di Mariarosa Rigotti

C’è tempo fino a domani, 30 novembre, per iscriversi gratuitamente al workshop “Living Object: il tavolo, la sedia, la finestra”. Un laboratorio sulla relazione fra corpo, spazio e oggetti, che rientra nel progetto europeo Puppet & Design. Si tratta del secondo workshop inserito nel progetto europeo Puppet & Design, capitanato dal Cta di Gorizia e realizzato in collaborazione con Lutkovno con Lutkovno Gledališče Lubiana, Studio Damuza di Praga e Istituto Europeo di Design di Madrid.
Il laboratorio, come detto, è gratuito ed è rivolto a cittadini europei di qualsiasi età, di venti ore, prevede fino a un massimo di quindici partecipanti, (non solo danzatori) e ognuno sarà invitato portare un oggetto di uso quotidiano. A condurlo Alessandro Pallecchi, Giulia Spattini e Maurizio Camilli del Balletto Civile diretto da Michela Lucenti. Inoltre, parteciperanno ai lavori: l’artista visivo Franco Hüller (che ha già collaborato con il Cta per le illustrazioni dello spettacolo “Berta è scappata”) e la fotografa Kaciaryna Pikirenia.
Nella sostanza, come viene anticipato, il percorso proporrà «un’indagine sulla relazione tra lo spazio corpo, lo spazio che ci circonda e gli oggetti che abitano la nostra vita quotidiana. Partendo dalla certezza che la nostra quotidianità è un costante rapporto di scambio e di interazione con il mondo che ci circonda, ci si interrogherà su come la nostra prospettiva possa cambiare se gli oggetti vengono spostati nello spazio e come cambi il nostro modo di relazionarci ad essi in base al punto di vista da cui li osserviamo: ci siamo mai chiesti se e quando siamo l’azione principale e quando quella secondaria». Inoltre, in questo workshop, «prendendo coscienza del fatto che lo spazio che andiamo ad occupare non è mai neutro, attraverso un lavoro fisico si aiuterà il corpo a costruire azioni, risvegliando la consapevolezza necessaria per mettersi in relazione con lo spazio circostante e gli oggetti». E, ancora, «componiamo con il corpo partiture fisiche continue e siamo costantemente in relazione spaziale con il mondo che ci circonda. Siamo in primo piano seduti a un tavolo, poi diventiamo sfondo affacciandoci ad una finestra, e in questa traiettoria, che cambia la prospettiva, interagiamo con gli altri. Come cambia la nostra visione se gli oggetti vengono spostati nello spazio? Come cambia il nostro modo di metterci in relazione ad essi in base al punto di vista da cui li osserviamo? Siamo consapevoli di quando siamo l’azione principale? Attraverso un lavoro fisico renderemo pronto il nostro corpo a costruire azioni risvegliando la consapevolezza necessaria per metterci in relazione. Lo spazio che occupiamo non è mai neutro».
Questo il percorso, mentre ricordando il percorso di chi condurrà il laboratorio, si ricorda intanto il Balletto Civile: questo nasce nel 2003 con Michela Lucenti, in collaborazione con Emanuele Braga, Maurizio Camilli, Francesco Gabrielli ed Emanuela Serra. Si definisce «collettivo nomade di performers. Il lavoro parte dal corpo e dal suo studio e non dalla danza». E Michela Lucenti sottolinea: «Il movimento codificato, che richiede qualsiasi tipo di danza, presuppone una coscienza del corpo e molto spesso dobbiamo chiederci come per l’attore e il danzatore si possa raggiungere questa coscienza del corpo che ci permetterà poi di accedere alla tecnica interpretativa e di conseguenza al senso dell’azione. Il punto fondamentale è la calma, cioè un’accettazione del momento presente in cui ci si trova».
Va ricordato che Il Balletto Civile ha ricevuto diversi riconoscimenti: Premio Anct dell’ Associazione Nazionale dei Critici nel 2010 e nel 2012, Premio Internazionale Roma Danza 2011, Premio MyDream per la sua importante ricerca nell’ambito del teatro fisico. Dal 2009 la Compagnia è in residenza artistica presso la Fondazione Teatro Due di Parma.
Mentre Franco Hüller: è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha completato la formazione all’Accademia di Belle Arti di Verona. Il suo percorso artistico, viene spiegato, «è segnato dall’incrocio di forme differenti di espressione e dalla ricerca di una costante interazione con l’interlocutore fruitore dell’opera». Insegna disegno e pittura al Fine Art Program della Prague City University e tiene corsi di illustrazione e pittura. Inoltre, dal 2017 ha assunto il ruolo di Program leader nella Foundation School of Art, Design and Media Practice alla Prague City University. Ha all’attivo corsi di estetica e comunicazione in istituti superiori, oltre a laboratori creativi sviluppati con disabili intellettivi e giovani disagiati. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali in Italia e in Repubblica Ceca.
E poi si ricorda che Kaciaryna Pikirenia (nata a Minsk, BY nel 1990) ha studiato allo IED (Instituto Europeo di Design) e si è laureata in Graphic Design nel 2018 presso la Prague City University. Ha lavorato alla Lohvinaŭ House of Literature (Minsk) e ha vinto nel 2020 il premio nazionale “Aniempadystaŭ”. Kaciaryna ha curato copertine e layout di oltre 60 pubblicazioni (tra cui Jerome K. Jerome, Uzi Weil, Valzhyna Mort, Gregor Zander, Ewa Lipska e Serhiy Zhadan); basa la sua ricerca su «un intreccio tra tipografia, illustrazione e fotografia», alternando alla sua attività di book designer l’insegnamento di Tipografia e di Presentation & Portfolio presso la Foundation School of Art, Design and Media Practice a Praga.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al Cta chiamando lo 0481.537280; info@ctagorizia.it

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