(g.l.) La Settimana Santa entra, ormai, nel pieno dei suoi riti che avranno coronamento con il Triduo pasquale: riti che attingono a quanto ci è stato rivelato dai Vangeli, ma anche alla tradizione che li ha innervati rendendoli suggestivi e partecipati nei secoli. Così, sebbene continui a perdurare l’emergenza pandemica, la Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Città Vecchia, a Trieste, non si sottrae alla bellissima consuetudine di allestire un ricco programma liturgico proprio nei giorni che rievocano la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo, un insieme di riti che attingono alle antiche consuetudini cui la frequentata parrocchiale-cappella civica, retta da don Stefano Canonico, è rimasta fedele, tanto da proporre settimanalmente e nelle solennità le celebrazioni eucaristiche secondo il Messale di San Pio V. Evidentemente, quanto annunciato anche quest’anno tiene conto della crisi sanitaria che si ostina a non allentare la presa, condizionando pesantemente la nostra vita. Tuttavia, merita d’essere sottolineato quanto previsto per tre giorni, a partire proprio da oggi.
Elia Macrì
Così, questo pomeriggio, alle 18, come domani e venerdì, alla stessa ora, ci saranno i “Mattutini delle Tenebre” con i Responsori in polifonia su testi di Tommaso Ludovico da Victoria (1548-1611), Carlo Gesualdo da Venosa (1566-1613) e Marc’Antonio Ingegneri (1536-1592). Domani, Giovedì Santo, alle 9, sarà celebrata la “Messa in Coena Domini”, mentre Venerdì Santo, con medesimo orario, ci sarà l’Azione liturgica con la rievocazione della Passione di Nostro Signore. I brani cinquencenteschi saranno eseguiti dalla cappella musicale “Beata Vergine del Rosario”, diretta dal maestro Elia Macrì: soprano Teodora Tommasi, contralti Noémi Boros e Lora Pavletić, tenori Peter Gus ed Emanuele Petracco, basso Enrico Basello. Poi, seguiranno gli altri suggestivi riti del Sabato Santo e del giorno di Pasqua nella loro solennità. Salvando il più possibile, come detto, le tradizioni di questa settimana tutta speciale per i credenti. Ma purtroppo, anche quest’anno, a causa dela zona rossa, mancherà la suggestiva processione per le vie del centro storico con la statua del “Cristo Morto”. Per cui c’è da sperare che, grazie alla campagna di vaccinazione in atto, si ritrovi quanto prima un’accettabile normalità, tanto che nel 2022 tutto possa tornare ai ritmi di sempre.
Niente processione del Venerdì Santo.
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In copertina, la facciata della Chiesa della Beata Vergine del Rosario.