di Giuseppe Longo
Quattordici febbraio, San Valentino. A Nimis è antica tradizione che si renda omaggio al patrono degli innamorati nel Santuario delle Pianelle, dove un altare laterale è dedicato proprio al Vescovo di Terni. Così avverrà anche domani mattina quando, alle 9.30, sarà celebrata la messa.
E la ricorrenza religiosa mi ha riacceso nella memoria un simpatico ricordo. Mio padre Gino più volte mi raccontò che proprio a San Valentino – nonostante una volta facesse molto più freddo di adesso, tanto che un vecchio proverbio avvertiva “A San Valantin al glace el mulin” – sul sagrato della Chiesa mariana si dava vita anche a una semplice festa, dalla comunque breve durata: la “Sagre dai naranz”, cioè delle arance. Singolare tradizione visto che il Friuli, e tantomeno Nimis, non è mai stato noto come produttore di agrumi. E un anno il mio genitore, ancora bambino, quando la ristrettezza economica gli impediva di comprare i deliziosi frutti, aveva fatto una bella mangiata di bucce, rimediando una mega-indigestione della quale si è poi ricordato a lungo, tanto da rievocarla. Era la fine degli anni Venti, quindi quasi un secolo fa. La tradizione poi pare non sia continuata a lungo, diciamo non oltre gli anni Trenta, tanto che Bibi Lestuzzi, oggi novantenne e grande conoscitore della storia paesana, non ne ha memoria. E così Gjovanin Fabris, pure lui avanti con gli anni, e sicuramente tanti altri sebbene anziani. Mio padre, invece, nato nel 1921, ne era stato testimone. Evidentemente, l’usanza aveva retto soltanto i primi anni del lungo plebanato di monsignor Beniamino Alessio, il parroco arrivato da Buja nel 1912 e che, tra l’altro, aveva istituito l’Ottavario in vista della festa della Natività della Madonna dell’8 settembre: consuetudine ancora oggi molto sentita.
Un simpatico quadretto, insomma, legato proprio alla festa di San Valentino, molto amata da tutte le coppie, che ho rievocato non di certo per invocare la ripresa della “Sagre dai naranz”, quanto per proporre un piccolo evento di paese che prima dell’ultima guerra faceva parte di Nimis e delle sue tradizioni.
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In copertina, il Santuario delle Pianelle in una bellissima foto di Laura Bardus.
