«Quella di oggi è una giornata che incarna un profondo senso di rinascita di una comunità che si ritrova nelle sue tradizioni identitarie. Ma per Gemona del Friuli la festa del Santo patrono è molto di più: durante i lunghi mesi di pandemia, in sinergia con l’Amministrazione comunale e con quella regionale, la comunità dei religiosi ha saputo creare le condizioni per un rilancio culturale e turistico sulle orme di Sant’Antonio di Padova». Lo ha detto l’assessore regionale Barbara Zilli, che ieri mattina ha partecipato alla messa solenne celebrata nel Santuario di Sant’Antonio di Padova, a Gemona, per la ricorrenza del Patrono della cittadina, portando il saluto dell’Amministrazione regionale.
«Il forte legame che unisce la figura del Santo a questa comunità – ha sottolineato l’esponente della Giunta Fedriga – ha aperto nuove strade, come il Cammino a lui dedicato, inaugurato lo scorso anno: è il Cammino di Sant’Antonio, da Gemona del Friuli a Padova, un itinerario che porta Gemona e il suo territorio al centro di percorsi religiosi e turistici importanti, aperti verso nuove prospettive e opportunità».
Quello di Gemona è il santuario più antico al mondo dedicato ad Antonio di Padova e testimonia nei secoli la grande e pia devozione per il Santo. Il solenne rito cristiano è stato celebrato ieri mattina da padre Luciano Bertezzo; presenti anche il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, e altri amministratori municipali.

Due momenti della celebrazione.

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In copertina, la statua di Sant’Antonio da Padova nello storico Santuario di Gemona.

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