di Giuseppe Longo

Si è rinnovata stamane sul monte Zisilin, che domina la valle di Cergneu, l’annuale tradizione di metà luglio con il simpatico incontro ai piedi della grande croce in ferro che la Sezione cacciatori di Nimis, sotto la guida di Giacomino Tubetti e con l’aiuto di tanti volonterosi, realizzò alcuni anni dopo il terremoto, mentre era ancora in corso la ricostruzione delle case, per sostituire quella di legno che si era deteriorata a causa delle intemperie. Un’opera impegnativa che richiese anche l’intervento di un elicottero per portare sulla sommità la pesante struttura metallica. Da allora, si è dato vita alla bella e sentita consuetudine di celebrare una festa nel cuore dell’estate, con messa e quindi scampagnata all’ombra degli alberi, tra i quali ci sono molte betulle, con tanto di pastasciutta e grigliata, accompagnate da buoni vini del luogo, proprio come sta avvenendo anche oggi.

All’altare don Mario Totis.

La grande croce di ferro.

Quando fu innalzata la croce in ferro era parroco di Cergneu e delle altre frazioni orientali l’indimenticato don Flaviano Veronesi che da pochi anni era giunto a Nimis assieme ai confratelli Luigi Murador, Rizieri De Tina e Luigi Gloazzo per avviare una nuova ed originale esperienza pastorale voluta dall’allora arcivescovo Alfredo Battisti. Ausiliare del presule era monsignor Pietro Brollo che poi gli succedette alla guida della Diocesi friulana. Ebbene proprio il vescovo carnico – era originario di Tolmezzo, ma con radici gemonesi, consacrato con l’antico titolo episcopale di Zuglio (la Pieve di San Pietro di Carnia è quella del famoso “Bacio delle Croci” all’Ascensione) – salì sul monte Zisilin negli anni Ottanta, inaugurando così ufficialmente l’opera realizzata per implorare protezione sulla popolazione e sui raccolti. All’altare allestito ai piedi della croce con don Flaviano c’era anche don Mario Totis, parroco di Taipana, che tantissimi ricordano ancora con immutato affetto e che poi celebrò lassù anche in altre occasioni. Sia Brollo che Veronesi e Totis purtroppo non ci sono più, ma di loro resta un vivo ricordo, proprio anche attraverso la bella cerimonia sul monte Zisilin (o anche Cisilin) che oggi ho desiderato rievocare, riandando con la memoria e con l’aiuto di fotografie ormai storiche a tanti anni fa, prendendo spunto proprio dalla odierna, bellissima celebrazione.

Giacomino Tubetti con la fisarmonica.

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In copertina, il vescovo Pietro Brollo con don Flaviano Veronesi.

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