È una delle “star” più attese alla 30ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone, diretto da Franco Calabretto ed Eddi De Nadai: Ludger Lohmann, prestigioso organista tedesco, concertista di fama mondiale ma anche insigne studioso e grande didatta, terrà nell’ambito del Festival tre concerti in Friuli Venezia Giulia, programmati domani 3 dicembre alle 20.45 a Udine, nella Chiesa San Quirino, sabato 4 sempre alle 20.45 a Pordenone, nel Seminario Vescovile, e infine domenica 5, stessa ora, a Spilimbergo, nella Chiesa Santi Giuseppe e Pantaleone. Un avvincente itinerario musicale con programma legato o ispirato al culto mariano, per esplorare e mettere in luce le suggestioni sonore dell’organo in rapporto al repertorio “sacro”: dalle strutture complesse alla più lirica “cantabilità”, spesso intessuta da trame contrappuntistiche. La forza generatrice della musica per organo rifulge nelle brillanti interpretazioni di Ludger Lohmann, vincitore di grandi concorsi internazionali come l’Ard Monaco di Baviera (1979) e il Grand Prix di Chartres (1982). I concerti sono proposti in collaborazione con l’Accademia Organistica Udinese, il Festival Internazionale Friulano Giovanni Battista Candotti, l’Associazione Vincenzo Colombo. Nato nel 1954 a Herne (Germania), Ludger Lohmann ha compiuto gli studi di musica sacra e musicologia al Conservatorio e all’Università di Colonia. Ha vinto numerosi concorsi internazionali. Dal 1983 è professore d’organo al Conservatorio e organista titolare della Cattedrale St Eberhard di Stoccarda. L’accesso al concerto è gratuito, con green pass e prenotazione obbligatoria inviando mail a pec@centroculturapordenone.it Info sugli ingressi a pagamento e dettagli sul nuovo sito dedicato www.musicapordenone.it

