di Mariarosa Rigotti
Doppio appuntamento da non perdere, firmato dal Cta di Gorizia, per due sabati di seguito, il 29 gennaio e il 5 febbraio, alle 16.30, al Kulturni Center Bratuž. Infatti, dopo le proposte di fine anno, si alzerà nuovamente il sipario su “Pomeriggi d’inverno”, la stagione del teatro di figura per bambini e famiglie giunta nel 2021 alla 22ma edizione.
Una manifestazione, ricordano dallo stesso Cta, che ha «accompagnato la crescita sul territorio di un pubblico consapevole e la diffusione di un senso estetico e critico oggi più che mai necessario». Come si ricorderà, “Pomeriggi d’inverno”, dopo due anni di sospensione, era ripresa a novembre e proseguirà fino a marzo. Una stagione invernale, appunto, dedicata al teatro di figura, alla quale il Cta, di cui è direttore artistico Roberto Piaggio, «ha sempre tenuto molto per tutte le valenze sociali e culturali che sottende. Una selezione delle esperienze più interessanti e particolari del panorama teatrale rivolto alle nuove generazioni: si spazierà dal teatro d’ombre a quello di oggetti e d’attore, dai burattini a guanto della tradizione al nuovo teatro danza e d’immagine»
E tornando alle proposte in cartellone per i prossimi due sabati, domani sarà la volta de “La pancia del mondo”, della compagnia Rodisio Teatro/Teatro delle Briciole, in collaborazione con Les Accords du Lion d’Or (Simandre, Francia). Si tratta di una produzione di Davide Doro e Manuela Capece, con la drammaturgia musicale di Dario Andreoli. Uno spettacolo annunciato come una piccola genesi sonora e visiva, senza parole, adatta a spettatori dai 3 anni.
E come anticipano dal Cta sul senso del racconto: «La pancia del mondo è ispirato alle antiche cosmogonie, ovvero a tutti i miti e alle dottrine interpretative delle origini dell’universo, che sul palco e insieme al pubblico diventano rito collettivo per imparare a esercitare sensibilità ed empatia. Una sorta di allenamento alla contemplazione dei fenomeni naturali e al loro ascolto». E ancora: «Il sole e la luna, il giorno e la notte, il respiro del mondo, ogni piccolo battito, ogni goccia che cade e la sua eco nell’infinito: i simboli visivi e sonori sono semi che germogliano, aiutando l’anima all’ascolto dell’essenza profonda della Natura».
Mentre, il 5 febbraio andrà in scena “Jack il fagiolo magico”(Una storia tra terra e cielo). Protagonista la compagnia “La luna nel letto” che, ispirandosi a una fiaba della tradizione orale inglese proporrà un mix di teatro d’attore, di figura e d’oggetti. Lo spettacolo è adatto ai bambini dai 2/3 anni. I testi, la regia e le scene sono di Michelangelo Campanale. E anticipando la trama, ancora dal Cta ricordano: The History of Jack and the Bean-Stalk, stampato da Benjamin Tabard nel 1807, racconta la storia di un bambino che pur essendo piccolo riesce a trovare il lieto fine alle sue disavventure, guidato dal suo istinto, dalla sua fiducia nella vita e dalla sua intelligenza. Una storia emblematica che un’attrice-burattinaia e macchinista come Maria Pascale restituisce al pubblico dei piccolissimi attraverso il gioco della narrazione e la messa in moto di una macchina scenica di piccole dimensioni, raffinata e ricca di dettagli, marchingegni, giocattoli, segni, sguardi e visioni pittoriche.
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In copertina e all’interno due immagini dello spettacolo in programma a Gorizia.