La musica tracciata dagli strumenti come una calligrafia tracciata col pennello: è la cifra stilistica, ma anche l’autodescrizione della musica di Toshio Hosokawa, il compositore giapponese – classe 1955, nativo di Hiroshima – che rappresenta oggi il prezioso e peculiare anello di congiunzione fra la cultura musicale dell’Oriente e quella dell’Occidente. Noto per essere fra i fondatori dell’International contemporary music seminar and festival di Akiyoshidai, del quale è stato direttore artistico fino al 1998, Hosokawa si è confrontato con la tradizione musicale del suo Paese d’origine attraverso lo studio del repertorio di corte (gagaku) e dello shō (l’organo a bocca simile al flauto diritto), maturando un linguaggio nel quale non è possibile scindere le influenze occidentali dalle peculiarità giapponesi. Le sue partiture si fondano sui principi del buddismo zen e l’interpretazione simbolica della natura: suono e silenzio rivestono uguale importanza, perché le note nascono e muoiono come il respiro in un continuo divenire e “il silenzio è pieno del suono se solo sapessimo ascoltarlo”.
Proprio a Toshio Hosokawa, alla sua ispirazione compositiva e alla sua opera è dedicato il progetto curato dalla pianista e filosofa della musica Letizia Michielon, promosso dal Conservatorio Tartini di Trieste in sinergia con molti Atenei e prestigiose Accademie italiane, come l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Politecnico e l’Università Statale di Milano e l’Accademia di Brera. In programma un ricco confronto digitale internazionale, nella giornata di venerdì 14 maggio, integrato da un workshop programmato in streaming live, e dal concerto in cartellone al Teatro Miela di Trieste, il giorno successivo, alle 15, collegato al linguaggio compositivo di Hokosawa e alla sua filosofia della “calligrafia di suono sulla tela come silenzio”.

Col Tartini un convegno
sul suo pensiero musicale

Appuntamento, quindi, venerdì 14 maggio, alle 8.40, sulla piattaforma raggiungibile per tutti in un clic alla url https://meet.garr.it/en/live/convegno1. “La mia musica è calligrafia. Suono e silenzio nel pensiero musicale di Toshio Hosokawa“ titola il Convegno nazionale di Filosofia della musica che ha impegnato il Dipartimento di Strumenti armonici del Conservatorio Tartini. «All’identità nomade di Toshio Hokosawa, straordinario artista tra i più celebrati della scena mondiale – spiega la curatrice Letizia Michielon – abbiano scelto di dedicare questo incrocio di riflessioni, per indagare i nodi nevralgici della poetica del musicista giapponese nella quale si intrecciano i temi del silenzio e del vuoto, l’attenzione per la natura e la passione per l’arte figurativa, in particolare per la calligrafia. Si avvicenderanno autorevoli studiosi afferenti alle Università di Ca’ Foscari, Padova, Milano, Udine, Università della Calabria, Università di Leiden e di illustri docenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, del Conservatorio Giuseppe Verdi e della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano. Nella prima parte della giornata yamatologi e orientalisti ricostruiranno le coordinate culturali che alimentano la concezione estetica dell’artista giapponese, ispirata ai principi del buddismo zen, alle stupefazioni evocate dal teatro nõ, all’essenzialità che caratterizza l’arte grafica giapponese e il genere letterario dell’haiku. La complessità del linguaggio compositivo di Hosokawa sarà invece approfondita nella seconda parte del convegno, grazie all’analisi di alcuni suoi lavori affrontati attraverso la prospettiva incrociata di musicologi, estetologi, filosofi della musica e compositori». Chairman del convegno sarà il docente Bonaventura Ruperti di Ca’ Foscari. Introdotti dai saluti istituzionali del direttore del Conservatorio Tartini Roberto Turrin e del presidente Lorenzo Capaldo, si alterneranno gli interventi di Tiziana Lippiello, rettore Università Ca’ Foscari, Giangiorgio Pasqualotto dell’Università di Padova, Aldo Tollini della stessa Ca’ Foscari, del calligrafo Norio Nagayama e di Rossella Menegazzo (Università Statale di Milano), oltre a Silvio Ferragina Dalì (Politecnico di Milano), Tetsuro Shimizu (Accademia di Belle Arti di Brera), 11.55-12.20: Alessandro Solbiati (Conservatorio di Milano), Roberto Calabretto (Università di Udine), Luciana Galliano (Università Ca’ Foscari), Andrea Giolai (Leiden University), Pier Alberto Porceddu Cilione (Università di Verona), Roberto Favaro (direttore Civica Scuola di Musica Milano-Accademia di Belle Arti di Brera).

Workshop e poi concerto
al Teatro Miela

Il convegno si concluderà, dalle 17.30 sempre in streaming live, con un workshop realizzato dagli studenti di Composizione e Nuove Tecnologie del Conservatorio di Trieste: la sessione, accessibile al link https://meet.garr.it/en/live/workshop, sarà palcoscenico per la presentazione, in prima esecuzione assoluta, di alcune partiture in omaggio a Hosokawa, programmate nel concerto di sabato prossimo al Teatro Miela (ore 15), nell’ambito di Satierose, l’annuale rassegna di Bonawentura dedicata al compleanno di Erik Satie che nell’edizione 2021 declina il tema del’attesa dedicando a pazienza e gioco la kermesse Jeu de Vivre. La pazienza. Il concerto è a cura del Dipartimento Starm del Conservatorio “Tartini”, in collaborazione con i dipartimenti di Archi, Fiati, Canto, Composizione, Musica e Nuove Tecnologie per il coordinamento di Letizia Michielon. Motore delle esecuzioni saranno le opere di Erik Satie, contestualizzate nella tradizione francese coeva, in raccordo con la poetica dell’ascolto, del silenzio e dell’attesa che caratterizza la cultura orientale, in particolare il linguaggio compositivo di Toshio Hosokawa. Del compositore giapponese saranno esplorate la passione per il gioco (si pensi all’Etude n.4 per pianoforte, Ayatori), la passione per la natura, le connessioni con l’estetica del vuoto e la profonda attrazione per l’arte figurativa, in particolare per la calligrafia. A questi temi si collegheranno le opere di compositori giapponesi come Toru Takemitsu, la première di Claudio Ambrosini, i lavori di musicisti contemporanei europei e russi (Berio, Fedele, Gubajdulina, Perocco), attratti dalla filosofia del suono orientale, e le prime assolute strumentali e audio-video realizzate dagli studenti del Conservatorio in omaggio a Hosokawa. Le esecuzioni saranno alternate alla lettura di brevi haiku interpretate da Martina Spessot e Mathia Neglia, studenti del corso di Arte scenica presso il Conservatorio “Tartini”. Un ulteriore spazio di approfondimento dedicato agli allievi, organizzato da Bonawentura, è previsto per domenica 16 maggio, alle 15, dal vivo al Teatro Miela, con “Musica aleatoria e gioco della performance”, un seminario con Carlo de Incontrera, Francesco Dillon, Veniero Rizzardi, Riccardo Martinelli, Anna D’Errico. Sono previste brevi performance che coinvolgeranno allievi del Conservatorio Tartini di Trieste – dedicate a “Pazienza del Violoncello” – e del Conservatorio Tomadini di Udine.

Ingresso su prenotazione telefono 040.365119 biglietteria@miela.it Ulteriori informazioni sul sito del Conservatorio Tartini di Trieste: conts.it

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In copertina e qui sopra il compositore giapponese Toshio Hosokawa.

 

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