di Mariarosa Rigotti
Padova e Castelfranco Veneto, mercoledì 27 aprile e il giorno successivo, faranno da cornice a un evento che porrà l’attenzione sui fenomeni luminosi, indagandone non solo gli aspetti artistici ma anche guardando al vissuto quotidiano. Si tratta del progetto “Sentire e dire la luce: scienza, scena, poesia, paesaggio” che è a cura di Cristina Grazioli, dell’Università di Padova dove insegna “Storia ed estetica della luce in scena” e “Teatri di figure: storie ed estetiche”. La docente per questo progetto si è avvalsa del supporto organizzativo di Beatrice Marra e di Yu Wang-Mela. Nel dettaglio ecco le sedi in cui si animerà l’iniziativa: mercoledì sarà Padova alla Libreria Mazehual e nel Complesso Beato Pellegrino (chiostro della Magnolia del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari, in via Vendramini 13). Mentre giovedì lo saranno il Teatro Accademico e i Giardini delle mura, ricchi spazi della città castellana.
Cristina Grazioli
Un progetto, questo, già dal titolo molto suggestivo, ma per capire di cosa si tratta, abbiamo sentito la stessa professoressa Grazioli: «Sentire e dire la luce: scienza, scena, poesia, paesaggio vuole portare l’attenzione sui fenomeni luminosi tramite appuntamenti che invitano i partecipanti al dialogo con studiosi e studiose, artisti e artiste, e professionisti e professioniste. Il presupposto è che la chiave di accesso al “discorso” sulla luce nelle arti siano le esperienze della luce in ambiti più vasti, ma anche legate al nostro vissuto quotidiano: la scienza, il paesaggio, il giardino». L’iniziativa, va aggiunto, sarà aperta da un incontro che prende spunto dalla pubblicazione del volume “Dire Luce. Una riflessione a due voci sulla luce in scena”, della stessa Grazioli e di Pasquale Mari, incontro che sarà guidato da un architetto e lighting designer.
Quindi, il “trasferimento” a Castelfranco dove l’evento proseguirà, appunto, il 28 aprile. La giornata, spiega Cristina Grazioli, «sarà introdotta da una conferenza su neuroscienze, luceterapia e cronoterapia, alternando poi riflessioni e conversazioni ad azioni performative (in particolare, La cameriera di poesia – in due tempi) che coniugano poesia, ascolto e performance. Uno specialista della luce in scena ci accompagnerà nell’esercizio di percezione e conoscenza della luce negli spazi del Teatro Accademico e nei luoghi aperti lungo le mura cittadine, dove i partecipanti saranno invitati a “catturare” la luce, scattando foto o girando brevissimi video (esperienza parzialmente sperimentata con Pasquale Mari, in occasione di Una giornata nella luce, 9 maggio 2019, negli spazi di Villa Bolasco, a Castelfranco Veneto)».
Giardini lungo le mura a Castelfranco.
Viene ricordato poi che nell’iniziativa si inserisce la presentazione di alcuni esiti del progetto “Dire Luce. Le parole e le cose che illuminano la scena (lessico della luce in scena e nelle arti contigue)”. L’iniziativa, spiega ancora la professoressa Grazioli, «scaturisce da diverse esperienze che negli anni scorsi hanno visto momenti di partecipazione e condivisione di ricerche e didattica con un pubblico esterno all’ambito accademico; occasioni concepite nell’ambito della luce in scena, ma con sconfinamenti in altri territori, artistici e non».
Così, soffermandosi sulla presentazione delle attività del progetto “Dire luce. Le parole e le cose che illuminano la scena e del Lessico relativo (data base), come viene anticipato, Cristina Grazioli presenterà alcuni degli esiti del progetto con esempi dell’utilizzo e delle accezioni delle parole che sottendono la luce. Tale momento di divulgazione degli esiti raggiunti nell’ambito del progetto di ricerca intende avvicinare e coinvolgere, come è stato in altre tappe del progetto, appassionati e appassionate della luce dei più diversi settori.
Un’opera di Claudia Fabris.
Il lessico sarà consultabile a breve, in versione di “collaudo”, al sito https://direluce.sciami.com/. Come spiega la docente: «La ricerca infatti da un lato si è innervata su testi specialistici, dall’altro lato ha visto il confronto con gli artisti e gli operatori che “agiscono” la luce come pratica, nelle arti e nelle professioni, ma anche con appassionati di questo immenso ambito del sapere e della vita. Si illustreranno anche laboratori e incontri tenutisi nel corso del progetto, in particolare si proietterà il video che documenta il laboratorio “La finestra cieca”, tenuto da Pasquale Mari per studenti e studentesse del corso magistrale Spm al Teatro Accademico nel maggio 2021».
E poi ci sarà l’attesa presentazione del volume “Dire Luce. Una riflessione a due voci sulla luce in scena” di Cristina Grazioli e Pasquale Mari, (uscito per Cuepress, 2021). A presentare ci sarà Alberto Pasetti Bombardella, architetto e lighting designer.
