A Lignano, domani, alle 18, nel giardino della biblioteca comunale, sarà inaugurata “MigrArt In Residence”, nuova mostra organizzata dall’associazione Menti Libere e realizzata grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Comune di Lignano Sabbiadoro, altri enti e associazioni del territorio.
La mostra – strutturata in un percorso itinerante fra vari spazi, quelli istituzionali ma anche quelli più informali e dal grande valore simbolico – raccoglierà i lavori prodotti da sei artisti emergenti under 30, selezionati da Menti Libere, che hanno avuto la possibilità di partecipare all’omonima residenza artistica: «La residenza, che si concluderà proprio domani nella città balneare – hanno fatto sapere da Menti Libere –, è la terza in ordine di tempo e desidera invitare a una riflessione sulla realtà dicotomica di Lignano: vivace centro turistico in estate, località intorpidita in inverno». L’Associazione, attiva da dieci anni nell’ambito della promozione sociale attraverso l’arte partecipativa, ha voluto proprio realizzare progetti creativi che destagionalizzino la località balneare. «Assieme a ciò – hanno chiuso -, con questa iniziativa intendiamo permettere ai giovani artisti di confrontarsi con chi ha già maturato esperienza, non solo a livello regionale».
Sono infatti il codroipese Michele Bazzana, il lignanese Ryts Monet e il cormonese Kristian Sturi i tre artisti “tutor” che hanno guidato i più giovani, sotto l’occhio attento della curatrice Eva Comuzzi. I tre volti noti del panorama culturale italiano, e non solo, hanno accompagnato gli under 30 per tutta la settimana di residenza durante la quale sono stati invitati a riflettere, e a produrre delle opere, sul singolare contesto in cui si trovano a lavorare, quello appunto di una località balneare ormai in letargo.
Sempre all’interno della stessa mostra sarà inserito anche il lavoro dell’artista Lucia Pinat che ha dato vita fino al 5 ottobre a una residenza parallela in Carnia, a Pesariis. Non ci sarà dunque solamente uno sguardo sulla località balneare, ma anche quello su una realtà geograficamente lontana come il noto centro montano, conosciuto come il “paese degli orologi”.