di Mariarosa Rigotti

Ultima proposta online, di sicuro impatto, firmata dall’Amei, l’Associazione dei musei ecclesiastici italiani. L’appuntamento è per domani 5 aprile, alle 18, quando monsignor Liborio Palmeri presenterà “Se Dio non vale un quadro. Crisi dell’arte sacra, eclisse dell’immagine di Dio e persistenza del Sacro nello sviluppo della cultura visiva occidentale”, uscito per Gagemi nel 2021. L’incontro, nell’ambito del ciclo AMEInteressa, arriva dopo due altre interessanti occasioni: quella di febbraio quando padre Andrea Dall’Asta ha presentato il suo libro “La luce colore del desiderio. Percorsi tra arte e architettura, cinema e teologia dall’Impressionismo a oggi”, pubblicato da Àncora nel 2021, e quella di marzo con Giovanna Brambilla che ha illustrato il suo “Mettere al mondo il mondo” edito da Vita e Pensiero nel 2021. Fino ad arrivare, appunto, al 5 aprile, con don Palmeri per quello che rappresenta, come detto, l’ultimo appuntamento della rassegna online firmata da Amei, di cui è presidente da Ravenna, Giovanni Gardini.

Monsignor Liborio Palmeri


E prima di addentrarsi nella sinossi del l’opera, va ricordato che l’evento è gratuito e aperto a tutti, e si terrà online su piattaforma Zoom. Per partecipare, è sufficiente registrarsi sul sito Amei che riportiamo qui sotto. Intanto, può essere anche interessante scoprire chi è l’autore di quest’opera.  «Monsignor Liborio Palmeri nasce a Trapani 12 Giugno 1963. Rispondendo alla chiamata al sacerdozio – si legge su “Trapani Nostra”-, frequenta il Seminario vescovile di Trapani e la Facoltà teologica di Sicilia conseguendo il Baccellierato e la Licenza. Il 9 gennaio 1988, nella Chiesa Madre di Alcamo – per l’imposizione delle mani di monsignor Emanuele Romano, vescovo di Trapani, – viene ordinato presbitero. Sacerdote umile e dinamico, dotato di profonda spiritualità e di vasta cultura, viene chiamato a ricoprire numerosi incarichi. È componente di Enti e Istituti religiosi, dirige alcune Commissioni e Uffici diocesani. Dopo essere stato rettore del Seminario vescovile, è attualmente direttore della Diart, fondatore e direttore dell’Associazione Pasqua2000 e della Biblioteca diocesana “G.B. Amico”, nonché direttore dell’Ufficio diocesano per la cultura. Il 29 agosto 2008 il Vescovo di Trapani, monsignor Francesco Miccichè, lo nomina suo vicario generale; l’anno dopo, su proposta dello stesso vescovo, riceve dalla Segreteria di Stato Vaticana il titolo di “Prelato d’onore di Sua Santità”. Dal 1° ottobre 2008 è Rettore in solidum delle Chiese Santa Maria dell’Itria, Santa Maria del Soccorso e Sant’Alberto in Trapani».
Mentre venendo, appunto, alla sinossi del libro, come viene anticipato: «”Dio è morto. Malato lo era; e da tempo! Ma non è morto nel suo letto. È stato ucciso. “Noi l’abbiamo ucciso – grida l’uomo nella Gaia Scienza di Nietzsche -, si è dissanguato sotto i nostri coltelli”». Come si è arrivati a questo divino assassinio e con quali conseguenze? Dopo l’inaudito sacrificio, non doveva la Vittima illustre, personificata nel Crocifisso, scomparire? Invece, uscito dalle chiese, il Cristo è diventato l’ossessione degli artisti del Novecento, assurgendo a simbolo di ogni umana sofferenza».

Chiesa Madre di Alcamo.


E viene evidenziato allora: «La Chiesa, invece, pur depositaria per secoli dei simboli religiosi dell’Occidente e pur essendo stata una potente fabbrica d’immagini, ha finito col perdere il contatto vivo con gli artisti più innovativi, adagiandosi nella replica stanca e rassicurante dei moduli del passato. Nel frattempo, nuove discipline, come l’antropologia religiosa e la psicanalisi, hanno tracciato i lineamenti dell’homo religiosus di ogni tempo». E dunque, «Quest’uomo, affascinato dal mistero delle cose, esiste ancora dopo la morte di Dio? Del suo mondo sacro sono rimaste tracce nell’arte del Novecento? E la Chiesa è ancora in grado di ascoltare il grido della sua Domanda? In un percorso avvincente, l’autore di questo libro si pone queste ed altre domande, senza dare al lettore risposte preconfezionate, ma volendo ritrovare con lui quel filo d’oro che ricolleghi arte e spiritualità, l’Arte e la Chiesa. Se Dio sembra fuggito dal quadro, forse bisogna cercarlo nell’oltre della tela, attraverso un taglio doloroso che faccia superare ogni pregiudizio».
Un’opera, dunque, quella di don Liborio Palmeri, che si annuncia di sicuro interesse e spessore. E riguardo la presentazione, da Amei arriva un invito: «Gli incontri sono aperti a tutti e si svolgeranno tramite la piattaforma Zoom. Vi invitiamo a partecipare!».

Info e registrazione:
http://www.museiamei.it/…/liborio-palmieri-presenta-se…/

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In copertina, un’immagine della navata centrale della Cattedrale di Trapani.

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