Sipario su “Le Giornate della Luce”, il festival di Spilimbergo che ha celebrato anche quest’anno gli Autori della fotografia del nostro cinema, ideato da Gloria De Antoni che lo ha ancora una volta condotto assieme a Donato Guerra. Dopo nove giorni di incontri, omaggi, mostre, proiezioni e workshop, al Cinema Miotto è seguita l’assegnazione de “Il Quarzo di Spilimbergo – Light Award 2021” alla migliore fotografia di un film italiano dell’ultima stagione.

Matteo Cocco

Il vincitore è Matteo Cocco per “Volevo nascondermi” (di Giorgio Diritti). La giuria 2021 – presieduta dal direttore della fotografia Luciano Tovoli e composta dal direttore della fotografia Nicolaj Brüel, dai critici cinematografici Oreste De Fornari e Sergio Grmek Germani, dalla regista e sceneggiatrice Wilma Labate e dal fotografo Riccardo Ghilardi – ha premiato Matteo Cocco perché “dimostra anche in questo film una incredibile maturità creativa senza il minimo scarto nella facilità di una oleografia padana convenzionale, pur un classico nella storia del cinema italiano. Tra gli interni e gli esterni, tra i primi piani ed i campi lunghi si crea una sorta di perfetta armonia visiva senza un gesto creativo di troppo. Il cinema italiano, e non solo, può felicemente contare, sin da ora e seriamente, su di lui”. Matteo Cocco con “Volevo Nascondermi” si è aggiudicato anche il Quarzo del pubblico.

Sandro Chessa

Il “Quarzo dei giovani”, invece, è stato assegnato dalla giuria dei Giovani – presieduta da Luca Verdone e composta dagli studenti delle scuole di cinema – a Sandro Chessa per “Assandira”, per la “coraggiosa scelta di narrare una vicenda familiare, triste e dolorosa, con una forma cromatica in grado di esteriorizzare contrasti individuali, antropologici e generazionali, e una fotografia capace di tradurre in luce e immagini le inquietudini dell’animo e del paesaggio”.

Dante Spinotti

Il festival poi ha consegnato il “Quarzo d’Oro alla carriera” a uno dei più celebri maestri della fotografia di sempre, Dante Spinotti, nell’anno che lo vedrà ricevere il “Pardo d’Oro”. “Il Quarzo d’oro alla carriera a Dante Spinotti – recitano le motivazioni – vuole essere un riconoscimento che premia la straordinaria capacità di uno tra i nostri più grandi e apprezzati autori della fotografia a livello internazionale. Un autore che con passione e impareggiabile maestria plasma e domina la luce attraverso la fotografia quale componente imprescindibile del cinema. Per Le Giornate della Luce, Spinotti è stato fin dagli esordi una sorta di nume ispiratore che ha accompagnato i momenti salienti del festival”.

Tutti i premi sono opere in mosaico realizzate dalla Friul Mosaic. Come ogni anno, “Le Giornate della Luce” hanno voluto rinnovare il ricordo di Michela, la ragazza di Spilimbergo vittima di femminicidio, di cui ricorrono i cinque anni dalla tragica morte: l’attrice Paola Cortellesi in videocollegamento le ha dedicato un intenso monologo.
Finale a sorpresa con la proiezione di “All That Jazz – Lo spettacolo continua”, di Bob Fosse. Con questo film, nel 1980, Giuseppe Rotunno ha ottenuto una nomination all’Oscar per la migliore fotografia. E proprio a lui – uno tra i più importanti e premiati autori della fotografia del cinema italiano e internazionale che ha lavorato tra gli altri con Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Federico Fellini e Luchino Visconti – il festival ha dedicato un omaggio assieme alla figlia Carmen Rotunno e ai suoi colleghi, ex studenti e amici: Fabio Ferzetti, Gianni Bozzacchi, Sandro Chessa, Caterina d’Amico, Daniele Nannuzzi, Dante Spinotti, Adriano Giannini e Ludmila Ferolla.

Paola Cortellesi

Il festival “Le Giornate della Luce” è stato organizzato dall’Associazione Culturale Il Circolo di Spilimbergo con il sostegno di MiC, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Città di Spilimbergo, Fondazione Friuli e Friulovest Banca.

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In copertina, Sandro Chessa e Matteo Cocco premiati a Spilimbergo.

 

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