La 23ma edizione di pordenonelegge entra nel vivo oggi, 17 settembre, con oltre 80 eventi e più di 250 protagonisti: un programma fitto di anteprime internazionali e nazionali, premi, incontri, spettacoli tra letteratura, il palcoscenico e la piazza. Protagonista particolarmente atteso al festival è senz’altro il Premio Pulitzer Joshua Cohen, per l’anteprima italiana del libro “I Netanyahu. Dove si narra un episodio minore e in fin dei conti trascurabile nella storia di una famiglia illustre”: lo sfoglierà stasera alle 21 al Capitol, in dialogo con Claudia Durastanti che firma la traduzione italiana. E un altro Premio Pulitzer, la scrittrice Jhumpa Lahiri, riceve alle 18 al Teatro Verdi il Premio Crédit Agricole FriulAdria La storia in un romanzo, riconoscimento giunto alla sua 15ma edizione, nato dalla collaborazione fra Fondazione Pordenonelegge e Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, su impulso di Crédit Agricole FriulAdria. Sarà l’occasione per presentare in anteprima il suo ultimo libro “Racconti romani” (Guanda). L’autrice intervistata da Alberto Garlini parlerà dei suoi nove racconti, un omaggio all’Italia e a Roma, la città d’elezione, la città scelta come nuova radice in una vita da apolide: Roma come protagonista e non come sfondo, senza ombra di folclore.

Jhumpa Lahiri

A pordenonelegge sono state premiate le autrici Linda Cottino e Silvia Metzeltin, alle quali è andato il Premio Speciale Dolomiti Unesco, assegnato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, per l’opera “L’alpinismo è tutto un mondo”. La direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco Mara Nemela e gli organi tecnici della Fondazione hanno selezionato quest’opera perché particolarmente coerente con i principi che stanno alla base dell’istituzione del Premio Speciale Dolomiti Unesco, ovvero riconoscere il lavoro di chi contribuisce a promuovere i valori che hanno reso possibile il riconoscimento, stimolando il processo di diffusione nelle comunità della consapevolezza rispetto ai valori eccezionali universali Unesco. Silvia Metzeltin è alpinista e geologa, Linda Cottino è una giornalista che ha dedicato molta attenzione alla memoria delle donne in alpinismo: imprese, exploit, conquiste e rinunce, ma anche amicizie, incontri, affetti, confronti, letture e riflessioni. E’ un incrocio storico e importante quello fra pordenonelegge e il Premio Itas del Libro di Montagna: grazie alla collaborazione con il Club Alpino Italiano, la sinergia è stata confermata anche in questa 23ma edizione del festival con la presenza di molti autori, come Paolo Ascenti, Tona Sironi, Alex Cittadella, Alberto Paleari, Mario Ferraguti e Angelo Pangrazio, con le tradizionali interviste di Montagne 360: Luca Calzolari e Roberto Mantovani. Dalle avventure dell’alpinismo ai paesaggi vissuti, dalla pratica e la meditazione dei confini alla vita animale, saranno molti gli aspetti di questo straordinario ambiente che troveranno approfondimento. Rigenerazione è la parola che i curatori dell’edizione 2022 di pordenonelegge hanno scelto per interpretare la «speranza di riuscire a intrecciare coraggio e volontà, intelligenza e buona sorte sufficienti per rinnovare la vita, che in questi ultimi mesi ci è apparsa minacciata e fragile più di sempre». Una necessità, quella di rigenerarsi, più che mai urgente per una società che si è trovata a fare i conti con la pandemia e la guerra, ma anche un richiamo alla terra, alla condivisione dei suoi beni. Un tema che richiama perfettamente l’esigenza di offrire un futuro sostenibile e condiviso alla montagna e alle Dolomiti, Patrimonio mondiale, in modo particolare, anche attraverso il riconoscimento a quanti, come Silvia Metzeltin e Linda Cottino, sanno raccontare l’amore per la terra, in questo caso vissuta, sfidata e contemplata attraverso l’attività alpinistica.

La Banda della Finanza.

Sarà la Banda Musicale della Guardia di Finanza a suggellare la 23ma edizione di pordenonelegge: appuntamento pertanto domani, 18 settembre, alle 21 al Teatro Verdi di Pordenone, quando prenderà il via l’incontro sul tema “La civiltà dell’occidente. Processare la nostra storia e cancellare i nostri valori è un errore che può avere conseguenze disastrose”, con il giornalista Federico Rampini intervistato dal presidente di Fondazione Pordenonelegge Michelangelo Agrusti. A conclusione della conversazione il testimone passerà appunto al prestigioso organico della Guardia di Finanza, forte di 45 elementi diretti dal tenente Dario Di Coste, di scena a pordenonelegge grazie all’impegno di ConCentro, Azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone e Udine. Costituitasi ufficialmente nel 1926, riunendo in un’unica compagine strumentale le diverse Fanfare che fin dal 1883 erano state istituite presso alcuni Reparti del Corpo, la Banda Musicale della Guardia di Finanza è attualmente un complesso artistico stabile in cui – sotto la guida dei maestri direttore e vicedirettore – trovano spazio 102 esecutori provenienti da diversi Conservatori italiani. Il suo repertorio comprende brani originali e trascrizioni, e spazia dalla musica classica a quella contemporanea. Le doti di fusione, la qualità del suono e la sensibilità interpretativa rendono il complesso bandistico uno dei più prestigiosi a livello internazionale. Ma prima di esibirsi sul palcoscenico del Teatro Verdi, la Banda Musicale della Guardia di Finanza riserva una piacevole sorpresa, per la mattinata sempre di domani: dalle 11, proprio nel cuore di Pordenone, l’omaggio al pubblico del festival e all’intera città con un momento di spensieratezza e l’esecuzione di musica classica e moderna. Sarà una festa nella festa, un valore aggiunto all’atmosfera spensierata dell’ultima giornata di pordenonelegge.

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In copertina, un momento della consegna del Premio Dolomiti Unesco a pordenonelegge. (Foto Gigi Cozzarin)

 

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