(g.l.) L’Associazione Partigiani Osoppo Friuli celebra il 75° anniversario di fondazione. Era, infatti, il 17 maggio del 1947 quando a Udine, nello studio del notaio Nicolò Marzona, si ritrovarono i venticinque fondatori: Corrado Gallino, Silvano Gasparini, Manlio Cencig, Dick Dalla Pozza, Alfonso Zamparo, Silvano Silvani, Candido Grassi, Giovanni Battista Marin, Giorgio Brusin, Luciano Sbuelz, Giorgio Simonutti, Luigi Olivieri, Guido Bracchi, don Aldo Moretti, Luciano Nimis, Alvise Savorgnan di Brazzà, Attilio Beltrame, Alfredo Berzanti, Giovanni Bazzoni, Bruno Cacitti, Eugenio Morra, Gino Mittoni, Giuseppe Talamo, don Ascanio De Luca e Giovanni Battista Carron, che venne nominato presidente del nuovo sodalizio.

Il direttivo Apo  nel 2011 e nel 2014 con Cesare Marzona e Mario Toros.


L’Associazione, oggi presieduta dall’architetto Roberto Volpetti, vuole ricordare questo importante traguardo con un convegno nazionale che si terrà a Udine il prossimo mese di ottobre ed al quale hanno già dato la loro adesione importanti nomi della cultura e le massime autorità della Regione Fvg. Il programma verrà reso noto nelle prossime settimane.  Ma per ricordare proprio oggi – nel giorno dell’anniversario – i 75 anni di fondazione dell’Apo Friuli, riportiamo le parole che il presidente dell’Associazione, il compianto Cesare Marzona, disse nel maggio del 2017 in occasione del 70° anniversario della fondazione e che possiamo quasi considerare il suo testamento: Marzona si spense, infatti, meno di un anno dopo.
«I soci fondatori erano tutte persone che avevano svolto un ruolo fondamentale nell’Osoppo e che volevano che i profondi ideali democratici e cristiani che, oltre ogni divisione politica e in totale indipendenza dai partiti, erano stati alla base della nascita e dell’attività della Brigata durante la Resistenza, continuassero a svolgere la loro positiva funzione anche nella nuova Italia. Rivedo i loro volti di allora, alcuni giovani della mia età, altri più maturi, ma tutti animati dallo stesso entusiasmo per proseguire e difendere, in quegli anni non facili, l’esperienza di libertà che si era schiusa durante i lunghi mesi che vanno dal settembre 1943 al maggio del 1945». E ancora: «Gli scenari cambiano, ma l’estrema validità di questi valori resta attualissima. La nostra giornata volge al termine, ma siamo fieri di lasciare una grande testimonianza, resa più forte dalle sofferenze, a volte terribili, che abbiamo sopportato. Vedo con piacere che i giovani comprendono e ci seguono ancora. Mi auguro possano essere indulgenti con noi per gli sbagli che certamente abbiamo commesso, ma che sappiano cogliere il valore profondo dei nostri fini e lo sforzo che abbiamo fatto per difendere la libertà e quella responsabilità delle scelte che una sincera adesione alla democrazia comporta». Quindi, concludeva: «Questa è la nostra storia, settanta anni di storia, che oggi noi ricordiamo e consegniamo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Ne sappiano fare buon uso per affrontare gli impegnativi tornanti che la storia inevitabilmente pone davanti ai popoli».

L’atto costitutivo del 1947.

—^—

In copertina, il presidente dell’Apo Friuli Roberto Volpetti durante una cerimonia.

 

 

Similar Posts
Latest Posts from 2021-22.FriuliVG.com