Nel segno delle “sfide” torna il festival vicino/lontano, in programma a Udine da oggi a domenica 15 maggio. Oltre 80 gli appuntamenti in programma – tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni – che coinvolgeranno 200 voci dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Fra i protagonisti: David Tremlett, Lucio Caracciolo, Gianluca Costantini, Ivan Dimitrijević, Stefania Maurizi, Edoardo Zanchini, Giacomo Marramao, Chicco Testa, Slavenka Drakulić, Fabio Deotto, Franco Farinelli, Sergej Bondarenko, Giulia Morello, Stefano Zamagni, Andrea Graziosi, Giada Messetti, Hafez Haidar, Tatiana Biagioni, Massimiliano Panarari, Tamás Gyurkovics, Marianna Filandri, Yvan Sagnet, Carlo Ratti, Andrea Staid, Tonia Mastrobuoni, Guido Crainz, Wlodek Goldkorn, Jacques Rupnik, Domenico Quirico, Valerio Pellizzari. Marcella Bonchio, Riccardo Noury, Helena Janeczek, Fabio Chiusi, Paola Caridi, Valerio Pellizzari, Pier Aldo Rovatti, Hazal Koyunucu, Jonathan Bazzi, Andrea Pennacchi.
Sarà come sempre il Premio Terzani il momento centrale del festival. La serata-evento per la consegna, in programma sabato 14 maggio, torna quest’anno al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 21. Ci sarà lo scrittore Colum McCann, vincitore 2022 per Apeirogon (Feltrinelli), National Book Award 2009, uno dei massimi romanzieri di lingua inglese degli ultimi decenni. A vicino/lontano Colum McCann sarà premiato dalla presidente di Giuria Angela Terzani Staude e dialogherà con la giornalista, scrittrice e regista Francesca Mannocchi, in queste settimane inviata in Ucraina per La7. La colonna sonora della serata, grazie alla collaborazione con Euritmica, è affidata ai Radiodervish. E a chiudere il festival, domenica 15 maggio, sarà Andrea Pennacchi. Accompagnato dalla lap steel guitar di Gianluca Segato, porterà in scena per vicino/lontano un reading libero, ispirato a La guerra dei Bepi, il suo secondo libro. Il programma del festival, per la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, è curato da Paola Colombo e Franca Rigoni con Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani. È “sfide” la parola-chiave che attraverserà gli eventi di vicino/lontano 2022.

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L’edizione 2022 di vicino/lontano prenderà il via questo pomeriggio, alle 18.30, nella Chiesa di San Francesco, con l’inaugurazione ufficiale. Porteranno il loro saluto l’assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Fabrizio Cigolot, e il Magnifico rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton.

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Oggi una duplice analisi sarà portata al festival da uno dei maggiori esperti di geopolitica, il direttore di Limes Lucio Caracciolo: alle 16.30 nel Salone del Popolo di Udine affronterà “Il caso Putin”, presentando il numero 4/22 di LiMes. Lucio Caracciolo, in un dialogo con il presidente della Società Italiana di Storia Militare Virgilio Ilari e Guglielmo Cevolin, presidente di Historia, introdotti dal sociologo Nicola Strizzolo, analizzerà la figura del personaggio che ha scatenato la “sfida” della Federazione Russa all’Ucraina e al mondo. Il presidente Putin è diventato infatti un caso dopo l’attacco sconsiderato del 24 febbraio scorso all’Ucraina. Il mondo si indigna, i leader politici occidentali, ai massimi livelli di responsabilità, lo definiscono apertamente “un macellaio”, “un criminale”, “uno psicopatico”. Ma è sostituibile? Qualcuno in Russia ha la possibilità di farlo cadere? Sarà incriminato e processato davanti a un tribunale internazionale per violazione dei diritti umani e crimini di guerra?
Alle 19, subito dopo l’evento inaugurale del festival 2022, nella Chiesa di San Francesco a Udine Lucio Caracciolo dialogherà invece con Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, allargando lo sguardo sulla “Guerra in Europa. Cosa cambia nel mondo?”. La guerra in Ucraina ridisegna infatti le relazioni geopolitiche: ci attendono tregue armate e un futuro pieno di incognite. L’Unione Europea, teatro del conflitto e testimone di un lungo periodo di pace che ora sembra sfumato, cerca di ricomporsi nel Patto Atlantico. E mentre una Russia in difficoltà nel pantano ucraino guarda verso Oriente per sopravvivere, la Cina cerca di dimostrare prima di tutto a se stessa che la geopolitica è più importante dell’economia e sceglie di non tradire l’alleanza “senza limiti” con la Federazione Russa, osservando a distanza il lento declino di quella che è ancora – fino a quando? – l’unica vera superpotenza economica e militare: gli Usa.

