “bussato” alle porte del Tartini, per unirsi alle passeggiate musicali predisposte dai docenti e soprattutto dagli studenti del Conservatorio, che sono stati ciceroni attraverso i corridoi, le aule di studio, la scalinata di Palazzo Rittmeyer, la scintillante Aula magna e la spaziosa Sala Tartini, dove si sono svolti brevi concerti e performance affidati a musicisti di tanti dipartimenti musicali: dal jazz ai fiati, dai cameristi della musica d’insieme agli “innovatori” delle nuove tecnologie. L’occasione per avvicinarsi al mondo della musica nei luoghi in cui viene studiata, insegnata e praticata. Per incontrare i docenti e i giovani musicisti che ogni giorno studiano al Conservatorio; testando gli strumenti musicali, da quelli più familiari a quelli meno noti, per capire come ‘suonano’, sentire ‘effetto che fa averli fra le mani, decidere magari di iniziarne lo studio. Otto sessioni e passeggiate della durata di un’ora abbondante hanno permesso di esplorare a fondo il Conservatorio Tartini, per progettare la propria scelta. «L’offerta formativa del Conservatorio Tartini – ha ricordato il direttore Sandro Torlontano – comprende oltre 115 corsi di cui un’ottantina di livello universitario: vanno dalla didattica e perfezionamento strumentale alla direzione orchestrale e corale, dalla composizione al teatro musicale, dal jazz alle nuove tecnologie, ai corsi propedeutici. Il Conservatorio produce ogni anno oltre centocinquanta eventi di musica pubblica a Trieste e nella regione, molti dei quali nella propria sede per dare l’occasione ai giovani di esibirsi e fare esperienza». Inserito nel sistema universitario e della ricerca regionale, ha accordi con scuole di musica pubbliche e private operanti nel territorio, collabora a livello internazionale con oltre sessanta università e istituzioni accademiche europee, promuovendo ogni anno un vasto piano di mobilità internazionale per studenti e insegnanti, che lo colloca al vertice italiano per numero di scambi.

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In copertina, Stefan Milenkovich ieri sera al “Tartini” e all’interno alcune immagini del riuscitissimo Open Day.

 

 

 

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