La Guerra fredda geopolitica di ieri e la Guerra fredda finanziaria e tecnologica in cui siamo immersi oggi, all’alba del terzo millennio: il ragionamento sul futuro dell’Europa e sulle alleanze commerciali in rapida evoluzione, di pari passo con i fragili equilibri economici e imprenditoriali, può trarre utili spunti da una rilettura inedita delle dinamiche che hanno scandito nella seconda metà del secolo scorso le relazioni tra blocco occidentale e blocco orientale. Un’analisi rilevante per capire come si siano spostate le sfide che riguardano oggi l’avvenire del Vecchio continente. Proprio questo sguardo fra passato e futuro alimenterà la 38ma edizione del ciclo di cultura economica organizzato dall’Istituto Regionale Studi Europei di Pordenone dedicata a “Scambi e benessere economico nell’Europa dei blocchi”, in programma nel mese di marzo il venerdì, da oggi al 25, nella Casa dello Studente di Pordenone, dalle 15.30 alle 17. Un confronto che vedrà protagonisti quattro noti studiosi di storia dell’economia.
Giulio Mellinato
Curato da Giulio Mellinato, docente di Storia Economica e History of Globalization all’Università di Milano Bicocca, il ciclo di conferenze prenderà il via quindi questo pomeriggio con l’evento inaugurale focalizzato su “Il periodo della Guerra fedda, laboratorio misconosciuto”. «Dal punto di vista politico e strategico – spiega Mellinato – quello fu un lungo periodo di divisione con profonde conseguenze sociali, culturali, ideologiche. Tuttavia, estendere questa immagine di contrapposizione anche all’economia non è corretto. In quel periodo le due Europe si sono inventate forme di collaborazione che in parte hanno influito sulle traiettorie non sempre lineari dell’integrazione europea. Se la situazione geostrategica era di contrapposizione, su altri scenari la situazione era diversa con evoluzioni e conseguenze sottotraccia ancora tutte da studiare». Studioso di storia economica con particolare riferimento alla storia internazionale dei trasporti e dei commerci, la storia marittima dalla metà del XIX secolo all’età contemporanea, Mellinato ha fatto parte del direttivo della Società Italiana di storia del lavoro, ed è autore di diversi saggi tra cui i recenti “I custodi dello sviluppo. Manager Iri e cultura del lavoro”.
Sarà Giulio Mellinato a introdurre anche i successivi tre incontri, tutti disponibili sia in presenza (con Green Pass come da normativa vigente), sia online in diretta streaming. La partecipazione a tutti gli incontri è gratuita, con prenotazione obbligatoria (per entrambe le modalità) nello spirito di confronto e dibattito con interventi liberi da parte del pubblico.
Il secondo appuntamento di venerdì 11 marzo vedrà Mellinato dialogare con Paolo Tedeschi e avrà come titolo “Banche e limoni. Finanza e commerci durante la Guerra fredda”. Tedeschi è professore ordinario alla Scuola di Economia e Statistica all’Università Bicocca di Milano. Ha tenuto corsi e seminari di Economics and History og the European Integration in Belgio, Lussemburgo, Francia. Nella terza conferenza del 18 marzo, ospite assieme a Mellinato sarà la studiosa Valentina Fava, docente di Storia LaEconomica nel dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, oltre che direttrice esecutiva del centro di ricerca sulla mobilità e l’industria automobilistica Cami, autrice di diversi saggi sulla storia dei trasporti e della Guerra Fredda. Il suo intervento sarà focalizzato sul caso “Fiat nell’Urss. Contrapposizioni politiche e occasioni economiche”. Chiuderà il ciclo di conferenza, venerdì 25 marzo, la conversazione fra Giulio Mellinato e Giancarlo Corò, docente di Economia e Politica dello Sviluppo di Ca’ Foscari, con il titolo “Dopo la Guerra Fredda. Più benessere o più disuguaglianze?”. Corò è docente di Economia e Politica dello Sviluppo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, componente del Comitato Scientifico della Fondazione Nord Est e del Comitato Scientifico-editoriale del Rapporto ICE L’Italia nell’Economia internazionale.