E allora ecco anche un’anticipazione: «Dire luce è la traccia di un dialogo tra un pensiero sulla luce e la sua dimensione operativa, dove le voci si alimentano vicendevolmente. Maturazione di un confronto che si è svolto nelle pagine di una ininterrotta corrispondenza, così come nella forma viva e condivisa di seminari e incontri. Due punti di partenza distinti, che nella loro rispettiva specificità condividono lo stesso orizzonte. Due voci che nella distanza intraprendono percorsi consonanti, incrociano medesime coordinate di riferimento e le condensano in dodici parole-mondi (Invisibilità, Materia, Scrittura, Polvere, Colore, Buio, Voce, Movimento, Trasparenza, Atmosfera, Botanica, Aria)». E ancora: «Le riflessioni intrecciano i riferimenti puntuali al lavoro di scena a considerazioni di tipo storico-critico, con uno sguardo aperto a territori contigui alle arti performative (fotografia, cinema, arti figurative); uno sguardo che si posa a cadenza regolare sulle immagini proposte come parte integrante del tessuto discorsivo». https://www.cuepress.com/catalogo/dire-luce https://www.facebook.com/events/332930465490949?ref=newsfeed
Teatro Accademico esterno…
(Photo Alessandra Quadri)
Quindi, venendo al programma nel dettaglio: si comincia, appunto, con mercoledì 27 aprile a Padova. Alle 16 ci sarà la presentazione del volume “Dire Luce. Una riflessione a due voci sulla luce in scena” di Cristina Grazioli e Pasquale Mari (Cuepress, 2021), alla libreria Mazehual in via Beato Pellegrino 37. Presenterà Alberto Pasetti Bombardella (architetto e lighting designer). Quindi, dalle 17.45 alle 19.15 sarà la volta di “La cameriera di Poesia”, performance partecipativa di e con Claudia Fabris, che condurrà i suoi ospiti in un viaggio poetico e visivo su luce e ombra attraverso il progetto fotografico Hombre, la rivelazione della luce. Location: il chiostro della Magnolia del Dipartimento DiSLL
Si passa poi a giovedì 28 aprile, a Castelfranco Veneto. L’appuntamento sarà al Teatro Accademico. Qui, alle 9.45 saluti e breve introduzione, quindi: alle 10 sarà la volta di “Il ritmo della vita. Neuroscienze della luce e del buio nel benessere e nella malattia” con Francesco Benedetti dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano; alle 11.30 introduzione alla storia del Teatro Accademico e alla sua luce, con Carlo Simioni; alle 12 Pasquale Mari (disegnatore Luci) con “Ascoltare e sentire luce”: ci sarà una visita ai luoghi e ai giardini delle mura della città con Pasquale Mari che guiderà all’osservazione e all’ascolto della luce; i partecipanti ela partecipanti saranno invitati e invitate e a scattare foto e a riprendere brevi video.
E, dopo una pausa, la seconda parte: alle 14.30 è previsto un momento di discussione collettiva sui fenomeni luminosi registrati, con Pasquale Mari; alle 15 Alberto Pasetti Bombardella interverrà con “Il museo in scena. Il rapporto tra l’osservatore e l’Arte mediato dalla regia luminosa”; alle 16 e fino alle 17.15 con Cristina Grazioli ci sarà la presentazione delle attività del progetto “Dire Luce. Le parole e le cose che illuminano la scena, insieme al Lessico della luce: https://direluce.sciami.com/
Quindi, tappa ai giardini delle mura di Castelfranco: dalle 17.30 alle 19.30 “La cameriera di Poesia”, performance partecipativa di e con Claudia Fabris, condurrà i suoi ospiti in un viaggio poetico e visivo su luce e ombra attraverso il progetto fotografico Hombre, la riVelazione della luce.
Nei momenti di confronto e discussione saranno coinvolti tutti i partecipanti che si confronteranno sui diversi saperi messi in campo dall’esperienza della luce e sulla terminologia impiegata a definirla (tanto in ambiti specialistici che nel linguaggio comune).
Insomma, due giornate molto ricche alle quali è annunciata la partecipazione, tra gli altri, di Pierangela Allegro, Guido Bartorelli, Francesco Di Marco, Farah Polato, Michele Sambin, Paola Piizzi Sartori e Sarah Sartori…
… e interno (laboratorio con Mari).
(Foto Rebecca Comunello)
Tutto il programma dell’iniziativa si trova al sito https://direluce.sciami.com/ dal 25 aprile, per informazioni e iscrizioni scrivere a progetto.direluce@unipd.it il Progetto è sostenuto da Disll- Porgetti di Terza Missione.
Dagli organizzatori ancora una nota: la prenotazione è vivamente consigliata per “La Cameriera di poesia” e in ogni caso gradita anche per gli altri appuntamenti al fine di agevolare l’organizzazione
E per concludere, ci sono i ringraziamenti da parte degli organizzatori: «si ringraziano calorosamente per la collaborazione il Comune di Castelfranco Veneto e tutto il personale del Teatro Accademico, la Libreria Mazehual. E Nadia Radovich per la grande disponibilità».
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In copertina, il Complesso Beatro Pellegrino, Chiostro, a Padova. (Foto Yu Wang-Mela)