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Sempre oggi: alle 21 nella Chiesa di San Francesco il concerto “Annelies”, in prima nazionale. Un progetto di Fondazione Luigi Bon, vicino/lontano festival e Mittelfest2022 per Mittelyoung, che ripercorre la “sfida” commovente di Anna Frank e del suo diario: giorno dopo giorno le paure, le speranze, il coraggio e la resistenza di lei bambina ebrea costretta alla clandestinità e alla deportazione. Allestito su libretto di Melanie Challenger e musiche di James Whitbourn, il concerto vedrà in scena l’Accademia del Coro del Friuli Venezia Giulia diretta da Anna Molaro, con Delia Stabile soprano e i solisti Chiara Bagolin clarinetto, Cecilia Barucca Sebastiani violoncello, Yuxuan Jin violino, Alessandro Del Gobbo pianoforte. L’opera, nella sua versione cameristica, viene proposta per la prima volta in Italia, e da giovani artisti under 35.

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Stasera, inoltre, alle 21 nell’auditorium Sgorlon, il dibattito “Le nuove generazioni ci insegnano il futuro”, con Cinzia Conti, Raffaela Milano e Pier Cesare Rivoltella. Modera Davide Zoletto. Un evento importante per gli operatori della scuola, della formazione e per tutte le famiglie di oggi, per chiederci quale idea di futuro ci insegnano le ragazze e i ragazzi. Le storie, i percorsi, le identità delle generazioni più giovani si intrecciano a nuovi linguaggi sempre più spesso digitalmente mediati. Un panorama di voci e sguardi complesso e plurale, quello delle giovani e dei giovani di oggi, che per noi adulti è tanto difficile, quanto importante imparare ad ascoltare.

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Infine, sempre alle 21, al Teatro San Giorgio va in scena la conferenza spettacolo “L’altro Pasolini. Guido, Pier Paolo, Porzûs e i turchi”, di Andrea Zannini e Massimo Somaglino, in collaborazione con la Setemane de culture furlane della Società Filologica Friulana e con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Nel 1944, mentre Pier Paolo faceva la sua Resistenza “con le armi della poesia”, Guido, di tre anni più giovane, si unì ai partigiani della Brigata Osoppo sulle montagne del Friuli, dove venne ucciso dai Gap comunisti nell’eccidio di Porzûs. La tragedia segnò profondamente e per sempre Pier Paolo: sul piano degli affetti e sul piano politico. Iniziò, infatti, per lui quel sofferto processo di maturazione politica che lo portò a militare nel Pci. Tra questi due momenti, la scrittura di un dramma che Pasolini non volle mai pubblicare, I Turcs tal Friùl, che contiene la più bella pagina da lui dedicata a Guido. Se non fosse che l’atto unico sarebbe stato scritto nel 1944, un anno prima della morte del fratello…

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L’attualità e le sfide cruciali del nostro tempo sono al centro della seconda giornata del festival vicino/lontano, domani 12 maggio. Libertà di informare, e di essere informati innanzitutto: il caso Assange è giunto alla stretta finale, i prossimi giorni è attesa la decisione del Regno Unito circa l’estradizione del 50enne australiano ricercato dai tribunali americani per la diffusione, dal 2010, di oltre 700mila documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche svolte soprattutto in Iraq e in Afghanistan. Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha dichiarato che l’estradizione d Julian Assange per le sue conseguenze si profila come una “forma di tortura”. Vicino/lontano accende un faro sulla libertà di informazione con la grande scultura “Anything to say? A monument to courage», opera in bronzo dell’artista Davide Dormino che nel cuore della città (piazza Libertà) che ritrae a grandezza naturale, in piedi ciascuno su una sedia, le figure di Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning, personaggi che hanno avuto il coraggio, a rischio della propria incolumità, di schierarsi a difesa della libertà d’informazione, rivelando al mondo verità scomode. Al caso Assange è dedicato l’incontro in programma domani 12 maggio nella Loggia del Lionello alle 18.30, “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange”, che vedrà la partecipazione dello stesso artista Davide Dormino, in dialogo con la giornalista investigativa Stefania Maurizi. Condurrà l’incontro Fabio Chiusi, Research Associate presso la no profit tedesca AlgorithmWatch. Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono entrati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks.

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E sempre domani si preannuncia di particolare interesse l’incontro in programma alle 21 nella Loggia del Lionello, “La guerra alla memoria nella Russia di Putin”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Friuli Storia, che ricostruisce l’offensiva del governo russo contro i custodi della memoria dello stalinismo. Il dialogo vede la rilevantissima presenza dello storico russo Sergej Bondarenko, dal 2009 impegnato in progetti di ricerca per Memorial International, e adesso operativo da Berlino, per l’aggravarsi delle condizioni di lavoro in Russia. Con lui converseranno Giulia De Florio del direttivo di Memorial Italia e lo storico Tommaso Piffer, docente all’Università di Udine. Nel dicembre 2021 la Corte Suprema della Federazione Russa ha disposto la liquidazione di Memorial international, la ong russa fondata durante la Perestrojka dal Premio Nobel Andrej Sacharov per mantenere viva la memoria delle vittime della repressione sovietica. Ci si chiede perché ancora oggi la Russia faccia fatica a fare i conti con il passato sovietico. In che modo la narrazione della storia sovietica imposta dal governo di Mosca ha fornito la giustificazione ideologica della guerra in Ucraina? E poi, che rapporto c’è tra la memoria dello stalinismo e il rispetto dei diritti umani nella Russia di oggi?

