Icona della danza mondiale, danzatore per l’American Ballet Theatre, Alonzo King ha fondato nel 1982 a San Francisco la sua compagnia Lines Ballet, protagonista fin dagli esordi delle stagioni e dei festival più importanti a livello mondiale. La celebre compagine multietnica sbarca adesso in esclusiva per il Nordest al Teatro Verdi di Pordenone domani, 22 marzo (spettacolo ore 20.30), nell’ambito del nuovo tour europeo. Si tratta dell’unica data italiana – oltre all’esibizione al Ravennafestival – di presentazione del nuovo dittico di coreografie in prima assoluta per l’Italia “The personal element” e “Azoth”, entrambe firmate da questo re assoluto della danza contemporanea americana e mondiale.
Coreografo cosmopolita, Alonzo King ha elaborato un linguaggio dove la purezza neoclassica incontra e sposa con accostamenti vertiginosi la fluidità sanguigna della danza afroamericana. Ne emerge uno stile visionario, per ballerini contemporanei, virtuosi, ma con una qualità drammatica di fondo. Lo spettacolo che sarà presentato a Pordenone è un lavoro in due quadri ispirati agli elementi che costituiscono Terra e Cielo e all’alchimia capace di sublimarli in oro spirituale. Grande ammiratore di George Balanchine, Alonzo King ha sviluppato una danza inventiva, sensuale, vibrante con il contributo di danzatori forti di una tecnica ineccepibile. Grazie alle collaborazioni con artisti di diversa provenienza e disciplina, King genera creazioni nutrite di forti diversità culturali: un ponte tra tradizione e modernità che infonde la danza classica di nuove potenzialità espressive.
Il sublime coreografo afroamericano concepisce la danza come una scienza – fondata su universali principi geometrici di energia ed evoluzione – e continua a sviluppare un nuovo linguaggio del movimento partendo dalle basi della tecnica classica. La prima, suggestiva coreografia in scena, The personal element, è composta per otto danzatori che offrono allo spettatore l’opportunità e il piacere di meravigliarsi dei movimenti del corpo al cospetto della partitura per pianoforte composta per l’occasione da Jason Moran. In Azoth si svela il significato in alchimia dell’azoto, agente essenziale nelle trasformazioni. Nome assegnato dagli antichi alchimisti al mercurio, è l’elemento primordiale con cui ogni altro metallo risultava formato. Per questo lavoro dal titolo così evocativo Charles Lloyd, Jason Moran e Alonzo King creano un indissolubile dialogo tra movimento e musica.
«Il termine Lines (traduzione letteraria di “linee”) è un’allusione a tutto ciò che è visibile nel mondo fenomenico», spiega il fondatore della compagnia Lines Ballet Alonzo King. «Non esiste nulla che non sia formato senza una linea. La linea e il cerchio sono presenti in ogni forma visibile. Nella matematica si tratta di una serie infinita di punti dritti o curvi senza larghezza. Siamo contornati da linee: le nostre impronte digitali, la forma del nostro corpo, le costellazioni, la geometria. La linea implica connessione genealogica, progenie e parole. Indica una direzione, un’intenzione di comunicare e un concetto. Il filo di un pensiero. Una frontiera o l’infinito. Una linea melodica. Una vibrazione o un insieme di punti: una linea è l’organizzazione visibile di ciò che vediamo» conclude il coreografo.
Info e prevendite: www.teatroverdipordenone.it (telefono 0434.247624)
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In copertina e all’interno coreografie di Alonzo King che domani sarà al Verdi.