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Dedicato a quanti con sapienza e passione contribuiscono a trasmettere l’amore per la musica al vasto pubblico, con particolare attenzione alle nuove generazioni, giunge alla sua settima edizione il Premio Pordenone Musica che consolida ulteriormente quest’anno la mission e l’impegno del Teatro Verdi nei confronti dei più giovani e il passaggio generazionale di conoscenze in ambito musicale. Istituito dal Teatro cittadino nel 2015 in collaborazione con il Comune di Pordenone – e con il supporto della Regione Fvg del main partner Itas Mutua Assicurazioni e con lo speciale sostegno di Giampaolo Zuzzi – il Premio si distingue come fiore all’occhiello di una programmazione artistica che ha fatto di Pordenone e del suo Teatro una realtà di riferimento del circuito europeo della musica classica e sinfonica. Dopo personalità “patrimonio” della musica internazionale quali Piero Rattalino, Quirino Principe, Salvatore Sciarrino, Alfred Brendel, Edda Moser e Michele dall’Ongaro, l’edizione 2021 viene assegnataa un artista cosmopolita famoso nel mondo per la sua attività di divulgatore dei grandi personaggi della musica mondiale. Violinista, regista e saggista l’artista parigino Bruno Monsaingeon negli ultimi decenni si è distinto per una carriera nel segno dell’interdisciplinarietà, mettendo la propria sapienza di interprete musicale al servizio della diffusione e della rappresentazione della grande musica attraverso i suoi docu-film musicali conosciuti e apprezzati nel mondo intero. Come nessun altro, Monsaingeon ha saputo scrivere, raccontare e filmare la musica, così come testimoniano le sue produzioni cinematografiche: biografie per immagini dei più importanti concertisti del XX secolo, da Yehudi Menuhin a Glenn Gould e Sviatoslav Richter. Con il riconoscimento a Bruno Monsaingeon, il Premio Pordenone Musica ha deciso di non limitarsi alla figura del musicologo, del musicista o del compositore, ma di cercare una personalità conosciuta in tutto il mondo che avesse abbracciato varie forme d’arte per educare alla musica cosiddetta colta, classica o d’arte. Novità assoluta di questa edizione l’introduzione di una Giuria composta da figure di assoluto prestigio nel panorama internazionale: accanto al pianista e consulente musicale del Verdi Maurizio Baglini, spiccano sei rappresentanti della musicologia, della critica musicale, del mondo accademico così come dell’organizzazione e comunicazione in campo musicale. Arièle Butaux, scrittrice, produttrice radiofonica e direttrice artistica di cartelloni musicali a Venezia e Parigi, Paola Carruba, responsabile Marketing Editoriale e responsabile dei Progetti Speciali di Radio Rai, Lorenzo Bianconi, Accademico dell’Accademia Nazionale dei Lincei, professore emerito Università di Bologna, Claudio Toscani, dell’Università degli Studi di Milano, direttore della Rivista di Musicologia, Marco Maria Tosolini, docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, Alexander Meraviglia Crivelli, sovrintendente della Gustav Mahler Jugendorchester.
«È un orgoglio rilevare quanto il Premio Pordenone Musica abbia consolidato nel tempo il suo respiro internazionale», spiega il presidente del Verdi Giovanni Lessio. «Patrimonio consolidato del Comune di Pordenone, il Premio pordenonese porta ormai la sua voce e il suo marchio ai vertici della musica mondiale rappresentando tuttora l’unico riconoscimento, non solo a livello italiano, che celebra chi mette il suo sapere al servizio della didattica musicale: l’introduzione di una Giuria internazionale così autorevole, poi, aumenta il prestigio di un riconoscimento che distingue in modo così originale e peculiare il nostro Teatro e la nostra città». «La pluralità culturale consente il proficuo confronto delle idee: proprio per questo l’istituzione di una Commissione offre al Premio Pordenone Musica un ulteriore segnale di crescita e vitalità», gli fa eco il maestro Maurizio Baglini. «Il pubblico – aggiunge – non può soltanto limitarsi ad ascoltare musica: per capirla deve comprenderne i compositori e gli interpreti. Bruno Monsaingeon ha reso questo possibile attraverso la saggistica ma soprattutto attraverso il cinema, con documentari di alto livello musicale che ci fanno scoprire l’essenza umana degli interpreti». Ripercorrendo la carriera da cineasta di Bruno Monsaingeon vediamo come grazie a lui un’artista come Glenn Gould sia divenuto un personaggio popolare, conosciuto anche dai non musicisti e da tutte le fasce d’età. Piuttosto che Svjatoslav Richter, che è il pianista forse più poliedrico del Novecento: con il film, “Enigma”, che è stato diffuso in tutti e cinque i continenti, Monsaingeon ha fatto sì che tutte le generazioni potessero capire chi era questo genio del pianoforte. Colpisce, poi, il suo film “Swing, Sing & Think” che racconta Bach nella fortunata interpretazione del giovane pianista italo francese David Fray: Bruno Monsaingeon è da sempre capace di esprimere messaggi di grandissima forza e di forte incoraggiamento per far capire che la musica è davvero qualcosa di destinato a tutti. In occasione del Premio, il noto fotografo di fama internazionale Danilo De Marco ha realizzato su commissione del Teatro Verdi le foto-ritratto di Bruno Monsaingeon direttamente nella sua residenza parigina. Il programma del Premio Pordenone Musica 2021 propone una “tre-giorni” di intensa immersione nel mondo e nell’immaginario di Bruno Monsaingeon, dal 13 al 15 dicembre prossimi.

Il premiato Bruno Monsaingeon in una foto di Danilo De Marco.

Info e biglietti presso la Biglietteria del Teatro (aperta dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 e un un’ora prima dell’inizio degli eventi). Tel 0434.247624.
e-mail biglietteria@teatroverdipordenone.it
Tutte le informazioni sul sito www.teatroverdipordenone.it

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In copertina, l’organista tedesco Ludger Lohmann atteso a Udine, Pordenone e Spilimbergo.

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