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Sono sfide centrali del nostro tempo la “transizione ecologica” e la “transizione energetica”: su quest’ultimo aspetto, intorno agli investimenti necessari per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico si confronteranno al festival domani, alle 19.30 nella Chiesa di San Francesco: Chicco Testa, presidente di Fise Assoambiente, Proger Spa, E.VA Energie Valsabbia e Ad di Telit Communications Spa, Edoardo Zanchini Vicepresidente nazionale di Legambiente, architetto e dottore di ricerca in pianificazione urbanistica, Giuseppe Zollino già presidente di Sogin, la Società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi e l’esperta di energie rinnovabili Patrizia Feletig. Condurrà l’incontro Antonio Massarutto, docente di Economia applicata all’Università di Udine e Research Fellow del GREEN alla Bocconi di Milano. E alle 21.30, sempre nella Chiesa di San Francesco, Fabio Deotto (finalista del Premio Terzani 2022 con “L’altro mondo”), il geografo Franco Farinelli e il giornalista e saggista Marco Pacini (autore per Meltemi di “Pensare la fine”), moderati dal giornalista Stefano Tieri, discuteranno di Antropocene e di come prepararsi all’idea della (nostra) fine come specie, con il preciso scopo di evitarla.

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Molti gli incontri di rilievo domani: alle 17.30 nel Salone del Popolo il dialogo promosso a cura della Sezione Fvg della Società Filosofica Italiana, “Cultura e identità nella Polonia attuale” con Ivan Dimitrijević e Beatrice Bonato. Si parlerà del caso Polonia e di quanto divide la sua società: dai diritti delle minoranze sessuali alla legislazione sull’aborto, alla crisi migratoria. Alle 18 domani nell’aula Pasolini a Palazzo Di Toppo Wassermann la proiezione del documentario “Mesto na travniku / La città sul prato” con le autrici Anja Medved e Nadja Velušček, introdotte da Laura Montanari e Guido Crainz. L’iniziativa rientra nelle attività per GO! 2025, ed è promossa dalla Scuola superiore dell’Università di Udine, nell’ambito del corso “Memorie di Confine”: Nova Gorica e Gorizia saranno insieme Capitale europea della Cultura nel 2025, la proiezione di questo documentario rappresenta una tappa di avvicinamento.

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Sempre domani alle 19.30 nell’Auditorium Sgorlon riflettori sull’incontro “La guerra non ha un volto di donna: Da Caterina Percoto a Svjatlana Aleksievič”, a cura del Premio Letterario Nazionale Caterina Percoto, con Sergia Adamo ed Elisabetta Pozzetto. Interverrà Silvia Parmiani, assessore alla Cultura del Comune di Manzano. Ripercorrere il filo che lega due scrittrici lontane – dal Friuli dell’Ottocento all’Ucraina di oggi – è esercizio meno ardito di quanto sembri. Entrambe dotate dell’«amoroso tocco», Aleksievič si è formata alla letteratura attraverso il giornalismo, elaborando una sorta di ‘racconto documentario’, una formula tutta in germe nella scrittrice friulana Caterina Percoto, che ha affrontato la crudeltà della guerra attraverso le lacerazioni che provoca nei vincoli affettivi e di sangue.

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Domani sera, infine, alle 20.30 al Teatro San Giorgio, riflettori sullo spettacolo “In un mare di voci”, di Nicoletta Taricani e con ospite d’onore Giorgio Deidda, nome di spicco del panorama jazz italiano. In un’originale dimensione jazz, tra musica e recitazione, si parlerà di migrazione, di viaggi disperati nel Mediterraneo alla ricerca di salvezza. In apertura, le testimonianze dell’anestesista Chiara Parvisani e Yannick Julliot, responsabile dei progetti di MSF a Torino, Udine e Trieste, dedicati al supporto sociosanitario rivolto a migranti, rifugiati e richiedenti asilo, tra cui anche persone in fuga dall’Ucraina. «Udine è una delle mete della rotta balcanica e spesso, dopo aver compiuto viaggi lunghi e pericolosi, le persone in arrivo hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari pubblici a causa di barriere amministrative o linguistiche. Lo sportello H.O.P.E. vuole essere uno strumento per supportarli, per esempio nell’ottenere la tessera sanitaria o a usufruire di visite mediche se ne hanno bisogno», ha dichiarato Yannick Julliot, responsabile dei progetti di MSF a Torino, Udine e Trieste.

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In copertina, Lucio Caracciolo direttore di Limes oggi analizzerà il “caso Putin”.

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