(g.l.) Sono conosciuti come “pignots”, per la loro particolare parlata, gli abitanti di Artegna, splendida cittadina a due passi da Gemona contraddistinta dallo storico Castello e dalla bella Chiesa parrocchiale, lassù sul colle dal quale si domina con lo sguardo su un suggestivo panorama del Friuli pedemontano. E ad Artegna hanno voluto chiamare “I Pignots” anche la compagnia teatrale nata una trentina di anni fa. Compagnia che sarà protagonista proprio questa sera, 27 agosto, di una sicuramente divertente serata che si terrà, alle 20.30, sulla piazza di Pradielis, in Comune di Lusevera. La “Companie Instabil di Artigne” presenterà “Vite sole no si console” e cioè “Ce fature par maridê une fie”.

Ecco tre attori arteniesi.

Poi un altro invitante, ma anche originale appuntamento, è in programma sempre nell’Alta Val Torre mercoledì 31 agosto, alle 18, con ritrovo a Villanova delle Grotte da dove si partirà per raggiungere a piedi (un paio di chiloemetri) il maestoso Abisso di Vigant, in Comune di Nimis, dove si terrà lo spettacolo “Dentro l’attesa”, di e con Paola Selva (chitarra) e con Sonia Cossettini (voce), a cura della Compagnia dei Riservati.
Ma torniamo alla serata teatrale di oggi, al fine di conoscere meglio “I Pignots”. «La compagnia – si legge in una loro presentazione – è nata quasi per caso nel 1991, in occasione di un palio delle borgate, organizzato dalla Pro loco per i festeggiamenti del Ferragosto arteniese, che richiedeva la stesura e la rappresentazione di un testo in friulano su tema. In seguito ha mantenuto e potenziato la propria capacità inventiva ed espressiva, dapprima nell’ambito della propria comunità e poi anche all’esterno di essa. Il gruppo si definisce “instabil” perché può variare nelle presenze a seconda delle occasioni e della disponibilità dei componenti; costante rimane invece il desiderio e l’intento di far rivivere l’autenticità del vivere friulano. In particolare, si vuole valorizzare l’immediatezza e la musicalità del linguaggio, nei limiti del possibile di quello arteniese, “pignot” per essere precisi, caratterizzato da una cadenza unica nella zona e quasi in Friuli».
E ancora: «Dopo i primi tentativi, la compagnia ha allargato la sua attività, proponendosi ad un pubblico sempre più vasto che ha risposto con entusiastici consensi nelle platee di molte località della regione. L’autrice dei lavori, Annamaria De Monte, che è anche attrice, così esprime le motivazioni che la sollecitano a scrivere i suoi testi e a prenderne parte nella recitazione: “Quando scrivo di teatro mi detta la memoria che mantiene limpidi e freschi i ricordi dei suoi anni d’oro; essi riaffiorano assieme ai personaggi che hanno accompagnato e colorito la mia semplice, ma lieta infanzia. Rivedo ancora intatto il loro modo di fare, ascolto sempre vivo il loro modo di dire e di pensare. C’erano solo anziani nella nostra borgata e mia madre aveva la vocazione dell’assistente sociale. Mi piace farli parlare ancora, tramandare la loro saggezza, la genuinità e la consistenza della loro vita e della loro fede. Lo faccio in modo divertente, dando spazio alla mia fantasia, perché il messaggio arrivi al pubblico in forma gradevole, senza pesare e per offrire una parentesi serena, anche se breve, al ritmo serrato della vita che gran parte di noi conduce”. Oltre che col teatro, l’autrice con i suoi scritti si impegna a salvare e a tramandare la memoria di un Friuli, che le generazioni di oggi dovrebbero conoscere per il suo prezioso patrimonio culturale ed umano, ma anche per apprezzare il bene di cui godono e le fatiche che esso è costato ai loro progenitori. Il motto della compagnia: “Si po ridi dibant – si po ridi judant – baste no fêsi ridi” caratterizza un’ultima motivazione del suo “fare teatro”».

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In copertina, una bellissima panoramica di Pradielis con i Musi nell’Alta Val Torre.

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