Un Festival itinerante concepito nel segno dell’arte e della performance, per connettere al territorio alcune delle più note e affermate personalità dell’arte contemporanea del nostro tempo: dieci residenze e dieci artisti internazionali scandiranno, nei mesi di giugno e luglio, B#Side the River, il progetto promosso dall’associazione di promozione artistica e culturale IoDeposito, legato al fiume Isonzo, al suo ruolo storico, alla sua dimensione contemporanea per le genti e le comunità di confine. L’edizione 2022 del Festival di Arte Contemporanea B#Side the River insiste su una vasta area dell’Isontino e della Bassa Friulana: coinvolgerà infatti i centri di Gradisca d’Isonzo, Monfalcone, Cervignano, Farra d’Isonzo, Sagrado, Staranzano, Ruda, Fogliano Redipuglia e Mariano. Fulcro del Festival saranno le residenze di dieci artisti internazionali, motore della riscoperta della storia recente di questi luoghi e della sua valorizzazione in rapporto alle comunità del territorio, che saranno parte attiva in varie fasi del progetto.

Lang Ea

Fino alla fine del mese di luglio, nell’arco di dieci settimane, i dieci artisti internazionali selezionati dal Festival (uno per ogni settimana) risiederanno nei territori che ospitano l’evento. Filo rosso del progetto sarà la rilettura della narrativa storica legata al fiume Isonzo. Attraverso metodologie che coinvolgono la popolazione locale, gli artisti saranno motore per ricerche etnografiche condivise, ricerche d’archivio collettive, visite a luoghi storici, passeggiate sensoriali e sonore, performance aperte al pubblico di straordinario impatto artistico ed emozionale: obiettivo è la creazione di opere d’arte inedite, nutrite della memoria collettiva che risiede nei luoghi e che confluiranno nelle due mostre di Udine al “Rifugio Antiaereo” di Piazza I Maggio (date da definire) e di Trieste, dal 10 al 27 novembre nella Sala Xenia in Riva 3 Novembre.

Il calendario del festival sarà reso noto, insieme i nomi di tutti gli artisti selezionati, in occasione della prima restituzione pubblica, programmata per domani, alle 11, nel parco fuori Porta Nuova a Gradisca d’Isonzo: protagonista sarà l’artista neozelandese di origine cambogiana Lang Ea con l’installazione KA-Boom, che rispecchia la sua vocazione sui temi sociali, espressa principalmente attraverso sculture e installazioni che utilizzano materiali di uso quotidiano. L’obiettivo di Lang Ea è produrre lavori estesi che rispondano – o riflettano – il loro ambiente. Per l’occasione saranno organizzati un aperitivo con l’artista e un breve talk ai piedi dell’opera. B#Side the River proporrà a seguire molti eventi disseminati sul territorio, proposte che spazieranno dalle performance live agli incontri one to one con gli artisti, ai laboratori per i ragazzi. Tutti i percorsi espositivi e le iniziative saranno gratuitamente fruibili dal pubblico.

Gli impatti delle invasioni e del confine sulla popolazione e sull’area che circonda l’Isonzo sono oggi evidente lascito di un passato doloroso di cui l’estetica del territorio, come un’epidermide, porta le cicatrici. I sacrari, i cimiteri militari e i luoghi sepolcrali punteggiano il manto dell’altipiano carsico, mentre nella natura fluviale fanno capolino numerosi ex stabilimenti e siti di archeologia industriale (per la produzione tessile, di legname, e per l’estrazione mineraria), creati per nutrire l’industria bellica e oggi abbandonati a seguito del disinvestimento industriale subìto dopo il crollo del Muro di Berlino. Lo spaccato sul presente che caratterizza il festival B#Side the River consente di analizzare il portato storico del fiume Isonzo attraverso l’arte contemporanea, rielaborandone il passato in chiave sociale e politica, ma anche in chiave personale, intima e familiare per sciogliere i traumi che si celano nella profondità del nostro inconscio collettivo e che ciascuna generazione trasferisce alle susseguenti come uno scomodo bagaglio. È così che il fiume può diventare, nel suo scorrere inesorabile, un simbolo di trasformazione e metamorfosi.
Attraverso i metodi utilizzati, il festival intende diffondere la cultura storica, favorire e co-costruire con i fruitori la conoscenza del passato e la consapevolezza dei suoi retaggi sul presente: un passato conflittuale e bellicoso, doloroso, fatto di invasioni ed espropriazioni; un passato di cui le nuove generazioni sentono l’eredità e che merita oggi di essere affrontato attraverso un mix di metodologie che vedono il ricorso agli strumenti della ricerca storica ed etnografica, dell’arte contemporanea e delle digital humanities.

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In copertina, l’installazione KA-Boom realizzata a Gradisca d’Isonzo da Lang Ea e all’interno quella denominata Womd.

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