di Giuseppe Longo
“Dalla storica dimora della Villa de Claricini Dornpacher, con i suoi preziosi giardini, alla sede del Caffè Letterario Udinese, con le sue preziose narrazioni”: questo il tema che farà da filo conduttore all’incontro programmato proprio dall’attivissimo sodalizio culturale cittadino guidato con tanta passione da Maria Sabina Marzotta per dopodomani, mercoledì 29 settembre, alle ore 17.30 alla Odòs Libreria Editrice di vicolo della Banca, 6. Un incontro che, dopo le calde giornate estive, apre la nuova stagione di appuntamenti del Caffè, in presenza pur con tutte le precauzioni richieste dall’emergenza sanitaria ancora in atto. Interverrà il presidente della Fondazione de Claricini, dottor Oldino Cernoia, assieme al responsabile della cantina della Villa, enologo Paolo Dolce. La loro presenza a Udine consentirà di compiere un’avvincente escursione culturale «in quel meraviglioso paesaggio del nostro territorio friulano, portatore di empatia con la natura», sottolinea la presidente Marzotta che condurrà serata e dibattito.
Maria Sabina Marzotta
Oldino Cernoia
Villa de Claricini Dornpacher sorge a Bottenicco, piccola frazione di Moimacco in mezzo alla campagna alle porte di Cividale, e oltre a rappresentare un importante faro culturale della nostra regione – basti pensare alle iniziative programmate nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, anche in collaborazione con una importante realtà pordenonese -, è una significativa presenza nell’offerta enologica del Friuli Venezia Giulia, in quanto nei suoi vigneti si raccolgono uve – e proprio ora è tempo di vendemmia! – che consentono di ottenere vini molto apprezzati sul mercato e dagli intenditori. Nel contempo, è location ambita per incontri, convegni, cerimonie e feste raffinate, tra le quali primeggiano i matrimoni. L’elegante dimora fu edificata intorno alla metà del secolo XVII dalla famiglia de Claricini Dornpacher e dal 1971 – quindi da mezzo secolo esatto – è sede della Fondazione omonima istituita per volere della contessa Giuditta de Claricini, ultima proprietaria della Villa, con lo scopo di conservarne il patrimonio avito e promuovere studi e manifestazioni culturali. Ed è quanto l’istituzione fa costantemente a beneficio del Friuli.
«La famiglia de Claricini, proprietaria della Villa – informa una nota storica della Fondazione stessa -, proveniva da Bologna e si insediò a Cividale verso la metà del XIII secolo. Grazie all’impegno politico e alle unioni matrimoniali con importanti casate friulane, la famiglia acquisì potere e ricchezza fino ad ottenere nel 1368 l’investitura di beni feudali da parte dell’imperatore Carlo IV. Nel 1418 un’altra investitura imperiale accordava ai de Claricini l’onore di aggiungere al loro cognome il predicato di Dornpacher, casa austriaca estinta».
I giardini all’italiana.
«Le attività politiche e culturali – si legge poi – furono sempre tenute in grande pregio presso i de Claricini: ricordiamo il letterato Nicolò che nel 1466 trascrisse la Divina Commedia, dotando così il suo casato di uno dei più antichi codici danteschi friulani. Nel XVII secolo vi furono due cavalieri di Malta, entrambi di nome Giacomo. In tempi più vicini a noi, il conte Nicolò (1864-1946) fu presidente della Veneranda Arca del Santo di Padova ed ebbe grande interesse per gli studi danteschi e l’arte di Giotto». E ancora: «La realizzazione della villa, grazie ad una serie di testimonianze scritte, si fa risalire al 1670. La forma architettonica allungata richiama la casa padronale friulana; sopra il tetto, un sopralzo centrale con frontone e grandi comignoli veneziani conferiscono imponenza alla costruzione». La villa è circondata da ampi e suggestivi giardini all’italiana, all’interno dei quali c’è una serra costruita a fine Ottocento che accoglie i limoni centenari durante il periodo invernale. Un compendio, insomma, prezioso di cui il Cividalese ma anche il Friuli si vantano.
Vigneti e cantina.
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In copertina, uno scorcio di Villa de Claricini Dornpacher a Bottenicco.