La musica può unire, anche in tempo di guerra, e in questi giorni accade concretamente a Trieste, al Conservatorio Tartini che da tempo aveva avviato intense relazioni con il Conservatorio di Kiev – Ukraine Tschaikosky Academi of Music, in vista di scambi formativi previsti nei prossimi mesi. L’escalation delle ultime settimane ha comportato la necessità di una accelerazione immediata, per consentire almeno ad alcune decine di giovani musicisti della capitale ucraina di lasciare il Paese e proseguire la loro vita, e i loro studi, in un contesto di pace e sicurezza. Sono così finalmente arrivate a Trieste quattro studentesse di età compresa fra 19 e 21 anni – Mariia arpista, Natalia violinista, Irina pianista e Iryna violoncellista – assieme a due giovani colleghi 17enni, David che studia direzione d’orchestra, e Oleksandr, che studia la tromba. I due ragazzi hanno potuto lasciare il Paese proprio perché minorenni: se avessero già compiuto 18 anni sarebbero stati potenzialmente impegnati nel conflitto in Ucraina.
Del complesso arrivo in Italia dei sei giovani musicisti ucraini e della lora nuova quotidianità triestina si è parlato ieri mattina in occasione del Welcome Day organizzato per loro al Conservatorio Tartini, dove sono stati accolti dai giovani colleghi musicisti con il direttore Sandro Torlontano e la docente Nicoletta Sanzin, delegata Erasmus, che aveva monitorato giorno per giorno il lungo viaggio dall’Ucraina a Trieste. Un’avventura partita dal dormitorio di Kiev, dove gli studenti si erano rifugiati con le loro famiglie, allo scoppio del conflitto. Da lì è iniziato, con mezzi propri, il viaggio verso Leopoli, la città dove una cinquantina di studenti del Conservatorio era attesa: grazie a un pullman predisposto dal Ministero dell’Istruzione ucraino il gruppo è finalmente riuscito a raggiungere la città di Rzsezow, nella Polonia sud-orientale, dov’è stato ospitato per la notte nel teatro locale. Ripartiti fra il Conservatorio di Vigo, in Spagna, e l’Accademia musicale di Friburgo, in Germania, gli studenti hanno infine raggiunto le loro destinazioni europee.
Il gruppo di Trieste resterà alcuni mesi grazie all’impegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia che, attraverso l’assessore alla Formazione, Istruzione e all’Università Alessia Rosolen, ha raccolto l’appello lanciato dal Ministero dell’Università e della ricerca. «E’ stato uno sforzo straordinario di tutta la rete degli Atenei, Conservatori e Ardis Friuli Venezia Giulia – ha spiegato l’assessore Rosolen – e siamo orgogliosi che il sistema dell’Alta formazione della nostra regione si sia attivato mettendo a disposizione borse di studio e altre forme di sostegno». Gratitudine per l’ospitalità è stata espressa dalle quattro giovani musiciste ucraine intervenute ieri al Welcome Day del Tartini: tutte hanno lasciato in Patria le proprie famiglie, inevitabilmente il pensiero di ciascuna corre ai propri cari per custodire un filo rosso che tutti si augurano di riannodare al più presto.
Il direttore Torlontano ha accolto con entusiasmo il gruppo degli studenti, auspicando un’esperienza serena e utile sotto il profilo della formazione grazie allo scambio del programma Erasmus+, nella speranza del futuro rientro in un’Ucraina definitivamente pacificata e sicura. In ogni caso, il Tartini ha già allo studio una serie di misure straordinarie di carattere finanziario volte a prolungare, in caso di necessità, la permanenza a Trieste dei giovani musicisti. Gli studenti riceveranno questi mesi borse di studio inclusive dall’esenzione delle tasse universitarie, di alloggio, vitto e pocket money per le spese correnti, assieme a servizi essenziali di accoglienza, orientamento e inserimento nel contesto universitario, di assistenza sanitaria e integrazione attraverso corsi intensivi di italiano, mediazione e supporto psicologico».
Info e dettagli: Conservatorio Tartini conts.it
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In copertina e all’interno la festa di accoglienza per gli studenti ucraini al Conservatorio Tartini di Trieste.