di Giuseppe Longo

Giovanni Paolo I, il “Papa dei trentatre giorni”, sarà presto Beato. È appena di pochi giorni fa infatti l’annuncio dato al mondo dal Santo Padre, che nel 2017 l’aveva già dichiarato Venerabile. Annuncio che è stato accolto con immenso piacere ovunque, ma soprattutto nel Triveneto, terra che gli ha dato i natali – Albino Luciani era nato a Canale d’Agordo, nel Bellunese, il 17 ottobre 1912, per cui proprio oggi ne ricorre l’anniversario – e che lo ricorda con grande simpatia e riconoscenza.
E leggendo questa bella notizia, è riaffiorato alla mia memoria un triste evento di ben 47 anni fa – allora ero un ragazzo finalmente libero dagli esami di maturità – che a Nimis ebbe quale protagonista proprio Albino Luciani. L’allora Patriarca di Venezia, che appena quattro anni dopo sarebbe appunto diventato Pontefice, concelebrò nel Duomo di Santo Stefano i funerali del cardinale Ildebrando Antoniutti, che il 1° agosto 1974 aveva trovato la morte in un incidente stradale nei pressi di Bologna, proprio mentre tornava per un periodo di vacanza nel suo amato paese. Monsignor Luciani era all’altare con il cardinale Ermenegildo Florit, friulano di Fagagna allora alla guida della Diocesi di Firenze, l’arcivescovo di Udine Alfredo Battisti con l’ausiliare Emilio Pizzoni, e numerosi altri prelati. Lo ritrae, in particolare, una delle foto scattate dal commendator Bruno Fabretti, oggi novantottenne, e rimaste quale testimonianza delle solenni esequie che segnarono l’addio alla figura più eminente espressa da Nimis, che da allora riposa, come da suo desiderio, nell’antica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio.
Come detto, anche Albino Luciani alla morte di Paolo VI fu convocato in Conclave. Ma nella sua Venezia non tornò più perché, inaspettatamente, fu eletto Papa. Alla guida della Chiesa cattolica rimase però poco più di un mese perché la morte lo colse nel sonno ad appena 66 anni. Nella successiva chiamata dei cardinali salì al Soglio di Pietro il polacco Karol Wojtyla che volle assumere lo stesso nome del predecessore. E quello fu il cosiddetto “anno dei tre Papi”, appunto per la rarissima coincidenza verificatasi in quel 1978, quando si spense a Castelgandolfo Papa Montini che nel Conclave del 1963, alla morte di Giovanni XXIII, fu eletto prevalendo proprio su Ildebrando Antoniutti, porporato che fu fra i più votati. E la cui elezione in Friuli era attesa di ora in ora.

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In copertina, il patriarca di Venezia Albino Luciani, con gli arcivescovi di Firenze e Udine, Ermenegildo Florit e Alfredo Battisti; all’interno, i funerali del cardinale Antoniutti in Duomo e la sepoltura nella Pieve. (Fotografie di Bruno Fabretti)

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