È un appassionato omaggio al decano dei compositori contemporanei del Friuli Venezia Giulia, Daniele Zanettovich, lo “Stabat Mater” che andrà in scena domani 12 dicembre, alle 20.45, nella Concattedrale di San Marco, a Pordenone, nell’ambito del 30° Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordenone e Centro culturale Casa Zanussi, diretto dai maestri Franco Calabretto ed Eddi De Nadai. Progettato in collaborazione con il Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, lo “Stabat Mater” vedrà in scena il Coenobium Vocale, diretto da Maria Dal Bianco, con l’apporto di Massimiliano Raschietti, organo solista, Cecilia Bernini, mezzosoprano, e Francesco Lovato, viola. Il progetto ha il suo cardine nella significativa opera dell’insigne musicista di Aquileia (ma con radici triestine), uno “Stabat Mater” per coro virile, mezzosoprano solista, viola concertante e organo. Completeranno il programma due opere in prima assoluta di due giovani compositori, Antonio Maria Fracchetti e Mathias Johannes Schmiedhammer, commissionate dai Festival di Musica Sacra di Pordenone e di Trento e Bolzano, sul testo dell’Invocazione alla Vergine dal Paradiso di Dante. Il concerto è inserito nella 50ma edizione del Festival trentino, con esecuzioni nei due capoluoghi provinciali della vicina regione.

Ultimato nel 2002 e seguito da una versione per piccolo organico sinfonico, lo “Stabat Mater” di Daniele Zanettovich entra nella dimensione del “sacro” nella sua più solenne e spaziata gestualità, abbracciando le espressioni dello stile oratoriale e incontrando contestualmente la monodia medievale, emblema della tradizione musicale cattolica. Richiami espliciti a quella tradizione si evincono dal sobrio tessuto strumentale della partitura caratterizzato da un apporto timbrico “brahmsiano”, scandito da 20 terzine.

L’Inno alla Vergine per coro maschile, organo e timpani commissionato dal Festival al compositore Antonio Maria Fracchetti è una composizione basata sui versi 1-39 del canto XXXIII del Paradiso, testo di alta devozione che Dante Alighieri affida alla voce di San Bernardo da Chiaravalle, sua guida nell’ultima parte del viaggio descritto nella Commedia. Composto nel gennaio del 2021, il brano utilizza l’orazione dantesca per cinque volte consecutive, alternando momenti di canto a momenti di recitazione. La scrittura vocale impiega alcuni effetti contemporanei come la recitazione sovrapposta al canto e l’alternarsi delle sillabe di una parola tra voci diverse. In Preghiera alla Vergine il compositore Mathias Johannes Schmidhammer riflette sullo stato d’animo che prevale nel Paradiso di Dante Alighieri. Il coro non canta un testo, ma lascia che l’ascoltatore sprofondi nel suono delle armonie attraverso il passaggio tra le singole vocali. I suoni scuri dei pedali dell’organo e del basso sembrano un lontano ricordo del fatto che Dante abbia dovuto attraversare l’Inferno e il Purgatorio per vedere la gloria del Paradiso.

Il Coenobium Vocale.

Il Festival Internazionale di Musica Sacra è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e con Promoturismo FVG, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli. Con la 30ma edizione il Festival prosegue nel progetto triennale “Trinitas. Trinità dell’umano”, dedicandosi all’esplorazione del tema “Mater. Madre”. Inserito stabilmente nel circuito Italiafestival, Festivalfinder.eu., il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone è sostenuto da Bcc Pordenonese Monsile, Electrolux e DForm, e si svolge in partnership con Fondazione Concordia Sette e la Diocesi di Pordenone.

L’accesso in Duomo è gratuito, con super green pass obbligatorio e con prenotazione via mail a pec@centroculturapordenone.it. Info sul nuovo sito dedicato www.musicapordenone.it

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In copertina, il maestro Daniele Zanettovich decano dei compositori contemporanei del Fvg.

 

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