di Giuseppe Longo
SAGRADO – Storia, cultura, sport e infine musica. Veramente una giornata tutta da vivere si è rivelata quella organizzata ieri sul Carso Goriziano nell’ambito del nuovo progetto artistico messo a punto dall’Orchestra Thomas Schipper del maestro Carlo Grandi, protagonista Francesco Moser, campione del ciclismo con un numero ineguagliato di vittorie. Il tutto nel ricordo di Giuseppe Ungaretti che combattè proprio su queste alture che sovrastano Sagrado, durante la Grande Guerra e che nel 1916 compose “San Martino del Carso”, poesia dedicata al piccolo borgo, ma anche a tutto il Carso, dopo i furiosi bombardamenti di oltre un secolo fa.
E il bellissimo Parco dedicato proprio a Ungaretti ha fatto da sfondo e cornice alla giornata cultural-musical-sportiva che ha esaltato i grandi valori dell’amicizia, del rispetto reciproco e quindi della pace tra quelle rocce insanguinate che hanno visto di buon mattino la partenza della bellissima cicloescursione, di oltre sedici chilometri, che si snodava sulle strade di queste affascinanti località che ancora oggi ci raccontano momenti di grande dolore, come quello che Ungaretti ha consegnato alla storia letteraria con la ricordata, struggente poesia, il cui testo è riportato anche in una gigantografia all’interno dell’originale monumento che lo ricorda.
Al termine della suggestiva “biciclettata” tutti si sono ritrovati nell’accogliente barchessa della prestigiosa azienda vitivinicola Castelvecchio, ospiti di Mirella e Leo Terraneo, dove il maestro Grandi ha ricordato il senso di “Nuove sinergie musicali e sportive – Ripartiamo da Castelnuovo”, cedendo poi la parola a Bruno Pizzul, il grande cronista sportivo originario della vicina Cormòns, che ha dialogato col mitico ciclista trentino dopo la proiezione di un bellissimo documentario che racconta in modo molto coinvolgente la grande epopea sportiva di Francesco Moser, il quale, nel contempo, ha presentato il suo libro “Un Uomo una Bicicletta”, concedendosi infine per gli autografi sulle copie del volume che molti hanno voluto portare nelle loro case a ricordo di una davvero splendida giornata, che ha beneficiato di temperature da fine estate sebbene si tratti già di metà autunno.
L’incontro con Moser ha fornito anche l’occasione per presentare la Pista Ciclabile Carso di Castelnuovo che consente di ammirare questi luoghi di grande bellezza e suggestione, nei quali si avverte appunto il palpito della storia. Quello che nel pomeriggio ha fatto da filo conduttore agli interventi di Gianfranco Trombetta e di Silvo Stok, il quale ha pure accompagnato un folto gruppo di ospiti tra i luoghi più significativi del Parco Ungaretti e legati proprio alla vicende della Prima Guerra mondiale. Infine, la parola alla musica, quella interpretata da Carlo e Laura Grandi attraverso un duo violinistico di particolare vivacità e suggestione, omaggiato dai calorosi applausi del pubblico che gremiva lo spazio antistante la bella Villa Hohenlohe, che nel 1869 ospitò anche il celeberrimo Franz Liszt. Il concerto è stato infatti offerto all’esterno della storica residenza che ricorda lo stile palladiano con l’elegante pronao a fare da palcoscenico.
Mentre scendeva un tramonto dai caldi colori, anticipato dal ritorno all’ora solare, è dunque calato il sipario su questa giornata appunto da ricordare e che ha rappresentato il momento centrale del nuovo progetto artistico dell’Orchestra Thomas Schippers che, partito poche settimane fa proprio da Castelvecchio, ha proposto affascinanti concerti anche a Gradisca d’Isonzo e a Manzano. Mentre ora si annunciano altre belle e importanti iniziative, ovviamente anche musicali, cui ha fatto cenno lo stesso maestro Grandi. Il tutto in quel riuscito intreccio del “gesto artistico” con il “gesto sportivo” che anima questa bellissima “ripartenza” da Castelnuovo.
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In copertina, Francesco Moser tra Carlo Grandi e Bruno Pizzul; all’interno, momenti della bella giornata: l’incontro con il campione, gli interventi di Gianfranco Trombetta e Silvo Stok, con la visita al Parco, e infine il concerto del Duo Grandi applaudito a Villa Hohenlohe.
